Archivi tag: youtube

La pasta alla turca tricolore di Kati Hirschel

Rocco Schiavone: caffè e un biscottino di consolazione

Il caffè era decente, e anche il biscottino di consolazione non era male. Troppo burro, ma a Rocco a volte serviva una schifezza ipercalorica. Aiutava a sopportare una giornata tremenda e un cielo che continuava a vomitare acqua da mesi. Qui il problema è che non vomiterà acqua per mesi, ma Rocco ha ragione: il biscottino di consolazione ci sta bene a tutte le latitudini e a tutti gli sbalzi d’umore. E quindi, anche se fuori la temperatura è proibitiva, sogniamo l’autunno con il biscottino di consolazione di Rocco Schiavone. A forma di cucchiaino, senza stampo e senza (troppa) fatica. Venite che vi faccio vedere.

Ingredienti
  • farina , 200 gr.
  • zucchero, 100 gr
  • burro, 100 gr
  • uova, 1 (solo rosso)
  • sale, 1 pizzico
  • creme per la farcitura. Io: pistacchio, nocciola, miele, confettura di albicocche.
Procedimento

Versate in una ciotola  buona parte della farina e il burro freddo da frigorifero tagliato a cubetti. Lavorateli con la punta delle dita, sbriciolandoli finché non assumono un aspetto sabbioso.  Aggiungete poi lo zucchero, il rosso d’uovo e un pizzico di sale, lavorando velocemente e il minimo indispensabile perché si formi una palla che stia insieme.  Se serve, aggiungete un po’ di farina tra quella residua. A risultato raggiunto, appiattitela leggermente e impacchettatela bene dentro un foglio di carta forno. Riponetela in frigorifero per circa 15 minuti. Doo il tempo di riposo, stendetela velocemente con un mattarello, aiutandovi con la farina rimasta, e formate i cucchiaini di frolla in questo modo: prendete due cucchiaini uguali, poggiate una pallina di impasto sull’area concava e un rotolino lungo sul manico. Appiattite l’impasto tra i due cucchiaini et voilà, il cucchiaino è formato. Poggiatelo su una teglia ricoperta di carta forno. I cucchiaini vanno in forno a 170° per circa 15-20 minuti, regolatevi a occhio. Aspettate che siano freddi prima di trasferirli dalla teglia. Fatto. L’unica cosa che resta da fare è preparare le creme di accompagnamento. Staranno tutte molto bene, dipende dal vostro gusto.

Qui la videoricetta completa con tutti i passaggi!

Note
  • la sabbiatura serve a far assorbire meno umidità alla farina, che così darà vita a una frolla più consistente, molto facile da manipolare.
  • l’impasto va lavorato velocemente e lo stretto necessario altrimenti diventa duro.
  • con questa dose, verranno circa 15 biscotti belli grandi, sicuramente consolatori.
  • il biscottino di consolazione  si può anche intingere nel caffè, tiene benissimo.
  • effettivamente il sapore è burroso e zuccheroso, come piace a Rocco. Voi però potete usare gli aromi che volete.

Che ne pensate di questa ricetta? Anche a voi serve un po’ di consolazione ogni tanto? Cosa cucinate in questi casi? Fatemi sapere nei commenti!

Leggi anche: 

Pista nera, Rocco Schiavone si presenta

 

I biscotti più buoni di Bridgerton, parola di Lady Whistledown

Se avete  letto i libri della serie Bridgerton, o se state guardando la serie tv Netflix, sapete già che a Lady Whistledown i biscotti piacciono moltissimo. Ma come erano fatti i biscotti nel 1800? Venite che vi racconto qualche curiosità e vi lascio una ricetta facile facile. Se volete passare direttamente alla videoricetta con tutti i passaggi, la lascio qui.

La rivoluzione dello zucchero

Ai tempi dei Bridgerton, lo zucchero iniziò a essere accessibile come prezzo e a essere usato in cucina come normale ingrediente. Prima, quindi, era rarissimo vederlo sulle tavole. E’ così che nascono i biscotti quasi come li intendiamo oggi. Ed è così che nasce il rito del tè delle cinque che ci piace moltissimo quasi trecento anni dopo!

Savoiardi e amaretti 

E’ molto probabile che i biscotti di cui è golosa Lady Whistledown fossero savoiardi, molto simili a come li conosciamo oggi, e gli amaretti. Oggi vi lascio la ricetta dei primi, ma non è detto che non vi lasci anche la ricetta dei secondi per la puntata finale di questa stagione! 

La ricetta dei savoiardi di Lady Whistledown

Troverete molte ricette in giro, alcune col lievito, altre con farina raffinata. Quelli che ho fatto io sono più simili a quelli che Lady Whistledown trovava sulla sua tavola, dato che difficilmente avrebbe potuto esserci farina raffinata o impastatrici. Naturalmente, potete semplificarvi il lavoro e utilizzare l’attrezzatura che avete in casa, verranno anche meglio. E con Lady Whistledown manterrò il segreto :-#

Ingredienti
  • 3 uova;
  • zucchero a velo, 100 gr;
  • farina di avena, 90 gr;
  • farina di riso, 30 gr;
  • sale, un pizzico;
  • aroma di vaniglia, 5 gocce (facoltativo).
Procedimento

Aprite le uova e separate i bianchi dai rossi. Nella ciotola dei rossi versate metà zucchero setacciato, circa 50 grammi, e iniziate a sbattere energicamente. Dovrete arrivare a una crema gialla con consistenza soda. Nella ciotola dei bianchi, versate l’altra metà dello zucchero setacciato, lasciando qualcosa per spolverizzare i biscotti prima della cottura e alla fine, e fate la stessa cosa, sbattete energicamente. Dovrete fermarvi quando i bianchi saranno fermi e lucidi. A questo punto, versate i bianchi nei rossi e mescolate delicatamente con una spatola, dal basso verso l’alto per non smontarli. Quando saranno perfettamente amalgamati, versate la fatina setacciata nella crema in tre tempi e amalgamate bene ogni volta, sempre dal basso verso l’alto. Prendete una teglia e un cucchiaio largo e spalmate una striscia di impasto per volta. Questi diventeranno i vostri savoiardi.  Spolverate i biscotti di zucchero a velo per due volte. Poi, in forno a 200-210. dipende dal vostro forno, lasciando lo sportello semichiuso, per 8-9 minuti circa. Sono pronti quando li vedete asciutti e leggermente dorati. Mettete su un ottimo tè e il vostro spuntino delle 5 può partire. 

Note
  • se volete essere più precisi, usate una sac a poche per fare le strisce d’impasto.
  • avendoli preparati con la farina di avena, non sono cresciuti. Se volete un aspetto più simile a quelli acquistati per il tiramisù, potete usare la comune farina per dolci.
  • troverete molte ricette con il lievito. Serve per farli crescere e renderli più appetitosi alla vista, ma i biscotti non hanno bisogno di lievito e vi assicuro che anche piatti spariranno in un secondo!
  • sono più buoni il giorno dopo, se resistete alla tentazione.
  • finalmente avrete dei biscotti per il tiramisù che non si spappolano solo con lo sguardo.
Curiosità 

Nella prima serie dei Bridgerton appaiono anche i Bath Oliver biscuits. Nella prima puntata, quando Lord Berbrooke va a fare visita ai Bridgerton per fidanzarsi con Daphne, lui entra in stanza e Lady Bridgerton gli chiede di servirsi liberamente dei “biscotti appena sfornati”. Lui ne prende uno in mano e, se guardate attentamente, vedrete che è proprio un biscotto di Bath, località dove è ambientata la serie.

Leggi anche: 

I biscotti di Lady Whistledown, la videoricetta con tutti i passaggi

Come si prepara il Cornish cream tea 

 

 

 

 

 

Succede – Sofia Viscardi

Sofia Viscardi è una youtuber, una ragazza appena ventenne che pubblica video su youtube. Prima di criticare i fenomeni, bisognerebbe conoscerli, di questo sono convinta. Certo, non sono più nell’età in cui appassionarmi a dei personaggi tanto da seguirli e considerarli quasi parte della mia giornata, come succede agli adolescenti, però sentivo una gran curiosità: cos’è che li attira tanto verso ragazzi come loro? Quale carisma tirano fuori parlando a una telecamera nel buio e nella solitudine delle loro stanze? Così, quando ho visto il romanzo di una di loro a prezzo stracciato, non ci ho pensato due volte e ho cominciato a leggerlo. Com’è andata? Beh…

La trama

Margherita è un’adolescente milanese timida, goffa, insicura. Fa fatica a relazionarsi con gli altri, non le piace attirare l’attenzione. Una ragazza come tante, che va a scuola, dovrebbe studiare di più e invece passa il tempo con gli amici di sempre, Olimpia e Tom. Un giorno sull’autobus incontra casualmente Samuele, un ragazzo appena arrivato a scuola, che la corteggia insistentemente. Perché? Eppure lei non si sente bella, né eccezionale. Lei vorrebbe essere come Olimpia, la disinibita amica del cuore, che più di una volta sorprende a parlare fitto fitto con Samuele. Che c’entra lei con il nuovo arrivato? E Tom, il suo amico di sempre, che quando serve c’è sempre, cosa prova per lei?

Non Succede proprio niente

Mi sento un po’ in difficoltà nell’esprimere quello che penso di questo romanzo. Soprattutto per l’età di Sofia Viscardi. Ammesso che non sia stato utilizzato un ghostwriter, eventualità che alcuni passaggi farebbero pensare, un’adolescente intraprendente che cerca e trova una sua strada nella comunicazione secondo me è comunque apprezzabile. Alla fine, dopo aver tentennato per qualche giorno (“lo dico o non lo dico?”), qualora Sofia finisca casualmente nel mio spazio e legga le poche righe dedicate a Succede, spero che le sia utile accogliere qualche critica costruttiva.

Innanzitutto sulla trama. Inconsistente: la storia non c’è e andiamo avanti per pagine e pagine sperando che qualcosa Succeda, appunto. Speranza che si infrange miseramente sugli scogli di un susseguirsi di fatti senza pathos, senza approfondimento. La protagonista, e noi con lei, rimane sempre in superficie. Alla fine, non conosco lei, non so nulla dei genitori, né degli amici, i pochi che frequenta. I genitori, soprattutto, sono i grandi assenti. Si limitano a convivere nella stessa casa, a iscriversi a facebook, a ridere a tavola, come se fossero dei conoscenti incontrati alla fermata del tram. La sua migliore amica, anzi l’unica amica, è petulante, disturbante, intriga alle sue spalle in modo plateale e lei non si accorge di niente. Il suo migliore amico, l’unico che abbia, sembra che passi la vita ad ascoltare musica e a occuparsi insieme alla migliore amica di cui sopra dei fatti suoi, quando solo verso la fine scopriamo che è uno sportivo. Passione definita “stupida” da Margherita! Come “strana” è una ragazza della scuola che, udite udite, è attenta all’alimentazione, agli animali e alla natura, ed esce la sera col suo gruppo di amici. I professori, altri grandi assenti, si limitano a rimproverare blandamente mentre parlano in classe. Il finale, poi, è una chicca: buttano lì, con la solita leggerezza, una bomba che rimane sospesa nell’aria. Cioè, fino al seguito del romanzo, che era evidentemente programmato fin dall’inizio. Operazione su cui dissento sempre, lo sapete, l’ho scritto anche di Candy Candy. Il romanzo, anche se prevede un seguito, deve essere autoconclusivo. Se non mi è piaciuto, voglio essere libera di non leggere, né comprare, la seconda parte.

A.A.A. cercasi adolescenti

Parafrasando un famoso blog, il primo commento a caldo è stato: “ma che davvero?”. Non mi riferisco tanto al romanzo di Sofia Viscardi, su cui penso di aver già detto abbastanza, ma allo spaccato di mondo che ne viene fuori, roba da far rimpiangere Moccia, Il tempo delle mele e Sposerò Simon Le Bon in un colpo solo. Davvero gli adolescenti sono monadi che non si relazionano minimamente con i compagni di classe? Davvero i professori sono entità impalpabili? Dove sono finiti i capitani che fanno salire i ragazzi sui banchi? E i genitori? Davvero chiedono l’amicizia su facebook e si limitano a mandare messaggi sul cellulare? Soprattutto, grandi assenti sono le passioni, che a quell’età dovrebbero essere totalizzanti: a parte la playstation, tre pagine di un libro di moda che fa sembrare profondi, due canzoni con le cuffiette e gli shottini in discoteca, non c’è altro. Nient’altro? Davvero? Sport, impegno sociale, concerti, gite scolastiche, strumenti musicali, teatro, cinema, sesso. Niente, niente di niente. Solo il cellulare sempre in mano. Ripeto: ma che davvero? Perché se questa, invece di un’opera di fantasia, fosse una seppure edulcorata realtà, ci sarebbe davvero, ma davvero, da preoccuparsi.

Se qualcuno l’ha letto, mi scriva sotto cosa ne pensa, magari riuscirò a guardarlo anch’io con occhi diversi…