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Sui ponti di Madison County nasce una storia di Natale

Una storia di Natale. Un libro non è solo la storia che ci dà da leggere. Un libro ci parla di tante altre storie. Quelle che ha evocato nella mente e nel cuore di chi lo ha letto, quelle che ha visto e che ha ispirato, passando di mano in mano. Spesso un libro è un regalo di Natale e questa, della prima edizione de “I ponti di Madison County”, è una storia di Natale.

8 gennaio 1994

Risale a molti anni fa. Io l’ho comprato qualche giorno fa in un mercatino, senza sapere che, aprendolo, vi avrei trovato un biglietto di Natale.
L’8 gennaio 1994, F. scrive alla nonna per ringraziarla del regalo ricevuto, dispiaciuta per non aver potuto trascorrere il Natale insieme in Italia. Vi ricorda qualcosa? “Dear nonna”, è l’incipit, un incipit che già dice molto di questa storia italo-americana.
I’m sure that you would have liked to have Lorenzo and Susanna in Roma for Christmas, but I hope that you had a happy holiday season anyway“, dice F., che ha provato a scrivere in italiano, rinunciando subito a causa del suo scarso vocabolario. “Non avrei potuto dirti abbastanza“.

Chissà se Nonna è ancora tra noi

C’è una storia di Natale, dietro questo libro, uscito quando ancora non esisteva il film con Meryl Streep e Clint Eastwood che l’ha reso immortale. “E’ un romanzo che sta avendo un grande successo in America. Io l’ho letto e mi è piacuto, spero che piaccia anche a te“. E arrivato a me dopo il film e dopo la visita di Joan a Roma. Chissà cosa avranno fatto, chissà se F. avrà imparato l’italiano, chissà che ne sarà stato delle persone citate nel biglietto. Chissà se Nonna è ancora tra noi. Chissà se ancora oggi, in famiglia, si regalano libri. Spero di sì, ed è uno dei tanti motivi per cui i libri cartacei devono sopravvivere. Perché racconteranno sempre molte più storie di quelle che ci troviamo scritte dentro.

I miracoli di Natale

Forse non sapremo mai cosa ne è stato dei protagonisti. Però, se qualcuno si riconosce, o riconosce qualcuno, in questa storia e in questo biglietto, mi contatti. Magari, alle tante storie che racconta questa prima edizione, ne aggiungeremo un’altra.
Perché i libri non finiscono mai. E neanche i miracoli di Natale.

Buon Natale, lettori! Se avete anche voi una storia di Natale da condividere, lasciate la vostra testimonianza nei commenti 

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Book Club P&C: via alla prima lettura! I ponti di Madison County, di Robert James Waller

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Canto di Natale – Charles Dickens

Un classicone di quelli che a Natale non possono proprio mancare. Canto di Natale di Charles Dickens è uno di quei racconti da leggere e rileggere appena si avvicinano le festività. E anche fuori, se possibile. Primo, perché è un bel racconto. Secondo, perché ci ricorda che l’egoismo e l’avidità portano in un’unica direzione: la solitudine. Canto di Natale è anche il mio primo consiglio di quest’anno per un libro da mettere sotto l’albero o dentro la calza della Befana.

Trama

Ebenezer Scrooge, un ricco e avaro uomo d’affari, disdegna tutto ciò che non sia legato al guadagno. La vigilia di Natale, irritato dalle festività, perché secondo lui portano ozio e un inutile dispendio di soldi, rifiuta in malo modo di fare un’offerta per i poveri, fa lavorare fino a tardi il suo impiegato, caccia il figlio di sua sorella, che era venuto per invitarlo al pranzo di Natale, e per la strada risponde sgarbatamente agli auguri che gli vengono rivolti. Quando arriva a casa, gli appare lo spettro del suo defunto socio, Jacob Marley. Questi lo ammonisce sulla sua condotta di vita e lo invita a ravvedersi per non essere costretto a vagare come lui per l’eternità, portandosi appresso il peso delle catene che si era guadagnato con la sua aridità e brama di denaro. Per questo a Scrooge faranno visita tre Spiriti. Nell’ordine: lo Spirito del Passato, lo Spirito del Presente e lo Spirito del Futuro.

Ciò che conta è lo spirito

Scrooge è un personaggio famosissimo, l’essenza stessa dell’anti Natale. A renderlo così celebre ha contribuito non poco il film Disney. Con una sottile, ma non troppo, differenza. Nel film, Scrooge si ravvede perché terrorizzato da quello che vede. Nel racconto, si ravvede perché capisce che i fantasmi gli hanno mostrato la strada giusta da seguire. Il motto che Charles Dickens vuole trasmettere ai lettori, a quelli giovani e a quelli meno giovani, è che non importa cosa avrai fatto nella vita e quanto denaro avrai accumulato. Non importa neanche che morirai, perché prima o poi succederà a tutti. Ciò che conta, in fondo, è il tuo spirito, quello che lasci a chi rimane e al mondo che ti ha ospitato per un po’.

Consigliato perché

E’ un racconto avvincente e pieno di suspense, che ti spinge a girare pagina per scoprire cosa succederà al povero Scrooge. Che non riesce a essere antipatico, perché dotato di un’ironia notevole. Se quest’arguzia venisse messa a servizio del bene comune, la terra sarebbe certamente un posto migliore. Un racconto immortale, scritto da un autore immortale, che ci spinge a riflettere sulla povertà (lui sì, che era un esperto) e su chi, cosa, provoca le disuguaglianze nel mondo. Come avrete capito, un tema attualissimo quasi 200 anni dopo che il racconto è stato scritto. Nonché, ma non c’è neanche bisogno di specificarlo, un ottimo esercizio per lettori in erba.

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Il paradiso degli orchi – Daniel Pennac

Nell’ultima visitina a Parigi, avendo ormai finito le principali mete turistiche, ho girato a zonzo per Belleville, la periferia multietnica per eccellenza. Non potevo non completare l’opera iniziando la saga di colui che a Belleville abita e cresce un nutrito gruppo di fratelli e nipoti. Il Malaussène di Daniel Pennac, il capro espiatorio in odore di santità.

Trama

“Se davvero volete sognare, svegliatevi…”Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il “capro espiatorio”. Una famiglia senza mamme e papà, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una “zia” maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una “zia” femmina supersexy, ritratto irresistibile del giornalismo alla “Actuel”, una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico. Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull’orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima. Un’altalena tra divertimento e suspense, tra una Parigi da Misteri di Sue e una Parigi post-moderna dove proliferano i piccoli e grandi orchi che qualcuno crede estinti. 

Divertimento puro

Ben è un ragazzo di non precisata età che si ritrova a fare da mammo e papà per una schiera di fratelli, e nipoti in arrivo, che farebbe invidia a un emiro arabo. Anche lui non dovrebbe avere più di vent’anni e qualcosa, visto che la mamma vera è ancora abbastanza giovane. Eppure si carica questo fardello sulle spalle con e per amore, accettando di fare il “capro espiatorio” al centro commerciale per cui lavora. Che fa il capro espiatorio? Si prende le colpe di tutto, si addossa le lamentele dei clienti e fa in modo che la proprietà non debba sborsare altri soldi. Ecco perché è la vittima predestinata per un bombarolo alla Unabomber che provoca attentati al grande magazzino. Perché lo fa? E perché ha scelto questo povero ragazzo capofamiglia tra tutti? Vi scoprirete a leggere di gusto mentre cercate di scoprire l’enigma. Che non è difficile, ma bisogna fare attenzione ai dettagli. La metafora che domina il racconto è una sola: le persone che credono ciecamente a un’ideologia sono pericolose, tornano bambini che giocano con il fuoco. Il problema è che non fanno male solo a se stessi, ma soprattutto alle vittime innocenti che incontrano sulla propria strada. A decidere ci pensa la storia, dice uno dei personaggi. Peccato che non sempre la storia vede abbastanza per fare giustizia.

Una famiglia tragicomica 

Nel mezzo, le storie tragicomiche di questa famiglia strampalata messe in scena da Pennac mi hanno conquistato. Non ho ancora deciso chi sia il mio preferito. Forse Ben, che ha suo malgrado la responsabilità di tutti? Oppure il povero Julius, al quale spero proprio che nel secondo episodio facciano un bel bagno? O il Piccolo, l’unico per ora a non combinare guai? Lo scoprirò tra poco e, ovviamente, ve ne parlerò. Perché una serie iniziata è una serie da finire. Siete d’accordo?

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Me, mum & mystery – Lucia Vaccarino

Archiviati i doni da mettere sotto l’albero, c’è una vecchina che sta scaldando i motori per premiare i bimbi che sono stati buoni nell’anno appena trascorso. Se vi piace l’idea di far trovare libri anche dentro la calza della befana, ecco qualche consiglio per bambini nella fase ci credo/non ci credo. Inizio con un’autrice italiana, Lucia Vaccarino, e una serie mistery rosa che piacerà ai piccoli detective in erba, Me, mum & mistery, detective per caso.

Trama 

Durante una noiosa estate londinese, Emily riceve una lettera inaspettata. Leggendola, scopre che il bizzarro prozio Orville l’ha designata erede del suo cottage a Blossom Creek, un paesino sperduto nel Kent. Una volta lì, Emily e sua madre Linda scoprono che il cottage nasconde una sorpresa: era la sede di un’agenzia di investigazioni, ormai del tutto abbandonata. Almeno finché, quasi per gioco, Emily gira il segnale “Chiuso” affisso alla porta. Ed ecco che, quella notte, il primo mistero bussa alla porta di mamma e figlia. A Sherrington Lodge, austera dimora alle porte del paese, avvengono sinistri episodi. Il proprietario, il maggiore Trevor Sherrington, ha il terrore che la casa sia infestata dagli spiriti. Emily e Linda dapprima rifiutano l’incarico, ma il destino sembra avere in serbo per loro un disegno diverso…

Giallo e rosa mixati bene

illustrazioneCon questo libro andrete a colpo sicuro nella fascia 9-11 anni, quella dei primi misteri da risolvere e anche delle prime cotte amorose. Nella storia di Lucia Vaccarino gli elementi sono dosati benissimo. L’ambientazione, un piccolo villaggio inglese dove tutti si conoscono e fanno vita di comunità, una mamma pasticciona, super impegnata e con problemi di lavoro, una ragazzina sveglia e curiosa, che l’assenza del padre ha reso precocemente indipendente. Le due eroine lasciano Londra per andare a riscuotere l’eredità dello zio del padre (a proposito, chissà se Orville farà misteriosamente ritorno nelle puntate successive…) e questo cambio di vita darà l’avvio a una serie di avventure impreviste. Compresi degli incontri che faranno battere il cuore alle nostre protagoniste.

Consigliato perché

E’ scritto bene, con un linguaggio adatto ai bambini senza scadere nell’eccessiva semplicità sintattica. La storia è avvincente, piena di colpi di scena e ironia. Il volume, inoltre, è illustrato, con disegni (di Paola Antista) che accompagnano la storia rendendola graficamente accattivante senza sovrastare le parole, ma anzi dando un cenno di quello che succederà nel capitolo, il che non farà altro che aumentare la curiosità dei piccoli lettori. 

Me, mum & mystery 2 – Caccia all’uomo scomparso – Lucia Vaccarino

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Me, mum & mistery – I muffin di Linda

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Pink Friday: il quinto libro in palio!

Ancora oggi e domani per partecipare al Pink Friday!

Il quinto libro in palio si centellina con calma, cercando di cogliere gli indizi che la diabolica scrittrice ha disseminato qui e là. Perché non l’hanno chiesto a Evans? Si chiede Agatha Christie. A noi lettori la risposta…sempre che ci riusciamo! 

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