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Il pane tutta semola con pasta madre

Come ho cominciato a fare il pane in casa? Praticamente per caso: tutto è partito quando mi hanno regalato la pasta madre. E’ stato amore a prima vista, ma dovevo studiare e ho acquistato il manuale La pasta madre, di Antonella Scialdone. Questa ricetta è tratta dal suo libro, con qualche aggiustamento secondo i miei gusti. Da allora ne ho provate tante, ma questa rimane una delle mie preferite. Avete voglia di cimentarvi? Ecco ingredienti e procedimento.

Ingredienti per una pagnotta da circa 1,1 kg:

  • farina di semola di grano duro, 600 gr.
  • acqua, 350 gr (originale, 385 gr.)
  • pasta madre, 100 gr (originale, 2oo gr.)
  • sale, 9 gr (originale, 15 gr.)

Procedimento: 

Prelevate 100 gr di pasta madre rinfrescata e spezzettatela nella planetaria  o in una ciotola se impastate a mano. Aggiungete l’acqua tiepida e sciogliete completamente la pasta madre. Aggiungete la semola e il sale. Lavorate l’impasto con forza per 10-15 minuti, finché risulti liscio e omogeneo.

Formate una palla, copritela con pellicola trasparente forata e lasciatela lievitare per 2 ore lontano da correnti d’aria. Trascorse le due ore, sgonfiate l’impasto in modo da ottenere un rettangolo e procedete con la prima serie di pieghe a tre.  Lasciate lievitare un’ora, poi riprendete l’impasto e procedete con un secondo giro di pieghe a tre. Lasciate lievitare un’altra ora.

Trascorso il tempo, riprendete l’impasto e dategli la forma di una pagnotta tonda, copritelo e lasciatelo riposare per mezz’ora, quindi procedete di nuovo ad arrotondarlo. Mettetelo infine a lievitare per 2-3 ore in un cestino tondo rivestito da un canovaccio infarinato, con la chiusura verso l’alto. Fino al raddoppio, lasciatelo in luogo caldo e coperto da pellicola trasparente.

Trascorso il tempo di lievitazione, capovolgete l’impasto su una teglia o sulla pietra refrattaria, spolverandole di semola. Praticate dei tagli profondi sulla superficie del pane, disegnando un quadrato.

Cuocete il pane a 250 gradi con il vapore (pentolino d’acqua) per i primi 10 minuti, poi abbassate la temperatura a 200 gradi e cuocete per altri 40 minuti, verificando con uno stecchino al centro del pane che sia asciutto al centro. Spegnete il forno e lasciate il pane all’interno per altri dieci minuti, con lo sportello del forno leggermente socchiuso.

Sfornate e lasciate raffreddare completamente su una gratella, possibilmente in verticale.

Note:

  • questo pane è ottimo con tutto,  ma soprattutto con gli affettati;
  • se vi dimenticate il pentolino, come faccio sempre io, verrà bene lo stesso;
  • se non avete possibilità di lavorarlo completamente, dopo le serie di pieghe potete farlo riposare in frigorifero e ripartire il giorno dopo, dopo che si sia acclimatato a temperatura ambiente, dalla fase di formatura; oppure dalla fase precedente: formate la palla, fate partire la lievitazione, frigorifero e ripartite dalle pieghe;
  • se non usate la pasta madre, usate i convertitori online per ricalibrare gli ingredienti.

Che ve ne pare? Fatemi sapere nei commenti com’è venuto! 🙂

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Gungjung Tteokbokki, direttamente dal Palazzo reale

 

In questi giorni di quarantena mi sta venendo nostalgia della Corea del sud. Forse perché sto vedendo troppi kdrama? Chissà. Gungjung significa Palazzo reale. Infatti il Gungjung Tteokbokki 궁중떡볶이, che è un piatto nato nel palazzo reale durante la dinastia Chosŏn 조선, è conosciuto anche come snack del re. Negli stand dello street food coreano è più facile trovare il Tteokbokki 떡볶이 nella sua veste rossa e molto, molto piccante. Il Gungjung Tteokbokki 궁중떡볶이, al contrario, non è per niente piccante, perché invece della salsa al peperoncino piccantissima tipica dei piatti coreani, si condisce con quella di soia. Nonostante il nome blasonato e difficile da pronunciare, vedrete che per realizzare questo piatto e portarlo in tavola ci metterete pochissimo. E farete bella figura con fatica zero. Ma andiamo alla ricetta.

La ricetta del Gungjung Tteokbokki 궁중떡볶이

Ingredienti per 2 
  • manzo, pollo o maiale 100 gr.
  • gnocchi di riso in cilindri o tondi (tteokguk tteok, 떡국 떡), 300 grammi
  • funghi, 3
  • cipolla, 1/2
  • salsa di soia, 4 cucchiai
  • olio di sesamo, 2 cucchiai
  • acqua, 1 cucchiaio più acqua di cottura degli gnocchi
  • zucchero, 1/2 cucchiaio
  • opzionali: peperoni verdi, rossi e gialli. Semi di sesamo. Sale e pepe, q.b.
Procedimento

Mettete a bollire gli gnocchi di riso in un pentolino di acqua bollente, finché infilzandoli con una forchetta non risultano morbidi (circa 10 minuti). Nel frattempo, tagliate carne, funghi e cipolla a listarelle. Soffriggete la carne in una casseruola con 2 cucchiai di olio di sesamo. Aggiungete cipolla e funghi e continuate a cuocere. Quando gli gnocchi di riso sono pronti, scolateli e versateli nella carne. Aggiungete 4 cucchiai di salsa di soia e mezzo cucchiaio di zucchero. Fate amalgamare e continuate a cuocere per pochi minuti, finché tutti gli ingredienti risultano ben cotti. Assaggiate e aggiungete sale e pepe, se necessari. 

Note
  • come avete visto, la preparazione è molto veloce. Più sottili saranno le striscioline in cui taglierete gli ingredienti e prima finirete;
  • i funghi dovrebbero essere di qualità Shiitake, ma io ho usato quelli che avevo ed è venuta ottima lo stesso. Quindi, consiglio di non impazzire, scegliete i funghi che più vi piacciono o che trovate;
  • per la quantità di salsa di soia regolatevi secondo vostro gusto. Versate i primi due cucchiai e poi decidete se metterli tutti o fermarvi;
  • stessa cosa per sale e pepe. Io non li aggiunti, perché il piatto mi è sembrato abbastanza sapido con la sola salsa di soia;
  • gli gnocchi di riso potete trovarli in supermercati ben forniti o nel market coreano. Nel reparto surgelati, in confezioni da 1 kg;
  • la ricetta vorrebbe anche peperoni multicolor, per rendere il piatto più allegro. Visto che non è stagione li ho omessi, ma sappiate che ci starebbero bene;
  • i semi di sesamo sono opzionali, ma rendono il piatto più decorativo. In tempi di quarantena non si può uscire per beni futili, ma appena possibile me li procurerò perché sono un degno completamento.

Che ne dite? Vi ispira questa ricetta? Quali sono i vostri piatti coreani preferiti?

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Con la zuppa tteok manduguk festeggiamo il Seollal!

Con la zuppa tteok manduguk festeggiamo il Seollal!

Pronti a festeggiare il capodanno lunare? Quest’anno abbandono la cena cinese, che è ormai diventata tradizione a casa mia, per presentarvi il Seollal coreano (설날, o Sollal in italiano, cioè il modo in cui i coreani chiamano il primo giorno del calendario lunare. In Corea del Sud è una delle festività nazionali più celebrate, anche se si festeggia pure il 1° gennaio. Il Seollal di solito dura tre giorni (il giorno stesso, il giorno prima e il giorno dopo). Quest’anno si festeggia il 25 gennaio, giorno dell’entrata dell’anno del Topo. Prima di darvi la ricetta del piatto unico tradizionale che i coreani condividono durante questo importante momento, vi do qualche dettaglio sulla festa.

Un’occasione speciale 

Innanzitutto il Seollal è un momento di rispetto degli antenati, ma anche un’opportunità per trascorrere qualche giorno con la famiglia, un po’ come il nostro Natale. Durante il Seollal, i coreani svolgono riti ancestrali, giocano, mangiano cibi tradizionali, ascoltano storie e parlano fino a notte fonda. Anche se oggi i riti non vengono più celebrati fedelmente, in linea di massima la mattina inizia con i membri della famiglia riuniti nei loro seolbim (abiti speciali appositamente indossati per questa occasione) per un rito ancestrale che esprime rispetto e gratitudine ai propri antenati. Dopo il rito, tutti si riuniscono e mangiano. Il piatto principale è la tteokguk, 떡국 o ttoqguq in italiano, una zuppa tradizionale con un brodo chiaro che simboleggia l’inizio dell’anno con mente e corpo puliti. Dopo il pasto, le giovani generazioni della famiglia fanno un inchino profondo, sebae, 세배 o Sebe in italiano, agli anziani. A loro volta, gli anziani danno la loro benedizione per un anno prospero. Ai bambini regalano sebaetdon, i soldi del nuovo anno. Il resto della giornata trascorre tra giochi popolari tradizionali, cibo e storie da condividere.

La ricetta della tteok manduguk

Ingredienti per 2 
  • manzo o lombo di manzo, 200 gr.
  • salsa di soia, 1 cucchiaio
  • aglio, 1 testa
  • sale e pepe, q.b.
  • scalogno, 1
  • gnocchi di riso in cilindri o tondi (tteokguk tteok, 떡국 떡), 300 grammi
  • gnocchi (mandu), 8
  • Contorno opzionale: 1 uovo, 1-2 fogli di alga nori
Procedimento

Tagliate la carne in pezzi sottili. Io ho usato direttamente i bocconcini di manzo per lo spezzatino. Soffriggete la carne in una casseruola con 1 cucchiaio di salsa di soia e e mescolate fino a quando tutti i pezzi diventano marroni. Versate 1 litro d’acqua, e portate a ebollizione, eliminando la schiuma appena sale in superficie. Appena l’acqua inizia a bollire, abbassate il fuoco e continuate a far bollire con il coperchio per altri 10 minuti. Nel frattempo, sciacquate gli gnocchi di riso sotto l’acqua. Metteteli in un litro d’acqua con lo scalogno, una testa d’aglio e la parte bianca del porro. Il brodo deve essere chiaro, perché simboleggia l’entrata nel nuovo anno puliti nel corpo e nella mente. I cilindri, per la lunga vita o i tondi, per la ricchezza, devono bollire nel brodo finché non diventano morbidi. Sentiteli con la forchetta, ci vorranno circa dieci minuti. Per i mandu, invece, ci sono due possibilità. O li versate subito nella zuppa insieme agli gnocchi di riso, e fate cuocere insieme, oppure li cuocete separatamente al vapore (o in acqua bollente) come i nostri ravioli e poi li unite alla fine. Io ho preferito la cottura al vapore a parte, per evitare lo spappolamento dell’involucro e la fuoriuscita del ripieno. Quando gli ingredienti sono tutti pronti, assemblate. Rimettete nella zuppa la carne, che nel frattempo avrete tagliato in striscioline sottili, e i mandu (ravioli). Fate bollire per un altro minuto e ci siamo. Aggiungete sale e pepe a vostro gusto, mescolate e dividete la zuppa in ciotole singole. Prima di servire, guarnite con strisce sottili di alghe (che io ho dimenticato e quindi nella foto non troverete) e la parte verde del porro.

Note
  • l’aggiunta dei mandu è una variante, potete prepararla anche senza;
  • un’altra variante prevede una crespella di uova tagliata a striscioline, ma io ho preferito i mandu alla frittata;
  • il porro, invece, è una variante mia. Trovare lo scalogno fresco e verde e con le foglie, come dovrebbe essere nella ricetta originale, è un’impresa impossibile. Potete usare anche i cipollotti freschi;
  • i coreani dicono che mangiando questa zuppa a capodanno s’invecchia di un anno. A libera interpretazione…😁

Ah! Mancano le bacchette e il cucchiaio d’acciaio, fondamentali, e il panettone 😂, altrimenti che capodanno è?

Ora ci siamo: pronti a festeggiare il Topo? 🙂 🐁

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La Dame Blanche, dessert estivo da 5 minuti 5

La Dame blanche, nome elegante per un dolce di origine belga perfetto nella sua semplicità. Si prepara e si assembla in cinque minuti, ma cinque di orologio giuro, si presenta bene e tutti vi chiederanno il bis. E poi l’ha detto anche Sveva Casati che Vaniglia e cioccolato sono due gusti diversi che però insieme legano benissimoNon date retta alla voce narrante de La cena, di Herman Koch. Semplice non significa banale. Se avete letto il romanzo, sapete quanto quest’affermazione sia significativa per inquadrare il rappporto complesso tra lui e Serge, il fratello. Se non l’avete letto, alla parola fine vi troverete a esclamare: “ecco perché Serge ha scelto piatti semplici!” 

“Come dolce, Serge aveva scelto una Dame Blanche, gelato alla vaniglia con cioccolata calda. Forse si sentiva in imbarazzo per il comportamento di Babette, o piú probabilmente non poteva tollerare ulteriori interruzioni. Doveva iniziare il suo dolce. Mio fratello sceglieva sempre i dolci piú comuni che trovava sul menu. Gelato di vaniglia, pancake con lo sciroppo: piú o meno era tutto lí. A volte pensavo che dipendesse dai suoi livelli glicemici, gli stessi che lo piantavano in asso nei momenti meno indicati. Ma aveva anche a che fare con la sua terribile mancanza di fantasia, e in questo senso la Dame Blanche era nella stessa linea del tournedos, mi aveva addirittura sorpreso trovare in un ristorante del genere un dessert cosí banale sul menu.” 

Ingredienti (minimi) per 4 coppette 

  • gelato alla vaniglia, una vaschetta da 500 gr.
  • cioccolato fondente, una stecca da 200 gr.
  • panna da montare, 200 gr.

Procedimento 

Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria finché non si forma una cremina. Nel frattempo, montate la panna. E’ tutto qui: a questo punto, prendete una bella coppa trasparente, con un cucchiaino spargete il fondo con un po’ di cioccolato fuso, aggiungete delle palle di gelato (quantità a piacere), completate con la panna montata, fate colare altro cioccolato fuso sopra la panna e, infine, spargete a pioggia le scagliette di cioccolato. Vedrete che il freddo farà solidificare in parte il cioccolato e vi ritroverete dei pezzetti solidi mescolati al resto. Divino.

Che ne dite? Promessa mantenuta? E’ facilissimo, ma sentirete all’assaggio.

dame blanche

Note 

  • nella ricetta tradizionale, al cioccolato in fase di fusione viene aggiunta la heavy cream, cioè panna ad alto contenuto di grassi. Potete usarla se la trovate, oppure sostituirla con burro, panna o yogurt (greco o cremoso). Personalmente, ritengo che il cioccolato fondente non abbia bisogno di “integratori” e quindi ho omesso quest’aggiunta.
  • ho preso la foto principale da questo sito, perché è molto più bella della mia, che come al solito quando cucino la sera soffre di scarsa illuminazione (vedi foto qui sopra).  Solo che Jay definisce la Dame blanche francese, invece è belga. I francesi aggiungono al gelato anche meringhe spezzettate, che lo rendono ancora più goloso. E fanno salire le calorie.
  • se volete risparmiare ancora più tempo, siete incontentabili!, comprate la panna già montata, così potrete guarnire con ciuffetti eleganti.

Ah! E fatemi sapere se la Dame vi è piaciuta!

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In una ciotola, sbattete le uova e aggiungete la panna, sbattendo con una frusta per farle amalgamare. Aggiungete sale, pepe nero e una generosa dose  di noce moscata (se vi piace). Mescolate il tutto ancora una volta.

A questo punto siete pronti per assemblare il tutto. Imburrate e infarinate uno stampo da 24 cm. Stendete la pasta brisée con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottile e poi ricoprite lo stampo, eliminando la parte in eccesso. Bucherellate il fondo con una forchetta.

Sul fondo, spargete la pancetta ed emmenthal grattuggiato a pioggia. Ricoprite versando versando il composto di panna e uova.

Infornate la quiche e cuocetela per circa 40 minuti. Dopododiché controllate: la quiche è pronta quando la panna si è addensata e si presenta dorata in superficie, con la pasta brisée ben cotta.

Sfornate la vostra quiche lorraine e lasciatela intiepidire prima di servirla.

Note

  • la quiche lorraine dà il suo meglio tiepida. Se riuscite a resistere;
  • al contrario di altre torte salate, non diventa più buona col trascorrere delle ore;
  • potete conservarla in frigorifero al massimo per due giorni. Ma finirà prima, ve lo assicuro;
  • potete anche congelarla, dopo averla fatta raffreddare; 
  • invece della torta intera da tagliare a fette, potete optare per le monoporzioni.  

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Parigi val bene una messa. E una mousse al cioccolato

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