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La vendetta del principe – Janette Kenny

E con La vendetta del principe di Janette Kenny ho finito di leggere i tre romanzi brevi della raccolta Harmony Premium, Le due facce dell’amore. Dei tre, questo è quello che mi è piaciuto meno. Quindi, se acquistate la raccolta, ricordatevi di leggerli in ordine e non fate come me, che sono partita dall’ultimo. Che alla fine, ahimè, si è rivelato il migliore. 

Trama

Demetria Andreou ha sempre rifiutato l’idea che qualcuno potesse decidere della sua vita per lei, compreso suo padre e l’assurda idea di prometterla in sposa a un uomo che lei nemmeno conosce. Ora, però, si trova proprio in quella condizione: Kristo Stanrakis, rampollo della famiglia reale di Angyra, sta per prendere il posto di suo fratello come sovrano del paese, e ha deciso che Demetria sarà la sua regina. Demi non ha scelta, deve accettare la situazione nonostante sia stata portata lì con l’inganno. La vicinanza forzata con Kristo, però, le regalerà la sconvolgente consapevolezza che la chimica fra loro è perfetta, e forse non solo quella.

Sorvoliamo sui preliminari

L’ho appena finito e ancora sono perplessa. D’accordo che ci muoviamo nel regno della fantasia, passi che il tema non sia poi così originale, perché le vicende dei reali in fin dei conti non passano mai di moda. Ma vi sembra pensabile che la promessa sposa di un principe si fermi a guardare tartarughe su una scogliera con uno sconosciuto e poi, presa da un raptus, si faccia spogliare e mettere le mani addosso come se niente fosse? Se ne Il dolce gusto della vendetta si consumava tutto in fretta, qui si sorvolano alla grande i preliminari! Senza contare che lei è la promessa sposa del principe da anni e a più riprese si fa riferimento a notizie scandalistiche sul giornale. Quindi lui, che è il fratello del principe, come può non averla riconosciuta? Andando avanti, il romanzo non migliora: tutto rimane in superficie, i sentimenti di lei, quelli di lui, le vicende delle rispettive famiglie. Persino il finale è un po’…così. Ok, diciamo che non fa per me, però vi ribadisco il consiglio: se leggerete la raccolta, rispettate l’ordine di stampa, lasciando Piacevole vendetta per ultimo. Non credo sia un ordine casuale.

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Una sorpresa sulla Fifth Avenue – Allison Winn Scotch

Una sorpresa sulla Fifth Avenue, di Allison Winn Scotch. Di nuovo sul filone dell“E se…?” alla sliding doors. Stavolta, una mamma trentenne prova talmente tanto rimpianto per la sua vita precedente da ritrovarvici dalla sera alla mattina. Sette anni svaniti nel nulla. Riuscirà a cambiare il futuro? 

Trama

La vita di Jillian è perfetta e patinata come le riviste che divora. È sposata con un avvocato ed è madre di un’adorabile bimba di un anno e mezzo. La sua sembrerebbe una famiglia da pubblicità. Eppure… quando riceve la notizia dell’imminente matrimonio del suo ex rimane turbata e non riesce a evitare di porsi una domanda molto pericolosa: come sarebbe la mia vita se avessi fatto una scelta diversa? Ed è proprio quel che capita a Jillian quando si sveglia nel suo vecchio appartamento di Manhattan, pronta a recarsi al suo divertente lavoro di un tempo. E soprattutto a incontrare il fidanzato di allora, Jackson. Jillian è finalmente libera di cambiare tutta la sua vita. Ma è quello che vuole davvero?

Attenzione a quel che desideri

Careful what you wish for; attenzione a quel che desideri, dice il saggio, perché potresti ottenerlo. Ed è quello che capita alla protagonista di questo romanzo. All’inizio sembra una via di mezzo tra una casalinga disperata e una depressa cronica. In soli due anni di matrimonio, lei e il marito sono già arrivati a un punto di rottura, senza neanche dirselo. L’unico momento in cui si rianima è quando viene a sapere che il suo ex sta per sposarsi. Boom! Tutta la sua vita apparentemente perfetta crolla in un istante e Jillian si risveglia…a casa del suo ex!

Sette anni cancellati 

Dalla quale casa sembra non essersi mai allontanata. Qui il romanzo di Allison Winn Scotch secondo me comincia a mostrarsi un po’ inverosimile. D’accordo che fuggire dal suo matrimonio e da una vita di mamma a tempo pieno era esattamente il suo desiderio, ma mi sarei aspettata come minimo uno shock, un balzo fuori dal letto quando lui si avvicina, una lacrimuccia per questa figlia dispersa nel cosmo. Oppure, una ricerca seppur minima di come questo balzo nel tempo sia potuto accadere. Invece niente, come se quei sette anni fossero stati cancellati con lo smacchiatore. Possibile?

Ciao ciao Katie

Nonostante questo inizio con un grande punto interrogativo, la storia imbastita da Allison Winn Scotch poi prosegue con fluidità. A questo punto, sapere come e se Jillian uscirà da questo ritorno nel passato diventa l’unico motivo per andare avanti. Perché Jackson e la sua mammina sono meno che simpatici, il marito è di una razionalità esasperante, lei si dibatte senza grande convinzione e le storie parallele degli amici a un certo punto si perdono per strada. L’unica, poveretta, che non può mandare a quel Paese nessuno è Kate, la figlia, abbandonata senza rimpianti come lei era stata abbandonata dalla madre. Anche qui, senza grandi spiegazioni o introspezione, che invece avrebbe dato un senso alla storia raccontata. Quindi, mi sono avviata al finale sapendo già quello che sarebbe successo, ma senza tifare per nessuno.

Time of My Life

Chiudo con due note. La prima, sul titolo italiano. C’è effettivamente una sorpresa sulla quinta, ma perché non chiamarlo come l’originale, Time of My Life, Il momento più bello della mia vita? In fondo, questa “sorpresa” è un po’ amara, ma non è alla fine il vero centro della vicenda. La seconda, è su una distrazione che incontrerete leggendo. A un certo punto della storia, il momento in cui il marito le annuncia che farà carriera viene descritto in un modo. Circa duecento pagine dopo, in tutt’altro. Quale la verità? E perché sembra quasi un errore di revisione, più che una scelta voluta?

Se l’avete letto ditemi, che ne pensate? Vi è piaciuto? E avete avuto mai voglia di tornare nel passato, dai vostri ex, per riscrivere il futuro?

Altri titoli “E se…?”

Inganni – Judith Michael

Inganni – Judith Michael

Oggi ho riesumato dallo scaffale dei romance vintage uno dei pezzi migliori in mio possesso. Ha davvero tutto quello che chiedo a un libro del genere: personaggi tondi, vicende misteriose, descrizioni accattivanti, una storia d’amore intrigante, paesaggi che facciano battere il cuore e una copertina curata. In questo romanzo del 1982 non ci sono Inganni, a dispetto del titolo, perché Judith Michael mette in scena un film che funziona e che, a distanza di anni da quando l’ho letto, ricordo ancora perfettamente.

Trama 

Stephanie e Sabrina sono due gemelle identiche nell’aspetto, ma totalmente diverse come carattere e stile di vita. La prima è sposata con un professore universitario e fa la casalinga in una provincia americana, la seconda è una famosa antiquaria, single, che vive a Londra. Quando, dopo anni, il matrimonio sembra andare a rotoli, Stephanie va in Cina con la sorella, in occasione di un viaggio organizzato dall’Associazione Internazionale degli Antiquari. E’ l’occasione per entrambe di parlare di quello che sta succedendo nelle loro vite. Stephanie, da sempre affascinata dalla vita della sorella, racconta dei suoi problemi con il marito. Sabrina, invece, è alle prese con una brutta gatta da pelare nel suo negozio. Le due sorelle decidono così, quasi per gioco, di scambiarsi i ruoli per una settimana. Ciascuna vivrà la vita dell’altra: è l’inizio di un inganno con cui rischieranno di scottarsi seriamente…

Non si gioca con i sentimenti

E se? Vi siete mai fermati a pensarci? Sicuramente sì. Ora immaginate: e se la vita che avrei voluto la vivesse la mia gemella? In fondo cosa c’è di male a scambiarsi il posto per un po’? Da piccole lo facevano sempre. Eppure, hanno pensato a tutto, ai dettagli più insignificanti, ma non all’aspetto più importante. Non si gioca con i sentimenti degli altri e neanche con i propri se è per questo. Ecco che allora il piano di Sabrina e Stephanie fallisce clamorosamente. Nessuna delle due aveva previsto che la vita dell’altra le sarebbe piaciuta tanto. Così tanto da non voler più tornare indietro, forse.

L’erba del vicino è più morbida?

Le storie delle protagoniste femminili sono entrambe accattivanti, ma è chiaro che è più facile capire Stephanie che non Sabrina. Sabrina conduce una vita scintillante, internazionale, agiata. Stephanie organizza grigliate per gli amici e mette in fila la famiglia prima di uscire la mattina. Quale delle due è più faticosa? La seconda, diremmo tutti. Sarà davvero così? Oppure anche l’oro può diventare opaco se non lucidato a dovere? E poi, chi può dire se l’erba del vicino è più morbida, oltre che più verde, se non ci ha mai camminato sopra?

Non può finire così

Non vi dico altro per non svelare troppo della trama, in cui non mancano misteri e colpi di scena. Dico solo che nello scaffale di un’amante dei romance questo titolo non può mancare. Anche se mi sono accorta che, ahimé, nel mio di scaffale manca il seguito. Non sapevo neanche che esistesse, ma dovrò colmare questa lacuna al più presto. Inganni, infatti, fa parte di una duologia (Deceptions #1 e #2) che si chiude con La tela del mistero, arrivato nel 1994 a dodici anni di distanza del primo. Evidentemente i due autori, Judith Michael è uno pseudonimo sotto il quale si celano i coniugi Judith Barnard e Michael Fain, la pensavano come i lettori. Non può finire così. 

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One Fifth Avenue – Candace Bushnell

Esce oggi nelle librerie americane l’ultimo libro di Candace Bushnell, la creatrice dell’ormai mitico Sex and the city. A 20 anni di distanza dal suo più grande successo, la scrittrice torna a chiedersi “C’è ancora Sex in the city”? Chissà. In attesa di poterlo leggere, ho ripescato uno dei suoi titoli che mi è piaciuto di più. Niente sesso, solo una lotta all’ultimo sangue per accaparrarsi un appartamento di prestigio nel cuore di Manhattan. Chi non vorrebbe partecipare a una guerra del genere?

Trama

Quinta strada, n°l, Manhattan. L’indirizzo più chic di New York. È qui, in questo edificio Art Deco, che abita chi conta davvero in città. Quando l’inquilina più anziana muore e il suo appartamento all’attico viene messo in vendita, sono in molti a tramare per riuscire ad accaparrarselo. Dalla moglie del magnate finanziario all’attrice ribelle fuggita da Los Angeles, dall’autrice della rubrica di pettegolezzi più temuta in città all’arrivista di Atlanta che sogna di diventare la nuova Carrie Bradshaw, i sogni di chi ambisce a gloria e potere si intrecciano sotto le volte di questo celebre palazzo.

Mettetevi nei loro panni

Faccio una premessa: chi vuole leggere i romanzi di Candace Bushnell dovrebbe tentare di mettersi nei panni di gente ricca, sfrontatamente abbiente, che ha ambizioni, valori e gusti ecompletamente (?) diversi dai nostri. Altrimenti questo suo romanzo, e anche gli altri, vi sembreranno un’accozzaglia di gentaccia che pensa solo ai soldi o ai beni materiali. Non dico che in sostanza non sia così, però credo anche che quando i bisogni di base sono stati soddisfatti, il gioco a chi ce l’ha più alto e più grande, l’appartamento, può anche essere divertente da osservare.

Una battaglia di potere 

One Fifth Avenue è, tra quelli che ho letto, il romanzo migliore di Candace Bushnell. La lotta per l’appartamento è avvincente e nasconde, in realtà, la battaglia per accreditarsi all’interno della società newyorchese. Potersi permettere un appartamento in uno degli edifici storici della città, significa far parte dell’élite. Significa avercela fatta e tutti loro hanno lavorato una vita solo per questo. I primi a entrare in scena sono gli inquilini facoltosi da generazioni, quelli rispettati da tutti. Louise Houghton è una quasi centenaria con un attico a tre piani. Dopo l’attico, l’appartamento migliore è al tredicesimo piano, dove vive una “single” ottantenne, Enid Merle. Accanto a lei vive il nipote, Philip Oakland, che di mestiere fa lo scrittore e si è riciclato come sceneggiatore. Ha avuto una storia con l’attrice Schiffer Diamond, tornata da poco per recitare in una serie tv e dimostrare che è ancora sulla cresta dell’onda.

Il male assoluto

Più in basso, nella scala sociale e nell’ex deposito dei bagagli, vivono i Gooch. Mindy Gooch è il capo del consiglio di amministrazione del condominio e nessuno la sopporta, “è il tipo a cui si dà tutto pur di levarsela dalle palle”, però ha potere di veto sui nuovi inquilini. E infine ci sono loro, i parvenu Paul e Annalisa Rich, nomen omen, e Lola. Straricchi, eppure snobbati perché lui traffica in hedge fund, considerati il male assoluto. Lola, invece, vuole diventare la nuova Carrie Bradshaw. Riusciranno a intrufolarsi in una società codificata? Gli altri, li accetteranno? E loro, accetteranno i “diversamente ricchi”? L’equilibrio su cui si basano i rapporti di potere reggerà o verrà sovvertito? E nel secondo caso, chi ne pagherebbe il prezzo più alto? Romanzo altamente consigliato a chi ama New York perché Candace Bushnell conosce bene i suoi polli, cioè le classi dominanti, ma sempre con le avvertenze che vi ho dato sopra.  

Curiosità

1-fifth-avenue-00Il grattacielo esiste davvero ed esteticamente è come lo descrive Candace Bushnell. One Fifth Avenue è stato costruito nel 1927 nel Greenwich Village da due studi di architettura e si trova all’angolo sud-est tra la Fifth Avenue ed Eighth Street. Costituisce una rarità perché è isolato e domina il Greenwich Village e il Washington Square Park. Per l’epoca fu una costruzione originale, perché grazie a un sapiente gioco di luci e ombre dà un’illusione di tridimensionalità, pur essendo in realtà verticale e piatto. Costruito per diventare un albergo, ha 29 piani e 184 appartamenti, circondati di terrazze. La cima culmina in una torre che dovrebbe rimandare al feudalesimo e che invece a Candace Bushnell sembra “una torta nuziale”. 

A voi che sembra: medioevo o matrimonio? 😉

 

 

 

 

 

Neve sul lago – Susan Wiggs

Vi ricordate il famoso scatolone dei romance che mi hanno regalato? Stavolta ho pescato Neve sul lago, di Susan Wiggs, un’autrice che non conoscevo. A ispirarmi è stata soprattutto l’illusione di combattere il caldo con un po’ di neve fresca…vi racconto com’è andata.

Trama

Sophie Bellamy, avvocato specializzato in diritto internazionale, ha dedicato la sua vita ad aiutare le popolazioni bisognose. Ma quando è vittima di un tentato rapimento da parte di un gruppo di terroristi, realizza improvvisamente di aver trascurato quello che ha di più prezioso: i propri figli. Accompagnata dai rimorsi, fa ritorno nella cornice idilliaca di Avalon, una località nei pressi di Willow Lake. Complice una nevicata eccezionale, Sophie scopre che anche la vita di paese può riservare imprevisti e sorprese, inclusa un’irresistibile attrazione per Noah Shepherd, giovane e aitante veterinario. 

Lakeshore Chronicles

Neve sul lago è il quarto libro della serie Lakeshore Chronicles, ma quando ho iniziato il romanzo non lo sapevo. Ho capito dopo che la protagonista è l’antipatica dei libri precedenti. Non che qui sia tanto più accattivante, però l’autrice tenta di dare una spiegazione ai suoi comportamenti. Dal mio punto di vista, tutta la costruzione è poco credibile.

No doubt

Intendiamoci. A parte il fatto che una donna da sola sventi un attacco terroristico di terroristi così goffi da strappare qualche risata, lo spunto iniziale è buono: niente è meglio di una tragedia per capire quello che conta davvero nella vita. Ma possiamo diventare un’altra persona di punto in bianco? Ecco, è forse questa la fragilità maggiore nella storia. D’accordo recuperare gli affetti, va bene prendersi una pausa nella professione, però come può questo cambiamento repentino non essere fonte di dubbi, ripensamenti, stress e incapacità di adattarsi? Eppure, gli inevitabili problemi rimangono sullo sfondo.

Tutto ok, sempre

Sophie sembra un robot, programmata per agire con coerenza e razionalità sempre, però non si accorge di quanto sia giovane Noah e in una piccola cittadina che non fa altro che mormorare nessuno le sussurra l’età all’orecchio. I figli, poi, accettano la nuova situazione senza alzare un dito: mamma non c’è? Ok. Mamma c’è? Ok. Nessun sussulto, nessun contrasto. Neanche con l’ex marito: ah, sei tornata? Ok. Più interessante Noah, giovane e ironico, nonché l’unico empatico, come è lecito aspettarsi da un veterinario. Anche qui, però, il climax e il massimo scontro con Sophie viene raggiunto quando ormai il romanzo è quasi finito e si risolve in un pouf!

?

Insomma, il mio primo incontro con quest’autrice si risolve in un grande punto interrogativo e credo che la serie Lakeshore Chronicles per me finisca qui. 

Voi che mi dite? L’avete letto? Vi è piaciuto?

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