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La cuoca portò omelettes alle erbe fini e una baguette

Sedevano a un piccolo tavolo di ferro battuto, circondati da un minuscolo giardino all’inglese. L’aria era piacevolmente fresca. La cuoca, Marie, portò omelettes alle erbe fini,una baguette e un riesling ghiacchiato. Eve staccò un pezzetto di pane e lo spalmò di burro. 

Lorna Graham, nel suo La ragazza del Greenwich Village, fa pranzare la sua protagonista Eve con un anziano stilista, che a me ha ricordato molto Karl Lagerfeld mentre leggevo, e la cuoca serve un menù perfetto per un picnic o un pranzetto primaverile. Che ovviamente ho provato a replicare, anche se in quarantena i prati devono aspettare. Per la ricetta degli sfilatini ho seguito gli ingredienti del sito lievitonaturale (con varianti *) e il procedimento di Antonella Scialdone nel libro La pasta madre, la mia bibbia di riferimento per la panificazione. Per l’omelette, ho seguito la ricetta classica francese.

Ingredienti per le baguette (3):

Impasto indiretto
  • farina di semola, 100 gr.
  • farina tipo 1 (*), 50 gr.
  • acqua, 15o gr.
  • lievito madre, 40 gr.
Impasto 
  • tutto il preimpasto
  • farina tipo 1, 300 gr.
  • acqua, 135 gr.
  • lievito madre, 60 gr.
  • sale (*), 7 gr.
  • malto (*)

Ingredienti per le omelette (2):

  • 4 uova
  • erbette fini, mix
  • burro, una noce
  • sale e pepe, q.b.

Procedimento per le baguette

La sera prima preparate il poolish, facendo sciogliere la pasta madre nell’acqua e mescolando con gli altri ingredienti. Il composto deve risultare omogeneo e molto molle. Coprire con pellicola trasparente e lasciar riposare 12 ore a temperatura ambiente.
Al termine, aggiungete al poolish acqua, farina, sale e mescolate. Lavorate l’impasto energicamente per 10-15 minuti, fino a che risulti liscio e omogeneo. Formate una palla, coprite con pellicola trasparente e lasciate riposare per 1 ora e mezza. Dopodiché, procedete con una serie di pieghe. Lasciate riposare 1 ora, quindi spezzate l’impasto in 3 pezzi. Ogni pezzo deve essere sgonfiato, gli date la forma di un rettangolo e lo arrotolate su se stesso.  Di nuovo riposo, per mezz’ora. Li riprendete, li arrotolate di nuovo su loro stessi e li allungate fino a ottenere la tipica forma della baguette. Successivamente, li mettete a lievitare con la chiusura verso il basso nell’apposita teglia per baguette o in un canovaccio spolverato di farina facendo spessore tra un filoncino e l’altro.
Coprite e lasciate lievitare per 3 ore. Fate dei tagli obliqui con un taglierino e infornate a 230° per 20-25 minuti in forno statico con vapore. Sfornare e lasciare raffreddare su una teglia. 

Procedimento per le omelettes

Per la base, rompete le uova in una ciotola e mescolatele poco, aggiungendo un pizzico di sale, una spolverata di pepe e il mix di erbette (già pronto o composto da voi con un mix fresco di timo, maggiorana, dragoncello, basilico…o quello che avete). Fate sciogliere una noce di burro in una padella e, appena sfrigola, versateci il composto, facendolo cuocere qualche minuto. quando inizieranno ad apparire le bolle, piegate l’omelette a metà. Servite ben calda.

Note: 

  •  sia le baguette sia le omelette sono buone calde e appena fatte. Le baguette si possono congelare, ma non è la stessa cosa;
  • lo stilista del romanzo beve Riesling ghiacciato. Io ho abbinato un Frascati, quello che passa il convento al tempo della quarantena. Decidete voi l’accompagnamento in base ai vostri gusti, basta che sia secco;
  • l’omelette è già buona così, da sola. Se volete farcirla potete sbizzarrirvi: gli accompagnamenti più tipici sono con salumi e formaggi freschi (non mozzarella);
  • se usate un lievito diverso dalla pasta madre, usate i convertitori online per ricalibrare gli ingredienti.

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La ragazza del Greenwich Village – Lorna Graham

Un fantasma per coinquilino, un cane per compagnia, una città in cui chiunque di noi vorrebbe vivere almeno per un po’, New York. E il lavoro dei propri sogni che bussa alla porta. Questi gli ingredienti del romanzo d’esordio di Lorna Graham, autrice televisiva americana.

Trama 

La nuova vita di Eve Weldon comincia in un delizioso appartamento di Manhattan, sulle orme della madre Penelope, che nei favolosi anni Sessanta aveva vissuto proprio qui la sua personale età dell’oro. Arriva dritta dall’Ohio, Eve, con la valigia piena dei meravigliosi abiti vintage, il sogno di fare la scrittrice e la voglia di trovare un nuovo amore nella città dove tutto è possibile. E mentre Eve prova ad assaporare l’atmosfera bohémien di Greenwich, tutta jazz e sigarette, scrittori maledetti e martini, di un tempo lontano, sarà l’incontro con Donald Bellows, il più improbabile e inatteso dei coinquilini, a regalarle il senso di un passato dal fascino misterioso e irresistibile. 

Eventual-mente

La cosa migliore di questo romanzo è il nome della protagonista. Eve-Eventual, che ci catapulta subito nel mondo del possibile. E’ possibile mollare tutto, trasferirsi a New York, convivere con un fantasma e un cane e trovare il lavoro dei propri sogni. Non proprio il lavoro di scrittrice da sempre agognato, ma almeno quello di autrice tv, che almeno consente di sopravvivere ai prezzi newyorchesi. E’ una lettura adatta al periodo che sto vivendo: la quarantena e l’attenzione alle informazioni sul coronavirus, che non voglio perdermi, mi obbligano a cercare letture non troppo impegnative, almeno dal punto di vista della riflessione.

La beat generation mancata

Quindi, il romanzo di Lorna Graham ha svolto il suo lavoro. Più riuscita la parte sull’autore televisivo, quella figura semi sommersa senza la quale il conduttore televisivo non sarebbe così preparato come sembra. E che a volte sembra preparato senza esserlo per niente. Meno avvincente la parte sulla ricerca dei segreti di Penelope, la mamma di Eve. Lorna Graham avrebbe potuto calcare di più la mano, farci entrare nell’atmosfera anni ’60 della megalopoli, spingerci a rimpiangere di non essere nati in un’epoca così frizzante. Peccato che della beat generation non riesca a restituirci che un alone.

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