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Figlie del mare – le “comfort women” di Mary Lynn Bracht

“Comfort women”. Così venivano e vengono chiamate le donne, o meglio, le bambine coreane, cinesi, giapponesi e filippine, prelevate a forza dai soldati giapponesi durante la seconda guerra mondiale per farne le loro prostitute. Donne di conforto. Un eufemismo per indicare una pagina di storia cancellata per decenni e che solo ora piano piano sta tornando alla luce. Oggi, in occasione del Giorno della memoria, voglio parlarvi di loro, le “comfort women”.

Trama

Corea, 1943. La sedicenne Hana è una haenyeo, una donna pescatrice di Jeju. Fa parte di una stirpe di donne fiere e indipendenti, dedite per tutta la vita a un’attività preclusa agli uomini. Nata e cresciuta sotto il dominio giapponese, Hana viene catturata dai soldati giapponesi e deportata in Manciuria. Ma una figlia del mare non si arrende, e anche se tutto sembra volerla ferire a morte, Hana sogna di tornare libera. Corea del Sud, 2011. Arrivata a ottant’anni, Emi non ha ancora trovato pace: il sacrificio della sorella è un peso sul cuore che l’ha accompagnata tutta la vita. I suoi figli vivono un’esistenza serena e, dopo tante sofferenze, il suo Paese è in pace. Ma lei non vuole e non può dimenticare…

Comfort women 

Già il nome fa ribrezzo, non vi sembra? Donne di conforto per gli uomini che, poveretti, fanno la guerra. Lo so, sono sempre esistite, in tutte le guerre e in tutte le latitudini. In questo caso, però, la cosa grave è che per anni hanno sostenuto che fossero volontarie! E certo, chi di noi non si farebbe deportare per confortare chissà chi? A fatica, e solo recentemente sono uscite fuori le storie delle sopravvissute, secondo me molto parzialmente. Un po’ per l’età delle protagoniste, un po’ per la naturale ritrosia a raccontare vicende così dolorose. Ho rintracciato dei link cinesi e dopo averne letta qualcuna ho dovuto chiudere. Anche se mi riprometto di leggerle tutte.

Figlie del mare 

Tornando al romanzo, le protagoniste sono haenyeo, una figura di cui sto per parlarvi in modo approfondito e che ho conosciuto durante il mio viaggio in Corea del Sud. Il pregio di quest’opera prima è la scrittura, che subito ti trascina nella vita di queste due sorelle, e aver contribuito a far conoscere il dramma vissuto da queste donne. Mary Lynn Bracht è una scrittrice americana di origine coreana e per documentarsi ha trascorso diverso tempo proprio a Jeju. Pur non tacendo alcuni particolari macabri, il tono del racconto è ottimistico e di speranza. Tifiamo tutto il tempo per Hana ed Emi e forse, dico forse, un po’ di luce in fondo al mare c’è. 

Se volete sapere di più sulle donne pescatrici, continuate a seguire Penna e Calamaro e vi racconterò tutto 🙂

A voi è piaciuto Figlie del mare? Raccontatemi nei commenti!

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Il Giorno della Memoria, Shoah e non solo

Librerie di Seoul in cui perdersi, felici e sommersi

Le librerie di Seoul sono pazzesche, non trovo altro termine per definirle. Curioso, in una città in cui ho girato diversi giorni senza mai vedere una, dico una persona, con un libro in mano. Considerando il gusto coreano per l’estetica, forse non dovrei stupirmi. Quale luogo si presta meglio di una libreria a soddisfare il feticismo di un cultore della bellezza? Vi segnalo le librerie più belle che ho visto durante i miei giorni di Seoul e, se volete organizzare un tour del libro, sono già in ordine rispetto a un potenziale giro da fare in giornata. Ovviamente se riuscirete a uscire da quella precedente!

1. Seoul Book Bogo

Quando l’ho visitata aveva aperto da poco e sono molto contenta di averla scoperta, quasi per caso direi. Vale la pena solo per il progetto che le ha dato vita. Il Comune di Seoul voleva recuperare un magazzino inutilizzato da anni  e, contemporaneamente, aveva l’esigenza di salvare molte piccole librerie schiacciate dalla grande distribuzione. E’ così che nasce questa mega libreria pubblica di libri usati, che dà spazio e visibilità a 25 piccoli negozi di libri usati. La cosa bella è che i negozi rimangono indipendenti e sono liberi di scegliere cosa vendere e a quanto, pagando una commissione, mentre la gestione delle aree comuni e di alcuni servizi è affidata al Comune. Anche qui non manca lo spazio per foto sceniche. Gli scaffali, infatti, sono aperti e in acciaio, tagliati da un corridoio tondeggiante che simboleggia un bookworm, cioè un topo di biblioteca. Mentre c’ero io, che scattavo mille foto, una scolaresca di bimbi delle elementari sedeva per terra e leggeva, tutto felice. Un’atmosfera tranquilla e rilassata, se potete passateci di mattina. Per le dramose, qui hanno girato delle scene nella puntata 2 del kdrama Hotel del Luna

seoul book bogo

Orario d’aperturagiorni feriali 10:30 – 2o:30 – festivi 10:00 – 21:00

Indirizzo: 1, Ogeum-ro, Songp

Come arrivare: prendi la metropolitana Linea 2 e scendi a Jamsillaru station, uscita 1.

2. Starfield Library

E qui passiamo alla concezione opposta, in perfetto Gangnam Style. Se amate lo shopping, passerete sicuramente nel quartiere di Gangnam (강남) e farete un giro all’interno dello Starfield COEX Mall. Al suo interno, hanno aperto nel 2017 una biblioteca. Esatto, una biblioteca dentro a un centro commerciale. Esteticamente è così particolare che è diventata meta di pellegrinaggio anche solo per una foto. Come diversi luoghi d’attrazione in Corea del Sud, anche qui ci saranno delle indicazioni sulla posizione migliore da cui scattare. Sul piano estetico niente da dire, è eccezionale. Sul piano pratico, è molto fornita. Gli scaffali immensi contengono oltre 50mila libri e 600mila riviste internazionali, anche se devo dirvi che alcuni di quelli che vedrete sono finti, considerando l’altezza di 13 metri. L’entrata è libera e, se volete fermarvi a curiosare, troverete 200 postazioni tra sedie, poltrone e panchine, neanche a dirlo wi-fi gratuito e prese per ricaricare i dispositivi elettronici. Non è tra le mie librerie/biblioteche preferite, perché mi è sembrato che ci fosse troppa confusione, molta voglia di far vedere “io c’ero” con le foto, ma in percentuale poca gente a studiare o a comprare/prendere in prestito libri. Ma magari è solo una mia impressione. Per le dramose, qui si incontrano Sa Hye-Jun (Park Bo-Gum) e An Jeong-Ha (Park So-Dam) nell’episodio 3 del kdrama Record of Youth. Lui le dice che va lì quando si sente triste. Bè, lo capisco. La biblioteca si vede per poco ma viene inquadrata bene.

seoul coex starfield

Orario d’apertura 10:30 – 22:00

Indirizzo: 513, Yeongdong-daero, Gangnam-gu

Come arrivare: ci sono più opzioni. Prendi la metropolitana Linea 2 e scendi a Samseong Station, uscita 5 o 6. Oppure la Linea 9  e scendi a Bongeunsa Station, uscite 1, 6 o 7. Oppure ancora Linea 7, scendi a Cheongdam Station, uscita 2.

3. Itaewon Foreign Bookstore 

E dopo la biblioteca di Gangnam, oggi mi trovo a Itaewon, il quartiere multietnico frequentatissimo dagli studenti perché zeppo di localini. E anche di angoletti dove farsi servizi fotografici con le amiche. 
Adesso non vi parlo di librerie. A Itaewon c’è un minuscolo chiosco di libri usati, amato dagli stranieri per la bella scelta di libri in lingua straniera. Narrano le cronache che sia gestito da un vecchietto scorbutico, che chiude quando vuole, senza orario.
Io l’ho trovato aperto e c’era un signore anziano sì, ma gentilissimo. Abbiamo parlato dell’Italia, che lui non ha mai visto e che gli piace tanto e poi gli ho chiesto se esistono libri in doppia lingua inglese e coreano. Lui ha consultato il suo archivio mentale e mi ha guidato verso lo scaffale giusto.
Guardate che chicche ho trovato. Entrambi troppo difficili per il mio livello di coreano, ma conosco Jane Eyre a memoria e Agatha Christie quasi, quindi potrei quasi farcela. 
Troppo felice, mi godo un pranzo a base di cioccolata e waffle e poi riparto. 
La gentilezza chiama gentilezza, non c’è niente da fare. Siete d’accordo? 🙂❤️

chiosco libri Itaewon logo

jane agatha

Orario d’apertura: 10:00 – 21:00

Indirizzo: 208, Noksapyeong-daero, Yongsan-gu

Come arrivare: prendi la metropolitana Linea 3 e scendi a Noksapyeong station, uscita 4.

4. Blue Square Book Park

Adiacente a Itaewon, nel distretto di Yongsan, c’è un complesso culturale polivalente chiamato Blue Square (블루스퀘어), dov’è c’è il Blue Square Book Park, uno spazio culturale con una biblioteca di libri specializzati di scienza e arte, aule, una galleria d’arte e caffetterie. Purtroppo, ho scoperto dopo esserci arrivata che il Book Park era chiuso per lavori, ma dato che ha riaperto vale la pena citarlo. L’idea è fantastica: si chiama Book Park perché è concepito come uno spazio dove poter prendere in prestito liberamente dei libri e leggerli sul posto, attrezzato come se il lettore si trovasse in un parco. Altro punto a favore, una caffetteria su ogni piano e la possibilità di bere o mangiare continuando a leggere. Per le dramose, è stata anche location dei kdrama Chicago typewriter e Psychopath Diary

Orario d’apertura: 10:00 – 23:00

Indirizzo: 294, Itaewon-ro, Yongsan-gu

Come arrivare: prendi la metropolitana Linea 6 e scendi a Hangangjin station, uscita 2 o 3. La stazione è collegata direttamente a Blue Square.

5. Arc N BooK

Arc N Book è forse, tra queste librerie, quella che meglio di tutte unisce l’utile al dilettevole. Si trova nel seminterrato del Booyong Eulji Building, in passato di proprietà Samsung ed è famosa per il tunnel di libri più fotografato del mondo, che si trova proprio all’entrata. Un’entrata scenografica che prelude a uno spazio piacevole e molto ben strutturato. È stata pensata, infatti, come un luogo di promozione della lettura, dove fosse possibile condividere la propria passione con altri lettori. Per questo, è divisa in quattro aree tematiche, daily, weekend, style e ispirazioni, e vende anche oggetti per la vita di tutti i giorni. Ovviamente, è stata location di molti kdrama:  nell’episodio 7 di Run OnShin Se-kyung incontra Kang Tae-oh alla cassa della libreria e si siedono alla caffetteria per parlare dei piani futuri. In Live On, all’episodio 2 Go Eun-taek e and Baek Ho-rang ascoltano una canzone nello stand dei vinili. Nell’episodio 4 di Start-Up, Bae Suzy entra in libreria per comprare il manuale per studiare il funzionamento di Sandbox e incontra Nam Joo-hyuk e il suo collega. Nell’episodio 6 di Mother of Mine, Kim Ha-kyung incontra Nam Tae-boo, che sta firmando autografi nel negozio. In Romance is a Bonus Book Wi Ha-joon va lì ogni volta che esce un libro nuovo della casa editrice. Nell’episodio 11 incontra la protagonista, Lee Na-young.

arcnbook arco logo

6. Kyobo Book Store Gwanghwamun

E’ immensa e si trova in pieno centro. La cosa che mi è piaciuta di più? Potete vederlo in foto, qui le persone possono sedersi e leggere quello che vogliono, come se fossero in biblioteca! Ovviamente, anche lei è stata location di kdrama:  nell’episodio 29 di Five enough, Kim Tae-Min e Lee Yeon-Tae, che sono due insegnanti, discutono dei metodi per spingere gli alunni a leggere di più, passeggiando tra le sue navate. Kim Sang-Min le telefona e, come viene a sapere che è lì con un altro, si precipita in libreria. Non sa che l’altro è il fratello!

libreria centro 3

Orario d’apertura: 10:00 – 22:00

Indirizzo: 21, Jong-ro, Jongno-gu

Come arrivare: prendi la metropolitana Linea 5 e scendi a Gwanghwamun.

7. Dongdaemun Secondhand Book Street 

Qui dovete proprio perdervi, non c’è altro da fare. E’ anche un test serio del vostro amore per i libri e librerie, perché bisogna venirci apposta e non è neanche facilissimo da trovare. Ma vale la pena. Sembra un mercatino di libri usati, ma è in realtà una via lunghissima con tanti negozietti dell’usato, uno di seguito all’altro, che hanno interno ed esterno, fuori, dentro, per terra, in alto, stipato di libri, riviste e oggetti vintage. Io ci ho comprato una palla da baseball, per dire. Si trova nelle vicinanze di Dongdaemun (동대문) e di fronte al fiume Cheonggyecheon (청계천) e vi consiglio caldamente di fare una passeggiata lungo gli argini, quando avrete finito di cercare tesori e chicche libresche. E’ l’ideale per respirare lo spirito locale, qui di stranieri se ne vedono pochi, e anche per fare due chiacchiere con gli abitanti, se ve la sentite. A gesti sono bravissimi, e anche noi non ce la caviamo male, vero? 🙂 

second hand book con logo

Orario d’apertura: variabile

Indirizzo: 20, Jangchungdan-ro 13-gil, Jung-gu

Come arrivare: prendi la metropolitana Linea 1 o 4 e scendi a Dongdaemun Station, uscita 9. Il mercatino è a circa 10 minuti di cammino.

***

Il giro delle librerie di Seoul è finito. Che ne pensate? Vi piacerebbe vederle? Ne avete visitata qualcuna? Ne avete altre da segnalare? Scrivetemi nei commenti!

E se poi volete proseguire il giro delle librerie, entrate con me a Bosudong, il labirinto misterioso dei libri.

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Bosudong, il labirinto misterioso dei libri

Bosudong è la fantasia, il mistero, l’avvenimento imprevisto che ti capita in viaggio e che dà un senso non solo al viaggio, ma anche alla vita. Sto esagerando? ora vi racconterò cosa mi è successo mentre visitavo Busan, la “regina del mare” coreana. E dopo aver ascoltato la storia, ditemi voi se la mia meraviglia non è ben riposta.

Un bookcafè qualsiasi…

Tutto inizia con una forte voglia di riposarmi, possibilmente a un tavolino con una tazza di qualsiasi liquido sembri commestibile. Sono appena uscita dal mercato del pesce di Jagalchi e, come vi ho già spiegato, la vista di tutto quel pesce, soprattutto di quello vivo, mi ha un po’ scombussolato. Sulla strada incontro dei ragazzini che mi guardano come se fossi un pesce rosso nell’acquario. Non è la stagione dei turisti stranieri, loro si divertono e vogliono una foto di gruppo. Anche a me sembra divertente e ci facciamo la foto insieme. Subito dopo, attraverso la strada e vedo un’insegna: Boo cafè, la K è saltata.

bosodong ok

Bene, un “boocafè” è proprio quello che ci vuole, ma vi dirò, dall’esterno non c’era niente che mi ispirasse più di tanto, veramente volevo solo un caffè o qualcosa del genere. Entro e capisco immediatamente di essermi sbagliata. Il locale è una vera e propria libreria, stipata in ogni dove, con un angolo caffè e qualche tavolino. Ordino un cappuccino e mi arriva servito in una bella tazza colorata. Fantastico. Tutto mi predispospone al meglio.

bosodong tazza logo

Mi accorgo che la libreria prosegue all’interno con diversi ambienti e gironzolo per curiosare un po’, senza grandi aspettative. Ma a un certo punto, da una delle sale vedo che c’è un’uscita sul retro e, quello che vedo fuori, sembra proprio un banco di libri. Mi sembra di essere finita dentro The king eternal monarch, vi ricordate la scena davanti alla libreria dell’usato? Uguale uguale. Esco e là fuori trovo un mondo parallelo, proprio come succede a Lee Gon nel kdrama! Pazzesco, veramente.

Bosudong 

Insomma, sono finita, del tutto casualmente, nel bel mezzo della Strada dei libri Bosudong. La strada, che in realtà è composta da circa 2 chilometri di vicoli e vicoletti tutti dedicati ai libri con stand che sembrano infiniti, è una goia per gli occhi e il cuore di ogni bibliofilo che si rispetti. E’ fantastico non solo girare per i diversi rivenditori, ma anche occhieggiare quello che scelgono o valutano gli altri. Nel momento in cui sono passata io, essendo mattina, essenzialmente mamme con figli piccoli e studenti. Ve lo dico, se avessi avuto abbastanza tempo, ci avrei passato tutto il giorno. Ed esserci passata dopo aver trascorso due giorni al Tempio di Bomosa ha reso l’esperienza ancora più mistica. Anche perché, la storia di questo Mercato, perché di questo si tratta in fondo, affonda le radici nella cultura e nella storia coreana. Ed è stupefacente a dir poco. Ora vi racconto.

bosodong labirinto logo

La storia di Bosudong

L’atmosfera sonnacchiosa che ho incontrato io a Bosudong non deve trarre in inganno, la storia di queste stradine è tinta di sangue. Il sangue della guerra di Corea. L’area, infatti, era stata aperta per la prima volta negli anni ’50, sulla scia dell’indipendenza della Corea dal controllo coloniale giapponese alla fine della seconda guerra mondiale. Esistevano i presupposti, perché prima della guerra, qui c’era il mercato di Gukje prima che venisse buttato giù. Durante la guerra di Corea, Busan fu dichiarata capitale provvisoria e l’unica città che resistette all’avanzata degli invasori. A un certo punto, fu circondata su tutti i lati, tranne che dal mare. In questo ultimo baluardo di libertà, affluivano profughi da ogni parte della penisola. Alcuni, nella fuga, avevano portato via i loro libri ed erano stati costretti a venderli a poco prezzo, allestendo le prime bancarelle.  Ma come, direte voi, scappano per salvarsi e si portano dietro un peso inutile? Il fatto è che per loro i libri non erano per niente inutili. Anzi, una delle cose più preziose che avessero. Prima della guerra, infatti, Pyongyang e le aree di quella che sarebbe diventata la Corea del Nord, ospitavano una popolazione molto benestante e istruita. Immaginate cosa devono aver passato questi studiosi, o professionisti, nel dare via a poco prezzo quello che avevano studiato e letto per tutta la vita? Immaginateli mentre vanno via e riempiono la sacca di quello che è trasportabile, le pagine simbolo della loro esistenza

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Perdetevi nel labirinto

Non è una storia incredibile? Per questo vi dico, se arrivate fino a Busan, e se amate i libri, questo pezzo di storia coreana è imperdibile. Magari fate al contrario: prima gironzolate per gli stand e poi fermatevi a gustare un buon caffè. Ci sono locali a tema libri e personaggi tutto intorno al mercato, non mancherà certo quello di vostro gusto. Come non mancherà una bancarella a tema che vi farà trovare la perla che stavate cercando. Magari, chissà, appartenuta a un antenato dell’ufficiale Ri Jeong-hyuk prima che incontrasse Yoon Se-ri (Crash landing on you). E sempre a proposito di kdrama, proprio dentro Bosudong è stata girata la scena del tenero bacio tra Louis e Go Bok Shil nell’episodio 8 di Shopping King Louis

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Che ne pensate di Bosudong? Vi piacerebbe visitarlo? Scrivetemi nei commenti le vostre impressioni!

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I miei giorni leggeri leggeri alla libreria Morisaki

Memorie dal sottosuolo – Fëdor Dostoevskij

Memorie dal sottosuolo di Fëdor Dostoevskij  è il secondo audiolibro, dopo Orgoglio e pregiudizio, che inizio e finisco nello spazio di pochi giorni.  Sempre di Ménéstrandise Audiolibri e ascoltato su Spotify. Se state cercando un titolo per avvicinarvi agli autori russi, o a Dostoevskij in particolare, mi sento di consigliarvelo. Soprattutto ora che causa Covid passiamo più tempo nel sottosuolo di casa nostra…

Trama 

A quarant’anni Fëdor Dostoevskij è uscito da poco da una serie di vicende drammatiche (la militanza socialista, la condanna a morte commutata all’ultimo momento, la deportazione siberiana) e, pur praticando un’intensa attività giornalistica, sta ancora cercando la sua strada. “Memorie dal sottosuolo” (1864) è il libro che annuncia i capolavori della maturità. Con i suoi tratti autobiografici, il protagonista delle memorie è un uomo timido, senza risorse e protezioni, che la brutalità della vita sociale respinge nel sottosuolo, e a cui non resta che cercare uno sfogo provvisorio tormentando chi sta ancora più in basso di lui: Liza, misera prostituta alle prime armi, incontrata in una sera di neve bagnata.

Il sottosuolo

Il libro è diviso in due parti. Nella prima, l’autore russo ci introduce al concetto di sottosuolo, quel luogo recondito dove albergano le più infime pulsioni umani. Il protagonista è un uomo apparentemente timido, che sfoga la sua aggressività quando non dovrebbe, che agisce impulsivamente e si pente un minuto dopo, che soffre in una società che lo relega al margine solo perché non accetta le convenzioni e non è simpatico come alcuni suoi colleghi. Che finiscono per avere più riconoscimenti anche senza meriti particolari.

Liza

Anche nella vita privata le cose non vanno meglio. Con il suo unico servitore ha un rapporto difficile, perché non sempre riesce a pagarlo. E si è innamorato di una prostituta, Liza, sulla quale però finisce per sfogare tutte le sue frustrazioni.

La sofferenza è l’unica origine della coscienza 

Quello che Dostoevskij ci apre è il diario di quest’uomo, il suo ritratto più intimo, nel quale confessa quello che in pubblico nessuno oserebbe mai neppure pensare. Seguiamo pagina dopo pagina i suoi ragionamenti e le sue paranoie, trovandolo a volte esagerato, a volte troppo rancoroso, spesso nel giusto. Vi troverete ad esclamare “anch’io!” più e più volte, perché tutti abbiamo un sottosuolo, che il ruolo sociale non raggiunge. E da questo momento in poi, nelle opere di Dostoevskij il sottosuolo non mancherà mai. E sarà difficile accettare che esista, che conviva in noi, che la nostra immagine faccia a pugni con il nostro io più profondo. Ma non è forse vero che La sofferenza è l’unica origine della coscienza? 

Voi l’avete letto? Scrivetemi nei commenti cosa ne pensate 🙂

***

Nei ricordi di ogni uomo ci sono certe cose che egli non svela a tutti, ma forse soltanto agli amici. Ce ne sono altre che non svelerà neppure agli amici, ma forse solo a se stesso, e comunque in gran segreto. Ma ve ne sono infine, di quelle che l’uomo ha paura di svelare perfino a se stesso, e ogni uomo perbene accumula parecchie cose del genere.

Tutti noi ci siamo disabituati alla vita, e zoppichiamo tutti, chi più chi meno. Ci siamo anzi a tal punto disabituati che avvertiamo talvolta una sorta di ripugnanza per ciò che è veramente “vita viva”, e perciò non riusciamo nemmeno a sopportare che qualcuno ce ne parli. Già perché noialtri ormai siamo arrivati a un punto tale che tutto ciò che è veramente “vita viva” lo consideriamo quasi una fatica, quasi un qualcosa che si fa per dovere di servizio, e siamo tutti d’accordo che è molto meglio quello che leggiamo nei libri.

Orgoglio e pregiudizio? Prova l’audiolibro

Ho riletto, cioè ascoltato, Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen e ho scoperto un modo piacevole di “leggere” mentre stai facendo cose noiose, tipo pulire casa o lavare i piatti. Non credevo ne sarei stata capace, ma ce l’ho fatta: sono riuscita ad ascoltare il mio primo audiolibro senza distrazioni! E poi è anche un modo diverso per gustare una lettura attraverso la voce di un’attrice professionista. Nel mio caso, Caterina Bonanni di Ménéstrandise Audiolibri, ascoltato su Spotify

Trama

La famiglia Bennet è composta dai coniugi Bennet e dalle loro cinque figlie: Jane, Elizabeth, Mary, Catherine (detta Kitty) e Lydia. L’obiettivo della signora Bennet è quello di vedere sposate le sue figlie. Quando il ricco e celibe signor Bingley si trasferisce a Netherfield, la signora Bennet freme affinché le figlie gli vengano presentate quanto prima e prega il marito di presentarsi a porgere i propri omaggi al nuovo vicino. Il signor Bingley è giunto a Netherfield in compagnia del suo più caro amico, il signor Darcy. È immediatamente evidente la grande ammirazione di Bingley per Jane. Al contrario, Darcy non mostra alcun interesse per la compagnia e quindi viene subito etichettato come un uomo orgoglioso e altero. Durante il ballo, definisce Elizabeth “appena passabile”: Elizabeth lo sente e lo prende in antipatia.

Un classico intramontabile 

Orgoglio e pregiudizio è un classico intramontabile per chi ama le storie d’amore e l’atmosfera della campagna inglese. Jane Austen è impareggiabile nel far immergere il lettore in un tempo sospeso, dove non succede nulla eppure non aspetti altro che il capitolo successivo per continuare a sentirti parte della famiglia Bennet. I personaggi della famiglia sono caratterizzati benissimo: si percepisce tutta l’insofferenza di Elizabeth per l’eccentricità dei suoi parenti, ma anche il profondo affetto che li lega. Una madre superficiale e poco attenta, un padre sarcastico ma poco risoluto, le sorelle minori in cerca di un marito a tutti i costi e frivole, come il loro ambiente le vuole. E il legame forte con la sorella Jane, sempre pronta a vedere il lato buono di ogni persona e situazione. Per non parlare della storia d’amore tra la stessa Elizabeth e Mr Darcy, ostacolata quasi soltanto dall’orgoglio di lui e il pregiudizio dei lei. Due dei difetti peggiori in amore.

Mr Darcy e l’amore

Tutti i romanzi di Jane Austen, ma soprattutto questo, sono oggi utilizzati dagli storici di epoca regency per l’accurata descrizione della vita quotidiana delle classi abbienti. Oggi nessuno si azzarderebbe a essere così minuzioso, sarebbe poco aderente allo stile sceneggiatura che va di moda. Tuttavia, io l’ho trovato così rilassante, così vivido nella mia mente mentre la voce raccontava, che non posso non consigliarne l’ascolto. Anzi, vi consiglio la lettura di questo classico, qualsiasi sia il supporto che preferite. Anche perché i protagonisti, Elizabeth e Mr Darcy, sono ancora oggi una delle rappresentazioni per eccellenza dell’amore. Perché, altrimenti, Bridget Jones avrebbe scelto Darcy invece di Hugh Grant? 😉

Voi avete letto Orgoglio e pregiudizio? Vi piace la coppia Elizabeth-Darcy? Scrivetemi nei commenti!

 

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Northanger Abbey, o l’anti eroina Jane Austen

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