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Profumo di timo e d’autunno con la cara Rosamunde

Il profumo di timo, basilico e originano che aleggia in questi giorni in casa Jones mi ha fatto ritirare fuori dalla libreria questo romanzo di Rosamunde Pilcher. Che dirvi, sono come una coperta (di Linus): caldi, rassicuranti, romantici nel senso più dolce del termine. Eh sì, non c’è niente da fare, rimane una delle mie scrittrici preferite, una roccia da cui tornare sempre. Profumo di timo non è uno dei miei preferiti, nella sua produzione ci sono pezzi ben più pregiati, ma per una rilettura confortevole va più che bene. Soprattutto in questi giorni, dove si torna a parlare di violenza sulle donne. C’è la violenza fisica, ma può esserci anche quella psicologica e imparare a dire di no può salvarti la vita.

Trama

Oliver Dobbs ottiene sempre quello che vuole. Questo è il suo fascino d’artista e il suo limite di uomo. L’ha provato Jeannette. L’ha provato e riprovato Victoria. E persino il piccolo Tom, quando Oliver Dobbs si è ricordato di avere un figlio di due anni e se l’è portato via. Nel caos metropolitano di Londra, e nella pace della campagna scozzese, la storia di un uomo che non sa amare e di una donna che deve imparare a non amarlo più.

Due personalità incompatibili

La forza di Rosamunde Pilcher è nelle descrizioni e nella capacità di tratteggiare i personaggi nella sua essenza. Profumo di timo non fa eccezione. Siamo tra Londra e la campagna scozzese. Victoria è una ragazza giovane e indipendente, con genitori amorevoli ma assenti e dolorosamente divorziati, che una sera a una festa incontra un aspirante scrittore, Oliver. Una personalità complessa, un accentratore, uno che vuole tutto ed è disposto a qualsiasi cosa per ottenerlo. Anche a rapire il figlio di due anni, quando decide di volerlo con sé. In questo vortice trascina suo malgrado questa ragazza remissiva, gentile, che accetta le sue partenze e i suoi ritorni. Anche quando in uno di questi ritorni le apre gli occhi: non è mai stata l’unica donna della sua vita, non se n’era accorta?

Persone manipolatrici

No, Victoria è troppo giovane e ingenua per accorgersi di essere manipolata. E così, segue Oliver nella sua discesa. Riuscirà a tirarsi fuori dai guai? La scrittrice inglese è come sempre eccellente nel dipingere personaggi femminili gentili, sì, amorevoli sì, ma forti quando serve. E Victoria non fa eccezione, troverà nella fiducia in se stessa e in persone che meritano tutto il suo amore la molla per riscattarsi. Purtroppo, succede più spesso di quanto pensiamo. Le persone manipolatrici sono brave a far credere agli altri di essere stupide, di dover essere guidate, di fidarsi perché penseranno a tutto loro. Non fatelo, non cadete in questa trappola. Voi siete persone che valgono, a prescindere da quello che pensano gli altri.

Una buona rilettura

Tutto sommato, visto in quest’ottica sociale, Profumo di timo è stata una buona rilettura. Rispetto ad altri romanzi c’è meno coralità e meno indagine psicologica, rimane tutto più in superficie. Ma c’è anche da capirla, ha prodotto talmente tanto nella sua lunga vita, che non possiamo certo chiederle il 100% sempre, giusto? E poi è anche un romanzo del 1978, appartiene alla sua prima produzione.

A voi piace Rosamunde Pilcher? Di quale suo romanzo vorreste vedere la recensione su Penna e Calamaro? E avete mai conosciuto persone manipolatorie come Oliver? Fatemi sapere nei commenti!

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Rosamunde Pilcher riempie d’amore una casa vuota

Trovarsi in una casa vuota è esattamente quello che Rosamunde Pilcher non fa sentire ai suoi lettori. Sono di parte perché sapete che è una delle mie scrittrici preferite, ma il senso di calore che emanano i suoi romanzi è veramente merce rara. La casa vuota non fa eccezione. Oravi racconto perché.

Trama

Dopo dieci anni di lontananza, Virginia Keile torna in Cornovaglia. È alla ricerca di una casetta di fronte al mare dove trascorrere l’estate in pace con i suoi due figli. Ma nell’angolo più riposto del suo cuore, la donna nutre la segreta speranza di ritrovare l’uomo che aveva amato e perduto in una magica, indimenticabile estate della sua giovinezza. Virginia sa che solo quell’uomo, solo quell’amore così lontano ma ancora così vivo potrà finalmente colmare il grande vuoto che riempie la sua casa. E la sua vita.

Lasciare una casa vuota per trovare un posto nel mondo 

Aprire un libro di Rosamunde Pilcher significa immergersi in un’atmosfera serena e rilassante. Ed è per questo che la amo tanto. Le sue storie sono sempre piene di significato, personaggi semplici e di buon cuore, paesaggi splendidi, descritti magnificamente. La casa vuota è un titolo del 1973, uscito inizialmente a puntate su una rivista. Parla di una donna ancora giovane, Virginia, che nonostante un matrimonio e due figli deve ancora trovare una sua voce, un posto nel mondo. Tutto quello che possiede sono soldi e una casa vuota, dove non sa se vuole tornare. Ma d’altra parte, ha sempre fatto scegliere altri per lei. Ed è in questo spartiacque della sua vita che incontra di nuovo Eustace, il suo primo amore di adolescente. Eustace possiede una fattoria in Cornovaglia, è un uomo tutto d’un pezzo, ma stranamente non si è costruito una famiglia. Forse aspettava l’impossibile? E Virginia, è pronta a liberarsi delle sue insicurezze per diventare la donna e la madre che ha sempre sognato?

Una casa che si riempie di amore, gioia e risate

Rosamunde di nuovo ci fa sognare con una storia breve, dove ogni pezzo s’incastra nel puzzle, finché una casa vuota si riempie di amore, gioia e risate, tanto che finisci quasi per sentirla, mentre sulla parola Fine spunta la solita, familiare, lacrimuccia. Bello, da leggere per qualche serata in rilassante compagnia.

E così, posso spuntare La casa vuota dalla mia lista, perché ho intenzione di leggerli tutti. E voi? Quanti ne avete letti? Quanti ne leggerete? Fatemi sapere nei commenti, magari prendo spunto!

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Profumo di timo e d’autunno con la cara Rosamunde

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Il giorno della tempesta – Rosamunde Pilcher

E’ primo pomeriggio, eppure fuori è quasi buio. Tuoni e lampi annunciano pioggia imminente. Chissà perché, quest’atmosfera un po’ grigia mi ha ricordato I giorni della tempesta, di Rosamunde Pilcher. The day of the storm è del 1975 ed è uscito per la prima volta a puntate in una rivista femminile. So che un giorno di pioggia non è proprio l’ideale per suggerirvi un romanzo da ombrellone, ma se ne state cercando uno I giorni della tempesta fa proprio al caso vostro.

Trama

Rebecca Bayliss è una ragazza che vive a Londra da sola e lavora in una libreria. Avvisata che la madre sta morendo, vola in Spagna e scopre con sua grande sorpresa di avere una famiglia di cui ignorava l’esistenza. Decisa a far luce sul mistero delle sue origini, Rebecca si reca in Cornovaglia, nell’antica dimora che la madre le ha indicato. Qui scopre un nonno che sembra custodire un terribile segreto e un bellissimo cugino, al cui fascino è difficile resistere.

Adorerete il nonno

Il giorno della tempesta non è corposo come i capolavori che lo seguiranno negli anni di massima ispirazione di Rosamunde Pilcher, ma contiene già tutti gli elementi che l’hanno resa celebre. Innanzitutto, l’ambientazione nella meravigliosa Cornovaglia, che già da sola vale la lettura. Un maniero, segreti di famiglia da scoprire, un cuore tentennante tra due uomini e una ragazza, Rebecca, che deve ancora capire cosa vuole davvero dalla vita. E’ la lettura perfetta per chi in vacanza preferisce rilassarsi con una lettura leggera ed emozionante. D’altra parte, la stessa Rosamunde ha definito i suoi librida spiaggia per donne intelligenti“. E noi, che siamo donne intelligenti, l’amiamo per questo. Il romanzo è breve e all’inizio è uscito a puntate su una rivista. Forse per questo tutto avviene decisamente in fretta, senza l’approfondimento psicologico cui lei ci ha abituato, però situazioni e personaggi sono come sempre deliziosi. Se non v’innamorerete di Rebecca o dell’uomo che sceglierà, adorerete il nonno. E forse anche il libraio, come nel mio caso 🙂

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Rosamunde Pilcher, Settembre, il mese dei nuovi inizi

Stasera in televisione trasmetteranno l’ennesima replica di un film tv in quattro parti ispirato al romanzo Settembre, di Rosamunde Pilcher. Improvvisamente, mi sono resa conto di non avervi mai parlato del libro. E’ ora di rimediare e di preparare cioccolata e biscotti, prima coprirsi con un plaid e gustare ancora una volta una storia che più romantica non si può.  Peccato solo che manchi il camino…

Trama

Settembre è il mese dei nuovi inizi, il mese che in Scozia chiude una corta e piovosa estate e che prelude all’inverno della  brughiera. A maggio i Balmerino e gli Aird ricevono un invito per la festa da ballo degli Steynton: “A casa, per Katy”. La festa per i 21 anni della ragazza si tiene a settembre, il mese dei nuovi inizi e della fine dell’estate, e segnerà un profondo cambiamento nei protagonisti. In Violet, ormai anziana ma che veglia ancora sul clan, in Virginia Aird ed Edmund, con un matrimonio profondamente in crisi, in Alexa, che ha appena conosciuto l’amore, in Archie, che non hai mai dimenticato gli orrori della guerra. E, forse, in Pandora, la bella e misteriosa Pandora, che dopo venti anni di esilio all’estero torna a Strathcroy per scompigliare ancora una volta la vita di chiunque incroci la sua strada.

Un romanzo magnificamente corale

In questo romanzo corale, i personaggi sono splendidamente vivi. Sembra davvero di essere lì con loro, nel villaggio scozzese in cui vivono, nelle tenute che amministrano, con alterne fortune. E poi Pandora, la conturbante Pandora, è un personaggio che mi ha catturato subito. Bellissima, magrissima, un’anima senza pace, torna dopo anni di assenza. Perché? Cosa cerca Pandora? Forse un riavvicinamento al suo grande amore giovanile Edmund? Cosa farà Virginia se queste sono le intenzioni di Pandora? La sofisticata americana è in piena crisi: ama il marito, ma l’educazione del figlio sta diventando un muro contro muro. Adoro anche Alexa, la sgraziata figlia di Edmund, capace di creare magie ai fornelli. Riuscirà a conquistare il cuore del cinico Noel, oltre al suo letto? Oppure Noel è in cerca solo di un consistente patrimonio da amministrare?

La tempesta nel cuore

Attorno, si muovono personaggi e situazioni in un’armonia cui fa da sfondo la campagna scozzese, con i suoi colori vividi e i picnic all’aperto, con le sue grandi distanze e le sue violente tempeste. Le stesse bufere che muovono i gesti e le parole dei protagonisti. Sarà un evento tragico, per ironia della sorte, a sistemare tutte le tessere del puzzle nel posto giusto.

Meraviglioso

Meraviglioso. Incantevole è dire poco. Nonostante sia ambientato in Scozia e non in Cornovaglia, Settembre è senza alcun dubbio il mio romanzo preferito di Rosamunde Pilcher e uno dei miei favoriti in assoluto. Sono innamorata dei personaggi, ho sofferto, pianto e sospirato proprio come loro e con loro. Se vi piacciono le storie romantiche, se amate le saghe familiari e se, soprattutto, avete voglia di una storia d’amore scritta in modo magistrale, vi consiglio caldamente di aprire Settembre e iniziare a leggerlo. Se l’avete già fatto, scommetto più di una volta, lasciatemi il vostro commento in basso e ditemi se siete d’accordo con me. Su Penna e Calamaro trovate anche la biografia della scrittrice, che ho scritto dopo essere tornata dalla Cornovaglia: date un’occhiata. Vi assicuro che Rosamunde Pilcher ha avuto una vita più avventurosa dei protagonisti dei suoi romanzi!

Curiosità

Nel 1996 dal romanzo fu realizzato un film con un cast internazionale. Il titolo è Il segreto di Pandora, interpretato da  Jacqueline BissetEdward FoxMichael York.

Altri libri della stessa scrittrice

Il giorno della tempesta

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Rosamunde Pilcher, una vita da romance

Tutti conoscono le sue meravigliose descrizioni dei paesaggi della Cornovaglia, che fanno sognare da oltre 30 anni milioni di lettrici, e ci scommetterei anche lettori, in tutto il mondo. Sto parlando della signora inglese dei romance Rosamunde Pilcher. Come già vi ho raccontato, quando ho voglia di una lettura riposante e rassicurante, scelgo uno dei suoi romanzi, perché so fin dall’inizio che mi condurranno in porti sicuri. E dopo essere finalmente riuscita a vedere coi miei occhi quella terra meravigliosa, ho fame di tutto ciò che mi parli di lei.

Ma a chi appartiene la penna che ci trasporta in un universo favoloso fatto di piccoli avvenimenti e grandi sentimenti? Ho faticato per raccogliere tutte queste informazioni e, dopo diversi giorni di lavoro, posso affermare con un certo orgoglio che nessuna fonte sia più completa. Vi presento la regina del romance inglese, Dame Rosamunde Pilcher. Se volete sapere tutto su di lei, continuate a leggere. Scoprirete che la sua vita è stata affascinante come le sue storie. 

La biografia

Una gentile e dimessa signora inglese che ha posato penna e calamaio nel 2000, per raggiunti limiti di età. Oggi, a quasi 94 anni, sembra goda di ottima salute (aggiornamento. Rosamunde ci ha lasciato oggi, 6 febbraio 2019. Ha goduto di ottima salute fino alla fine, quando un ictus improvviso l’ha portata via). Rosamunde Scott, infatti, è nata il 22 settembre 1924 a Lelant, un piccolo villaggio nei pressi di St. Ives, in Cornovaglia, dove io sono passata in un giorno troppo tempestoso per potersi fermare a visitarlo. Racconta che all’età di sette anni, durante un lungo viaggio in macchina, il padre le diede un blocco per farle passare il tempo e lei ne approfittò per scrivere una storia. Si definisce “una figlia dell’India britannica“. Suo padre, infatti, ha lavorato in Birmania, ora Myanmar, dal 1924, anno della sua nascita, fino al 1938. “Tornava a casa ogni quattro anni“, Quando lei aveva solo 4 anni, sua madre andò a trovarlo e rimase in Birmania per un anno, durante il quale Rosamunde Pilcher rimase con una zia in Scozia. “Non abbiamo pensato alla separazione. L’accettavamo e basta“.

Gli studi

Dopo aver studiato alla St. Clare’s Polwithen School, Rosamunde Pilcher si trasferisce con la famiglia a Cardiff perché il padre viene arruolato in Marina. Rosamunde prosegue gli studi prima alla Howell’s School Llandaff e poi presso il Miss Kerr-Sanders’ Secretarial College di Londra fino al 1939, quando lo scoppio della guerra cambia tutto. Rosamunde interrompe la scuola e nel 1940 entra nel Foreign Office. Passa due anni a Portsmouth, prestando servizio per il Royal Naval Service femminile prima di fare domanda per andare in Francia. Invece, la sua nave si dirige verso l’Asia e lei si ritrova nello Sri Lanka. Mentre si trova a Ceylon, invia un racconto prima a suo padre e poi decide di mandarlo anche alla rivista Woman and Home. Il giornale glielo pubblica e da questo momento lei diventa ufficialmente un’autrice. “Non c’è magia più grande di quando vendi il tuo primo pezzo”. In realtà, le motivazioni che la spingono a scrivere all’inizio sono tutt’altro che magiche: Quando vivevamo in Cornovaglia ero felice. Correvamo selvaggiamente sulle spiagge e andavamo in canoa, facevamo picnic e nuotavamoMa i soldi erano sempre pochi e quando da piccola sentii mia madre parlare di un conoscente intraprendente che faceva una bella vita scrivendo per il Ladies’ Home Journal , pensai che sposarsi, scrivere ed essere indipendente fosse la soluzione. E allora ho scritto e ho scritto e ho scritto“.

Il matrimonio

pilcher grahamQuando la seconda guerra mondiale finisce, la ventunenne Rosamunde Scott torna in Cornovaglia e nel settembre del 1946 incontra l’eroe di guerra Graham Pilcher, che cercava di riprendersi grazie alle cure di sua nonna a St. Ives. Pilcher era stato gravemente ferito in battaglia l’anno precedente ed era stato costretto a dare le dimissioni. E’ amore a prima vista: Rosamunde e Graham si sposano tre mesi dopo l’incontro, nel dicembre del 1946. La coppia si trasferisce a Dundee, in Scozia (a nord di Edimburgo) e mentre il marito torna a lavorare nell’impresa di famiglia, la Jute Industries Ltd., Rosamunde rimane a casa. Inizia a scrivere brevi storie d’amore su una macchina da scrivere portatile e pubblica le sue storie in serie su alcune riviste femminili. Nel 1948 nasce la sua prima figlia, Fiona, e il lavoro di scrittura le consente di accudire la bambina pur ritagliandosi uno spazio d’indipendenza. Nel 1949 esce il suo primo romanzo, Half-Way to the Moon, dato alle stampe con lo pseudonimo di Jane Fraser, a cui fanno seguito altri nove romanzi rosa, che più tardi lei stessa ha definito poco lusinghieramente “orribili piccoli libri – roba romantica con rose rosse in copertina.

La carriera

jane fraserNel 1955 comincia a fare sul serio: esce il suo primo lavoro pubblicato con il nome da sposata, A Secret to Tell. Nel frattempo, la famiglia si è allargata. Sono nati i figli Robin nel 1950 e Philippa nel 1953, seguiti nel 1958 dall’ultimo, Mark. Nel frattempo continua a scrivere come Jane Fraser, finché nel 1965 esce On my own. Da questo momento in poi, tutti i suoi lavori saranno firmati Rosamunde Pilcher. I suoi figli imparano presto a rispettare il lavoro della madre, anche se portato avanti con metodi diciamo inconsueti. “Compongo sempre i miei dialoghi ad alta voce“, ha detto lei in un’intervista, dove racconta anche: “Una volta, quando Fiona era piccola, c’era un suo amico in casa mentre io stendevo il bucato sussurrando il mio dialogo. L’amichetto disse a mia figlia – Guarda, le labbra di tua madre si muovono -, e lei gli rispose – Non essere stupido. Sta scrivendo.

Durante gli anni ’70 scrive altri sei romanzi; alcuni dei quali pubblicati a puntate su riviste femminili: The End of Summer (I giorni dell’estate, 1971), Snow in April (Neve d’aprile, 1972), The Empty House (La casa vuota, 1973), The day of the storm (Il giorno della tempesta,1975), Under Gemini (Sotto il segno dei gemelli, 1976), Wild Mountain Thyme (Profumo di timo, 1978).

I cercatori di conchiglie, un libro da spiaggia per donne intelligenti

shell seekersNei primi anni ’80, escono The Carousel (1982) e Voices in summer (Voci d’estate, 1984). All’età di 60 anni, mentre sta pensando seriamente di ritirarsi per riscuotere la pensione di vecchiaia, il suo editore americano Tom Dunn va a trovarla. Dunn le chiede di scrivere una “grande, grandissima saga familiare per le donne“, che possa entrare nei best-seller. Lei, per fortuna nostra, accetta la sfida e nasce così il suo libro di maggior successo, I cercatori di conchiglie (1987). Il ragionamento era semplice: la gente cominciava ad annoiarsi con le storie alla Dynasty, stanca delle vite di ricchi odiosi che imperversavano nella televisione degli anni ’80. Rosamunde, invece, aveva voglia di scrivere il romanzo che avrebbe voluto leggere, cioè Un libro da spiaggia per donne intelligenti che vogliono perdersi in un grande romanzo che racconta le storie di persone vere. Sapevo che c’era spazio nel mercato”.

E non si sbaglia. I cercatori di conchiglie scala le classifiche in tre settimane e rimane ben due anni nella lista dei best seller del New York Times per 2 anni. È stato tradotto in oltre 20 lingue e ha venduto oltre 5 milioni di copie in tutto il mondo. Il romanzo possiede gli ingredienti giusti per piacere al pubblico femminile: la voce narrante è quella di un’anziana donna britannica, Penelope Keeling, che ha prestato servizio nel Royal Naval Service femminile, proprio come Rosamunde da giovane, e che racconta con un flashback la storia della sua famiglia durante la seconda guerra mondiale, con trame che s’intrecciano ambientate nella natia Cornovaglia, a Londra e nel Gloucestershire. Il romanzo è stato trasformato in un film TV del 1993 con Angela Lansbury, e di nuovo nel 2006 in un film TV interpretato da Vanessa Redgrave nei panni di Penelope Keeling. Questo libro di grandissimo successo ha segnato un punto di svolta insperato per Rosamunde Pilcher, che da quel momento in poi è stata costantemente nell’elenco dei best seller con i suoi successivi lavori.

Nonostante sostanzialmente l’operazione di marketing fosse stata condotta a tavolino, l’incredibile risposta delle lettrici la lascia di sasso. “Non l’avrei mai immaginato, forse perché non mi aspetto mai niente da nessuno. In questo sono un po’ scozzese, non mi piace deludere e rimanere delusa. Mi piace prendere la vita con lentezza”.

Settembre, è alle donne scozzesi che pensa quando lo scrive

SeptemberIl libro seguente, Settembre, è un altro incredibile successo e anche il mio preferito in assoluto. E’ il 1990 e Rosamunde ha quasi 70 anni. Lei continua però a tenere un profilo basso “Non sono mostruosamente intelligente, non ho neanche il diploma universitario”. Si definisce una donna che ama trascorrere le giornate facendo giardinaggio, camminando e andando a trovare i vicini con i nipoti. Come una qualsiasi signora di campagna. Solo che questa signora ogni tanto si siede alla macchina da scrivere e dà sfogo alla fantasia. Scrivere è un po’ come ripulire il garage“, dice, “lo rimandi per mesi e mesi e poi un giorno lo fai, e alla fine non ti dispiace. Dopotutto non è poi così male, no?” Anche Settembre è diventato un film TV nel 1996 con Jacqueline Bisset, Edward Fox, Michael York e Mariel Hemingway.

Anche Settembre balza immediatamente al primo posto nella lista dei best sellers del New York Times e riceve questa lusinghiera definizione dal Washington Post: “Esistono due tipi di narrativa. Libri che fanno bene ma che ti lasciano una sensazione di fastidio e un altro tipo, i libri conforto, che ti fanno bene perché rallegrano I libri della Pilcher appartengono a quest’ultima categoria”.

La Pilcher si rende conto che la sensazione di conforto è particolarmente apprezzata dalle lettrici che lei conosce meglio, quelle a cui pensava mentre scriveva Settembre: La vita per le donne nella Scozia rurale non è come in nessun’altra parte del mondo. Viviamo tutti molto distanti e non c’è un vero senso della comunità, non ci sono pub, non ci sono circoli. Quelli del golf sono prerogativa maschile e quindi di fatto le donne vivono isolate e devono sviluppare delle risorse proprie. E’ proprio questo il tipo di vita cui mi sono ispirata”.

Nei successivi dieci anni scrive altri quattro romanzi: Ritorno a casa (1995), The Key (1996), Shadows (1999) e Solstizio d’inverno (2000).

Ritorno a casa, cinque anni per finirlo 

Quando Rosamunde inizia a scrivere Ritorno a casa, è convinta che ci vorrà meno di un anno per finirlo, come i romanzi precedenti. Invece, gliene serviranno ben cinque. Perché il romanzo “non è autobiografico, ma attinge dalle mie esperienze personali”. E’, infatti, la storia di una famiglia inglese negli anni della seconda guerra mondiale.

coming homeCi sono voluti molto più tempo e molta più fatica di quanto pensassi”, confessa lei, che a un certo punto si è trovata a dover riscrivere tutta la prima parte perché si affacciavano troppi personaggi. Per garantire accuratezza storica ha studiato la storia in sei volumi della seconda guerra mondiale di Winston Churchill. Per gli aspetti personali, ha attinto in gran parte dalla sua infanzia in Cornovaglia e dal suo servizio di guerra nello Sri Lanka, dove stava prestando servizio quando la prima bomba atomica è stata sganciata. Judith Dunbar, la protagonista, non è Rosamunde Pilcher, questo ci ha sempre tenuto a specificarlo. Eppure, la storia di Judith ricorda da vicino quella della scrittrice. I genitori di Judith vanno in India e ritornano ogni due anni, il padre di Rosamunde va in Birmania e ritorna ogni quattro. Decidere che taglio dare ai racconti di guerra è stato l’aspetto più complicato del lavoro di scrittura. “All’epoca, eravamo tutti terribilmente consapevoli di questa cosa spaventosa che succedeva in Europa. Tuttavia, volevo che nel libro ci fosse umorismo e trovare un equilibrio per non cadere in farsa, o al contrario risultare troppo drammatica, è stato difficile“.

Come i precedenti, Ritorno a casa diventa subito n ° 1 in Inghilterra e 3 ° nella classifica dei best-seller di New York Times, vincendo il Romantic Novel of the Year Award dalla Romantic Novelists’ Association e diventando un film TV in due parti nel 1998 con Peter O’Toole, Keira Knightley, Joanna Lumley e Paul Bettany.

Solstizio d’inverno

winterNel 2000 scrive il suo ultimo romanzo, Solstizio d’inverno. “Non penso che riuscirò a scriverne un altro”. Rosamunde odia il meccanismo di promozione che stritola gli autori di successo. In più, data l’età sua e del marito ha nuove e diverse preoccupazioni. “Il processo creativo è stimolante, ma non è un passatempo, è un lavoro impegnativo e io sono stanca. Mio marito ha un’anca nuova ed è successo mentre io stavo sto cercando di destreggiarmi tra mille impegni. Non mi era mai successo prima, suppongo che quando ero più giovane avessi più energia e non dovessi prendermi cura di un marito malato. Questa volta penso che sia giunto il momento di appendere il cappello, ma mai dire mai“. Invece, il cappello l’ha appeso davvero e dopo Solstizio d’inverno, titolo non casuale, le sue lettrici non hanno più potuto leggere nessuna delle sue storie.

Gli ultimi anni

Nel 2002 ha ricevuto dalla Regina Elisabetta II il prestigioso riconoscimento O.B.E. (Officer of the Order of British Empire).

Il 2009 è per lei un anno infausto: suo marito Graham muore all’età di 92 anni, dopo ben 63 anni trascorsi insieme. Nel 1996 Graham e Rosamunde avevano infatti festeggiato il 50° anniversario di matrimonio insieme ai quattro figli e a 14 nipoti. Attualmente Rosamunde vive ancora a Dundee, in Scozia. Nonostante il fatto che abbia venduto circa 60 milioni di libri e abbia una fortuna stimata in più di 100 milioni di sterline, continua a vivere la sua vita nella semplicità che da sempre la contraddistingue, circondata da persone che in larga parte non sanno neanche chi sia. Figuriamoci che per gli amici del circolo che frequentava il marito lei è la “moglie di Graham che ha scritto un libro, mi sembra qualcosa tipo Gli scopritori di conchiglie”. L’unico della famiglia che per ora ha seguito le sue orme è il figlio Robin, diventato a sua volta scrittore nel 1999.

Rosamunde Pilcher e la Germania

Rosamunde Pilcher in Germania è popolarissima. Non per i suoi romanzi, ma per le oltre 100 storie per la TV prodotte dalla rete pubblica ZDF. Per più di 20 anni, la prima serata della domenica ha portato milioni di spettatori tedeschi nelle soleggiate scogliere della Cornovaglia. Il primo, Il giorno della tempesta, è stato messo in onda nel 1993 e da allora è stato un successo senza fine. Gli attori sono tutti tedeschi, ma le location sono reali, tanto che le approva anche Mark, l’unico figlio di Rosamunde Pilcher che vive in Cornovaglia e fa l’allevatore. Solo che i tedeschi sono convinti che in Cornovaglia splenda sempre il sole, perché così i film lasciano intendere! Gli inglesi ironizzano, prendono in giro noi poveri turisti illusi: “quando arrivano qui, spieghiamo loro che la Cornovaglia è così bella proprio perché piove sempre”. Rosamunde Pilcher spiega così la sua fortuna: “sono buone storie, che richiamano alla mente un ambiente piccolo e familiare, dove gli uni si prendono cura degli altri. Per non parlare delle splendide immagini, sembrano cataloghi turistici”. E pensare che tutto è nato dall’idea di un produttore della ZDF, innamorato delle luci e dei colori sfavillanti dei grandi paesaggi cornici. Non si può dire che la scrittrice non sia stata aiutata dal destino!

Rosamunde Pilcher non volendo si è trasformata in una macchina da guerra. I pullman che portano in pellegrinaggio i tedeschi hanno contribuito a trasformare decisamente l’industria del turismo della Cornovaglia, che oggi rappresenta oltre il 20% del pil della contea; praticamente un abitante su quattro lavora nel settore. Due terzi di tutti i visitatori stranieri che arrivano in Cornovaglia provengono da Germania, Austria o Svizzera: Sempre più i pellegrini tedeschi arrivano in macchina invece che in pullman, il che è una buona notizia, perché anche se i turisti stranieri in media rimangono il doppio del tempo e spendono il doppio del denaro dei visitatori britannici, l’effetto economico dei gruppi organizzati rimane limitato. Devo dire che sono contenta di aver personalmente contribuito al buon andamento dell’economia cornica.

Le location dei film di Rosamunde Pilcher 

Lamorna Cove

Questa piccola insenatura è apparsa nella sua opera più famosa, I cercatori di conchiglie. Andando a piedi lungo il coastal path che da Mousehole arriva a Lamorna,e ritorno, appare in tutto il suo splendore.

Polperro

polperroQuando vengono inquadrate le case dei pescatori, le scene sono state girate in questo meraviglioso minuscolo villaggio.

 

Penzance, St Michael’s Mount e Land’s End

IMG_6174Il castello di St Michael’s Mount è stato protagonista sia ne I cercatori di conchiglie, sia in Ritorno a casa. Il castello è uno dei luoghi più romantici da visitare, insieme alla dirimpettaia Marazion, da cui si vede il castello e la baia, e Penzance, la cittadina adiacente dove Rosamunde Pilcher studiava.

Il Giorno della Tempesta, invece, è stato girato a Land’s End, adiacente a sua volta a Penzance.

St. Ives

IMG_6283Rosamunde Pilcher viveva qui vicino e molti film inquadrano la baia e il porto.

Newquay

Alcune delle scene di Scogliere dell’amore sono state girate sulla costa del nord della Cornovaglia, celebre per le sue nove bianchissime spiagge e per le sue scogliere che hanno ispirato la storia. Newquay è una cittadina famosa per il surf e per la Fistral Beach.

St Agnes Head

Sulla costa tra Chapel Port e St Agnes sono stati girati molti episodi. I resti delle miniere mostrano il passato industriale della Cornovaglia.

Bedruthan Steps e Gwithian Beach

I primi sono stati utilizzati per le riprese aeree, mentre Gwithian Beach è diventata popolare grazie alle sue splendide viste sul Faro di Godrevy.

Bodmin e Lanhydrock Gardens

Qui sono state girate si sono svolte diverse scene di film, come le Scogliere dell’amore.

Prideaux Place

prideauxPeter Prideaux-Brune è un avvocato in pensione che possiede una dimora signorile del XVI secolo vicino a Padstow, in cui sono stati girati almeno sedici film. In passato, era la casa di un Lord Willoughby, trasformata prima in un hotel di lusso e poi in una distilleria di gin. Una camera da letto ovale, decorata con delicati stucchi e dipinta di verde tenue, è soprannominata Großmutter – perché è lì che nei film la nonna cambia il testamento, dice all’erede che è illegittimo, oppure muore. La casa, che si affaccia su un immenso parco, accoglie circa 25.000 visitatori all’anno, per la maggior parte tedeschi in tour con i pullman, a cui Prideaux-Brune offre il cream tea nella sala da tè. “I tedeschi lo adorano“, dice. Lui stesso, invece, adora apparire con un cameo nei film girati a casa sua. Come dargli torto?

Pencarrow House

James Molesworth-St Aubyn e sua madre, Lady Iona, sono i proprietari di questa magione di 50 stanze a nord di Bodmin che si affaccia su giardini ben curati. Lady Iona racconta di un incidente che occorse quando il soffitto della sala da pranzo scese e coprì tutto di polvere bianca, proprio mentre un gruppo di 160 tedeschi iniziava la visita. In effetti, ai visitatori il fuoriprogramma è piaciuto, perché dimostra che non è tutto perfetto come nei film della Pilcher”.

Lanhydrock House e Giardini

Lanhydrock House è una storica residenza del villaggio di Lanhydrock, vicino Bodmin, eretta nel 1640/1642 ca. e in gran parte ricostruita in stile vittoriano nel 1881. Ora è posto sotto la tutela del National Trust. Circondati da boschi di querce e faggi e da alberi secolari, i sentieri che attraversano la foresta e il paesaggio del parco sono tutti aperti al pubblico e fanno parte della tenuta, che copre un totale di circa 900 ettari.

Trewithen House

E’ una casa di campagna georgiana, si trova vicino Truro ed è apparsa in The Blossom of Life del 1999 e Amazing Grace del 2005. Il ricco proprietario terriero e avvocato Phillip Hawkins acquistò la tenuta nel 1715 e ordinò all’architetto londinese Thomas Edwards di costruire la casa palladiana nel 1723. E’ oggi nella lista del patrimonio nazionale inglese.

Intervista audio a Rosamunde Pilcher

Se volete sapere di più su di lei, ascoltate l’intervista in due parti in cui Rosamunde Pilcher parla della sua vita privata e del suo lavoro e poi, se siete suoi fan come me scrivete sotto nei commenti qual è il vostro romanzo preferito!

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