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Il dolce gusto della vendetta – Trish Morey

Un’altra vendetta, stavolta non piacevole ma dal dolce gusto, nel secondo romanzo breve della raccolta Harmony Premium, Le due facce dell’amore che sto leggendo. La novella di Trish Morey è partita bene, poi però…

Trama

Occhio per occhio, sorella per sorella…Lo spietato Daniel Caruana, di orgini italiane, è pronto a tutto pur di impedire alla sorella Monica di sposare il suo peggior nemico. Il destino vuole, però, che l’organizzatrice del matrimonio sia la sorella dello sposo, e che sotto i suoi abiti castigati Sophie Turner nasconda curve mozzafiato. Peccato che tutto sembra far pensare che lei sia in affari con il fratello per truffarlo. Daniel riuscirà ad avere Sophie esattamente dove lui vuole: sulla sua isola privata e soprattutto fra le proprie braccia, per assaporare tutto il gusto della vendetta. Ma quando scoprirà di non essere poi così cinico e che il vero amore esiste, non sarà più soltanto lei a essere in pericolo.

Sua prigioniera in paradiso

Piacevole vendetta di Julia James mi è piaciuto più di questo. Intanto, perché nonostante l’idea di partenza fosse buona, si risolve tutto troppo velocemente. Troppo veloce il sesso, troppo rapida la redenzione di lui, la risoluzione che non convince fino in fondo. Intendiamoci, sempre una lettura garbata e piacevole, soprattutto per l’ambientazione. L’isola in cui Daniel porta Sophie per “imprigionarla” mi ha fatto sognare e già da sola vale il tempo speso per leggerlo. Se acquistate la raccolta vi consiglio di non fare come me, che sono partita dall’ultimo. Non ho ancora finito il primo, La vendetta del principe, ma ho la sensazione che non batterà la James. E, soprattutto, affidatevi ai titoli originali. Questo, per esempio, in originale si intitola “Sua prigioniera in paradiso” ed è molto, molto più azzeccato della vendetta che spunta a ogni angolo in questa raccolta.

Piacevole vendetta – Julia James

Julia James con Piacevole vendetta mi ha risolto una di quelle serate in cui tutto quello di cui ho bisogno è una lettura piacevole e poco impegnativa, adatta a rilassarmi dopo una giornata faticosa. Il romanzo è breve e l’ho trovato dentro una raccolta Harmony Premium, Le due facce dell’amore, ancora disponibile in ebook. La storia mi è piaciuta e i protagonisti pure. Ora vi racconto…

Trama

Mentre la spia in quell’esclusivo ristorante londinese, Angelos Petrakos sa benissimo che Thea Dauntry non è l’elegante super modella che vuole far credere di essere. E per Thea vedersi comparire di fronte Angelos proprio in quel momento è un vero e proprio disastro. Il suo fidanzato le sta per chiedere di sposarlo e di tutto avrebbe bisogno, tranne che di qualcuno in grado di farle ricordare la ragazza che era un tempo. Angelos però non ha alcuna intenzione di scordare il modo in cui lei l’ha usato ed è deciso a vendicarsi. O almeno questo è quello che crede. 

Un po’ di sano sospiro 

Romanzo breve e costruito bene quello di Julia James, che è specializzata in protagonisti greci. Angelos è un maschio alpha quanto basta, un po’ duro ma eticamente molto corretto. Thea è un bel personaggio, tonda e abbastanza dura anche lei, soprattutto a causa di un’infanzia non proprio leggera. I due sono fatti l’uno per l’altra, si vede lontano un miglio. Eppure, vi dirò che mi è piaciuto molto il fatto che nessuno dei due abbia voluto cedere fino alla fine e che si siano scontrati fino alle battute finali. Insomma, un po’ di sano sospiro che da quando guardo i kdrama mi piace sempre di più. L’unica cosa che non mi ha convinto è il modo in cui Julia James risolve il problema dell’aguzzino. Mi è sembrato un po’ troppo facile, avrebbe potuto aggiungere un po’ di problemi a Thea/Kate, ma evidentemente le ha voluto semplificare la vita. Comunque, una buona lettura per chi cerca una serata o due di relax romantico.

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Piccoli limoni gialli – Kajsa Ingemarsson

Per l’ultimo scampolo di ombrellone ho scelto un romance svedese, Piccoli limoni gialli di Kajsa Ingemarsson. Mi è piaciuto il titolo e il colore della copertina, che ho trovato particolarmente rilassante. La storia, invece, si è rivelata un po’ aspra e lascia un retrogusto di amaro in bocca. Proprio come i limoni.

Trama

Agnes ha tutto ciò che si può desiderare: un lavoro che adora; un fidanzato bello e innamorato; una famiglia amorevole e sempre pronta a sostenerla. Nel giro di poche ore, però, tutto il suo mondo crolla: il capo la molesta e la licenzia in tronco; il fidanzato la molla; i genitori hanno brutte notizie. Come reagire? Non resta che rimboccarsi le maniche e ricominciare. Magari proprio da un piccolo ristorante che porta nel freddo della Svezia il profumo degli agrumi. 

A Stoccolma non fila tutto liscio

Stavolta siamo a Stoccolma, dove vive Agnes, e in un paesino di provincia tutto casette a schiera e fabbrica che dà da mangiare a tutti. Agnes per la sua vita ha deciso altrimenti. Via da mamma e papà e tuffo nella grande città. All’inizio le cose vanno bene: lavora come maître in un famoso ristorante francese, però perde il lavoro nel tentativo di placare le avance moleste del titolare. Ne vorrebbe parlare con suo fidanzato rockettaro, ma  lui le comunica laconicamente che le ha preferito la corista del gruppo. O meglio, che ha preferito la sua misura di reggiseno. Agnes è disoccupata e preoccupata per le rate del mutuo. I genitori non possono aiutarla perché nei guai pure loro, la sua migliore amica alcolista è in preda ai demoni e un nuovo vicino di casa timido la innervosisce. Ecco che allora arriva Kalle, un vecchio amico, a soccorrerla. Agnes vorrebbe lavorare per lui nel ristorante di cucina mediterranea che sta aprendo? E’ proprio Agnes a trovare il nome al ristorante. Così come aiuta Kalle nella scelta di arredi e stoviglie. Tutto sembra andare per il verso giusto, ma la ruota della (s)fortuna sta per girare ancora. 

Si chiamerà Piccoli limoni gialli

Parto dall’aspetto che mi è piaciuto di più: il titolo. Piccoli limoni gialli fa riferimento a una canzoncina svedese che parla dell’Italia e dei suoi limoni. Quindi, nome perfetto per un ristorante di cucina mediterranea. Mi piace anche la filosofia del locale e delle persone che ci lavorano: cibo semplice e cucinato bene, atmosfera rilassante. Proprio quello che cerco io quando mangio fuori. Ho trovato interessanti soprattutto alcuni aspetti della società svedese per me totalmente inaspettati. Per esempio, che ci siano anche lì persone che lavorano in nero, che l’ufficio di collocamento funzioni ma sia comunque criticato dai lavoratori, che il fenomeno delle imprese che chiudono e trasferiscono le produzioni all’estero è vivo e vegeto persino nel nord Europa. Inoltre, ho invidiato gli abitanti di Stoccolma, perché chi ci abita non ha bisogno di possedere un’automobile, un aspetto sempre più importante nella vivibilità di una città.

Agnes fredda come una polpetta

Insomma, ho apprezzato gli elementi di contesto sociologico. Un po’ meno la storia in sé. È stata piacevole e tranquilla fin circa a 3/4 del romanzo, poi ha cominciato a mancare qualcosa. Agnes più che mancante di autostima come dice lei stessa, mi è sembrata fredda come una polpetta dell’Ikea, più preoccupata di tenere in ordine casa e la vita che di viverla, questa benedetta vita. Talmente preoccupata per il padre da affermare di sentirsi in colpa, ma di non avere proprio tempo di andarlo a trovare perché a casa con lei c’è il fidanzato…??? Ma santo cielo, con quello che gli è successo! Temi importanti come alcolismo e disoccupazione vengono solo sfiorati, quasi buttati lì per riempire le pagine. La tragedia poi: era proprio, proprio necessaria? È servita ad Agnes per…? Non si sa. Il vicino di casa: che ha fatto di male quel poveretto? E’ schivo e non cura l’abbigliamento, ascolta musica e mangia da solo al ristorante. Praticamente una perla di ragazzo. Perché, cara Agnes, senti il bisogno di aggredirlo? Ho capito: sarà l’acido citrico dei limoni quello che tiri fuori ogni volta? 🙂 Chiudo con un finale troppo, troppo striminzito per chiudere il romanzo soddisfatta.

p.s. una domanda per Kajsa Ingemarsson. Giuro, è una curiosità: si può dire al vicino che ha pessimi gusti musicali perché ascolta i Pink Floyd? Ragazzi, ma scherziamo? I Pink Floyd! Cioè una delle più grandi band che il mondo abbia mai conosciuto! Agnes avrebbe dovuto sdraiarsi come un tappetino davanti alla sua porta dopo aver ascoltato! 😀 😀

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Gli ingredienti segreti dell’amore – Nicolas Barreau

I love Capri – Flumeri&Giacometti

A neve ferma – Stefania Bertola

Una sorpresa sulla Fifth Avenue – Allison Winn Scotch

Una sorpresa sulla Fifth Avenue, di Allison Winn Scotch. Di nuovo sul filone dell“E se…?” alla sliding doors. Stavolta, una mamma trentenne prova talmente tanto rimpianto per la sua vita precedente da ritrovarvici dalla sera alla mattina. Sette anni svaniti nel nulla. Riuscirà a cambiare il futuro? 

Trama

La vita di Jillian è perfetta e patinata come le riviste che divora. È sposata con un avvocato ed è madre di un’adorabile bimba di un anno e mezzo. La sua sembrerebbe una famiglia da pubblicità. Eppure… quando riceve la notizia dell’imminente matrimonio del suo ex rimane turbata e non riesce a evitare di porsi una domanda molto pericolosa: come sarebbe la mia vita se avessi fatto una scelta diversa? Ed è proprio quel che capita a Jillian quando si sveglia nel suo vecchio appartamento di Manhattan, pronta a recarsi al suo divertente lavoro di un tempo. E soprattutto a incontrare il fidanzato di allora, Jackson. Jillian è finalmente libera di cambiare tutta la sua vita. Ma è quello che vuole davvero?

Attenzione a quel che desideri

Careful what you wish for; attenzione a quel che desideri, dice il saggio, perché potresti ottenerlo. Ed è quello che capita alla protagonista di questo romanzo. All’inizio sembra una via di mezzo tra una casalinga disperata e una depressa cronica. In soli due anni di matrimonio, lei e il marito sono già arrivati a un punto di rottura, senza neanche dirselo. L’unico momento in cui si rianima è quando viene a sapere che il suo ex sta per sposarsi. Boom! Tutta la sua vita apparentemente perfetta crolla in un istante e Jillian si risveglia…a casa del suo ex!

Sette anni cancellati 

Dalla quale casa sembra non essersi mai allontanata. Qui il romanzo di Allison Winn Scotch secondo me comincia a mostrarsi un po’ inverosimile. D’accordo che fuggire dal suo matrimonio e da una vita di mamma a tempo pieno era esattamente il suo desiderio, ma mi sarei aspettata come minimo uno shock, un balzo fuori dal letto quando lui si avvicina, una lacrimuccia per questa figlia dispersa nel cosmo. Oppure, una ricerca seppur minima di come questo balzo nel tempo sia potuto accadere. Invece niente, come se quei sette anni fossero stati cancellati con lo smacchiatore. Possibile?

Ciao ciao Katie

Nonostante questo inizio con un grande punto interrogativo, la storia imbastita da Allison Winn Scotch poi prosegue con fluidità. A questo punto, sapere come e se Jillian uscirà da questo ritorno nel passato diventa l’unico motivo per andare avanti. Perché Jackson e la sua mammina sono meno che simpatici, il marito è di una razionalità esasperante, lei si dibatte senza grande convinzione e le storie parallele degli amici a un certo punto si perdono per strada. L’unica, poveretta, che non può mandare a quel Paese nessuno è Kate, la figlia, abbandonata senza rimpianti come lei era stata abbandonata dalla madre. Anche qui, senza grandi spiegazioni o introspezione, che invece avrebbe dato un senso alla storia raccontata. Quindi, mi sono avviata al finale sapendo già quello che sarebbe successo, ma senza tifare per nessuno.

Time of My Life

Chiudo con due note. La prima, sul titolo italiano. C’è effettivamente una sorpresa sulla quinta, ma perché non chiamarlo come l’originale, Time of My Life, Il momento più bello della mia vita? In fondo, questa “sorpresa” è un po’ amara, ma non è alla fine il vero centro della vicenda. La seconda, è su una distrazione che incontrerete leggendo. A un certo punto della storia, il momento in cui il marito le annuncia che farà carriera viene descritto in un modo. Circa duecento pagine dopo, in tutt’altro. Quale la verità? E perché sembra quasi un errore di revisione, più che una scelta voluta?

Se l’avete letto ditemi, che ne pensate? Vi è piaciuto? E avete avuto mai voglia di tornare nel passato, dai vostri ex, per riscrivere il futuro?

Altri titoli “E se…?”

Inganni – Judith Michael

Inganni – Judith Michael

Oggi ho riesumato dallo scaffale dei romance vintage uno dei pezzi migliori in mio possesso. Ha davvero tutto quello che chiedo a un libro del genere: personaggi tondi, vicende misteriose, descrizioni accattivanti, una storia d’amore intrigante, paesaggi che facciano battere il cuore e una copertina curata. In questo romanzo del 1982 non ci sono Inganni, a dispetto del titolo, perché Judith Michael mette in scena un film che funziona e che, a distanza di anni da quando l’ho letto, ricordo ancora perfettamente.

Trama 

Stephanie e Sabrina sono due gemelle identiche nell’aspetto, ma totalmente diverse come carattere e stile di vita. La prima è sposata con un professore universitario e fa la casalinga in una provincia americana, la seconda è una famosa antiquaria, single, che vive a Londra. Quando, dopo anni, il matrimonio sembra andare a rotoli, Stephanie va in Cina con la sorella, in occasione di un viaggio organizzato dall’Associazione Internazionale degli Antiquari. E’ l’occasione per entrambe di parlare di quello che sta succedendo nelle loro vite. Stephanie, da sempre affascinata dalla vita della sorella, racconta dei suoi problemi con il marito. Sabrina, invece, è alle prese con una brutta gatta da pelare nel suo negozio. Le due sorelle decidono così, quasi per gioco, di scambiarsi i ruoli per una settimana. Ciascuna vivrà la vita dell’altra: è l’inizio di un inganno con cui rischieranno di scottarsi seriamente…

Non si gioca con i sentimenti

E se? Vi siete mai fermati a pensarci? Sicuramente sì. Ora immaginate: e se la vita che avrei voluto la vivesse la mia gemella? In fondo cosa c’è di male a scambiarsi il posto per un po’? Da piccole lo facevano sempre. Eppure, hanno pensato a tutto, ai dettagli più insignificanti, ma non all’aspetto più importante. Non si gioca con i sentimenti degli altri e neanche con i propri se è per questo. Ecco che allora il piano di Sabrina e Stephanie fallisce clamorosamente. Nessuna delle due aveva previsto che la vita dell’altra le sarebbe piaciuta tanto. Così tanto da non voler più tornare indietro, forse.

L’erba del vicino è più morbida?

Le storie delle protagoniste femminili sono entrambe accattivanti, ma è chiaro che è più facile capire Stephanie che non Sabrina. Sabrina conduce una vita scintillante, internazionale, agiata. Stephanie organizza grigliate per gli amici e mette in fila la famiglia prima di uscire la mattina. Quale delle due è più faticosa? La seconda, diremmo tutti. Sarà davvero così? Oppure anche l’oro può diventare opaco se non lucidato a dovere? E poi, chi può dire se l’erba del vicino è più morbida, oltre che più verde, se non ci ha mai camminato sopra?

Non può finire così

Non vi dico altro per non svelare troppo della trama, in cui non mancano misteri e colpi di scena. Dico solo che nello scaffale di un’amante dei romance questo titolo non può mancare. Anche se mi sono accorta che, ahimé, nel mio di scaffale manca il seguito. Non sapevo neanche che esistesse, ma dovrò colmare questa lacuna al più presto. Inganni, infatti, fa parte di una duologia (Deceptions #1 e #2) che si chiude con La tela del mistero, arrivato nel 1994 a dodici anni di distanza del primo. Evidentemente i due autori, Judith Michael è uno pseudonimo sotto il quale si celano i coniugi Judith Barnard e Michael Fain, la pensavano come i lettori. Non può finire così. 

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