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Rosamunde Pilcher, Settembre, il mese dei nuovi inizi

Stasera in televisione trasmetteranno l’ennesima replica di un film tv in quattro parti ispirato al romanzo Settembre, di Rosamunde Pilcher. Improvvisamente, mi sono resa conto di non avervi mai parlato del libro. E’ ora di rimediare e di preparare cioccolata e biscotti, prima coprirsi con un plaid e gustare ancora una volta una storia che più romantica non si può.  Peccato solo che manchi il camino…

Trama

Settembre è il mese dei nuovi inizi, il mese che in Scozia chiude una corta e piovosa estate e che prelude all’inverno della  brughiera. A maggio i Balmerino e gli Aird ricevono un invito per la festa da ballo degli Steynton: “A casa, per Katy”. La festa per i 21 anni della ragazza si tiene a settembre, il mese dei nuovi inizi e della fine dell’estate, e segnerà un profondo cambiamento nei protagonisti. In Violet, ormai anziana ma che veglia ancora sul clan, in Virginia Aird ed Edmund, con un matrimonio profondamente in crisi, in Alexa, che ha appena conosciuto l’amore, in Archie, che non hai mai dimenticato gli orrori della guerra. E, forse, in Pandora, la bella e misteriosa Pandora, che dopo venti anni di esilio all’estero torna a Strathcroy per scompigliare ancora una volta la vita di chiunque incroci la sua strada.

Un romanzo magnificamente corale

In questo romanzo corale, i personaggi sono splendidamente vivi. Sembra davvero di essere lì con loro, nel villaggio scozzese in cui vivono, nelle tenute che amministrano, con alterne fortune. E poi Pandora, la conturbante Pandora, è un personaggio che mi ha catturato subito. Bellissima, magrissima, un’anima senza pace, torna dopo anni di assenza. Perché? Cosa cerca Pandora? Forse un riavvicinamento al suo grande amore giovanile Edmund? Cosa farà Virginia se queste sono le intenzioni di Pandora? La sofisticata americana è in piena crisi: ama il marito, ma l’educazione del figlio sta diventando un muro contro muro. Adoro anche Alexa, la sgraziata figlia di Edmund, capace di creare magie ai fornelli. Riuscirà a conquistare il cuore del cinico Noel, oltre al suo letto? Oppure Noel è in cerca solo di un consistente patrimonio da amministrare?

La tempesta nel cuore

Attorno, si muovono personaggi e situazioni in un’armonia cui fa da sfondo la campagna scozzese, con i suoi colori vividi e i picnic all’aperto, con le sue grandi distanze e le sue violente tempeste. Le stesse bufere che muovono i gesti e le parole dei protagonisti. Sarà un evento tragico, per ironia della sorte, a sistemare tutte le tessere del puzzle nel posto giusto.

Meraviglioso

Meraviglioso. Incantevole è dire poco. Nonostante sia ambientato in Scozia e non in Cornovaglia, Settembre è senza alcun dubbio il mio romanzo preferito di Rosamunde Pilcher e uno dei miei favoriti in assoluto. Sono innamorata dei personaggi, ho sofferto, pianto e sospirato proprio come loro e con loro. Se vi piacciono le storie romantiche, se amate le saghe familiari e se, soprattutto, avete voglia di una storia d’amore scritta in modo magistrale, vi consiglio caldamente di aprire Settembre e iniziare a leggerlo. Se l’avete già fatto, scommetto più di una volta, lasciatemi il vostro commento in basso e ditemi se siete d’accordo con me. Su Penna e Calamaro trovate anche la biografia della scrittrice, che ho scritto dopo essere tornata dalla Cornovaglia: date un’occhiata. Vi assicuro che Rosamunde Pilcher ha avuto una vita più avventurosa dei protagonisti dei suoi romanzi!

Curiosità

Nel 1996 dal romanzo fu realizzato un film con un cast internazionale. Il titolo è Il segreto di Pandora, interpretato da  Jacqueline BissetEdward FoxMichael York.

Altri libri della stessa scrittrice

Il giorno della tempesta

Voci d’estate

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Marito amante – Sylvia Day

Marito amante di Sylvia Day. Ecco uno di quei romanzi che mi ha posto di fronte all’eterno dilemma: lascio o non lascio? Alla fine non ho lasciato e posso raccontarvi qualcosa di un romanzo che la copertina definisce “erotico” e primo della scrittrice a essere inserito nella collana Extra passion di Mondadori.

Trama

Lady Isabel Pelham e il marchese Gerard Faulkner sono la coppia più scandalosa di Londra. Isabel è rimasta vedova da poco, Gerard è perdutamente innamorato di una donna già sposata: per sfuggire alle pressioni imposte dalla società, decidono di sfruttare la loro amicizia di lunga data per combinare un matrimonio di convenienza. Entrambi non hanno alcuna intenzione di rovinare tutto innamorandosi l’uno dell’altra. Del resto, Isabel sa benissimo che un libertino come Gerard non potrebbe mai fare breccia nel suo cuore. Ma un tragico evento allontana improvvisamente Gerard, confinandolo nel silenzio per quattro anni… Quando fa ritorno a casa è una persona completamente diversa. Gerard è ora un marito che desidera il corpo e l’anima della moglie e non si fermerà di fronte a niente pur di vincere la ritrosia di Isabel e conquistarla.

Storico e volgare non si sposano bene

Dico subito che ho fatto una gran fatica a proseguire e vi spiego perché. Non amo il linguaggio volgare, ma volgare sul serio, associato a romanzi storici. Non fatico a credere che anche i nostri avi potessero adottare un linguaggio spinto nell’intimità. Tuttavia, certamente i rapporti tra i sessi non contemplavano frasi sboccate frutto solo del nostro linguaggio. Quindi, non capisco la scelta di Sylvia Day di associare un’ambientazione storica a un modo di esprimersi totalmente inadatto. Forse è una cifra stilistica che la contraddistingue e che piace certamente alle sue lettrici. Quindi, il consiglio che vi do è leggetelo solo se riuscite a passare sopra a termini tipo “stuprevole” per definire una donna bella e desiderabile ed altre amenità di questo tipo, che a un certo punto lo confesso ho cominciato a saltare a piè pari.

Che fine fanno Rhys ed Abby? 

La storia in sé non sarebbe male. Una vedova con una visione romantica della vita di coppia, decide di sposarsi per convenienza, scoprendo però di amare il marito quando questi torna dopo anni di assenza. Lo svolgimento della trama è tranquillo, non ci sono grandi rivali o nemici a parte una suocera ingombrante e dopo la tempesta tutto sembra volgere al bello. Peccato che non venga approfondito abbastanza il percorso di redenzione di Gerard, né la fase di innamoramento di Isabel. Potenzialmente più interessante era all’inizio la storia parallela del fratello di lei, Rhys, con un’ereditiera americana. Nel finale, però, Sylvia Day ci lascia con l’amaro in bocca: cosa sarà successo tra i due? Forse pensava a un sequel con Rhys ed Abby protagonisti? Chissà.

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Ne uccide più la gola…- Douglas Clark

Con Ne uccide più la gola…, secondo romanzo dell’anno, chiudo la raccolta della serie Il giallo Mondadori “L’alta cucina del delitto” iniziata con “La ricetta del diavolo” di Ellery Queen e completata dal racconto “Morte in ascensore” di Cornell Woolrich, che avevo già letto in precedenza. Stavolta, una triade di ispettori deve stabilire se una donna, morta dopo aver cenato da un’amica, sia stata assassinata o se si sia trattato solo di una tragica fatalità…

Trama 

“Veleno” dice l’impulsivo ispettore Green. “E’ evidente.” Ma l’astuto sovrintendente Masters non è persuaso. E all’autopsia non risulta la benché minima traccia di veleno. Causa della morte di Daphne Bymeres: emorragia cerebrale e paralisi cardiaca. E’ morta in casa di un’amica, dopo un pranzetto delizioso. Perché, poi, tanti sospetti? Il medico curante si rifiuta di firmare il certificato e guarda caso l’amica è l’amante del marito di Daphne, anch’egli medico… Alt! andiamo piano con le conclusioni affrettate! In ogni modo, come è stata ammazzata? Ma sarà davvero un crimine o si tratta solo di una tragica fatalità?

Un giallo tranquillo, ma non troppo

Il romanzo rischia di essere prevedibile, perché tutti gli elementi porterebbero verso la colpevolezza annunciata del marito e dell’amante di lui. Invece, la trama costruita da Douglas Clark regge. Perché più di una persona avrebbe avuto dei motivi per uccidere, perché fin dall’inizio i lettori vengono messi al corrente dei ragionamenti che fa la polizia. Perché non basta aver capito chi è stato, servono anche le prove. Oppure, vuoi vedere che siamo di fronte a un suicidio attuato per far incolpare i traditori? Perché, infine, c’è anche un filone parallelo rosa che non guasta. Chi è stato è abbastanza chiaro fin dall’inizio anche al lettore. Ma come fare a dimostrarlo? Un giallo leggero e godibile per due o tre serate di evasione.

Il giardino segreto – Frances Hodgson Burnett

Continuiamo con le idee librose per chi oltre ai dolci ama infilare letture nella calza della befana. Dopo Lucia Vaccarino e una serie mistery rosa, Me, mum & mistery, detective per caso, e un racconto per i bambini che amano la danza e, più in generale, i diari, Il sogno di Ellie, stavolta parliamo di classici. E di un giardino segreto, che fa scoprire a una bambina capricciosa e al suo cuginetto malato quant’è bello essere indipendenti…

Trama 

La piccola Mary Lennox è una bambina viziata, scontrosa e decisamente antipatica che, rimasta orfana di entrambi i genitori, lascia l’India per essere affidata a uno zio inglese, il nobile Archibald Craven. A poco a poco Mary scoprirà tutti i misteri che si celano a Misselthwaite Manor, soprattutto quando, con l’aiuto di un vanitoso pettirosso, riuscirà a penetrare in un giardino segreto, abbandonato a se stesso dopo una terribile disgrazia. Grazie all’amicizia del giovane Dickon, ammaliatore di piante e animali, Mary farà rifiorire il giardino e riporterà a nuova vita non solo se stessa, ma anche un altro misterioso abitante del castello. 

La principessa smorfiosetta

Il giardino segreto è un libro meraviglioso, zeppo di temi importanti per la crescita. Innanzitutto, nelle prime pagine l’autrice ci dice che Mary è “un vero campione di bruttezza e antipatia“, al contrario della mamma, “una bella signora dai capelli d’oro“. Peccato che la bella mamma non si curi della figlia, che cresce sola, rancorosa e senza l’aria sana dei bimbi che giocano all’aperto. Quanto ci condizionano le esperienze del passato? Molto, soprattutto quelle della prima infanzia. E’ Mary a essere un campione di bruttezza, o l’ambiente asfissiante in cui vive?

Il giardino segreto, metafora della vita

La brutta Mary a un certo punto scopre il giardino segreto, la metafora dello spazio verde che è in ognuno di noi: anche se incolto, grigio, informe, sotto sotto batte la vita, un germoglio che spunta all’improvviso e cambia la nostra percezione del mondo, di noi stessi, degli altri. La molla può essere un uccellino che ci viene a trovare, una brughiera ventosa e piena di fiori, un amico inaspettato, un cugino da salvare. Aprirsi al mondo e scoprirne la bellezza sotto la cappa grigia. Percepire la Natura e la sua armonia perfetta, nonostante tutti i nostri tentativi di distruggerla. Allora, prendersi cura di un fiore, di una pianta, di un giardino, di una persona bisognosa d’aiuto, dà uno scopo alla nostra esistenza. Sotterra il rancore e la rabbia sotto un manto verde di gioia e speranza in un futuro migliore.

Consigliato perché

Sono di parte, vi avviso. Il giardino segreto è il libro del mio cuore, quello che ancora oggi campeggia in prima fila nella  mia libreria. Credo che tutti i bambini dovrebbero leggerlo e non solo loro. Pur essendo stato scritto oltre cento anni fa, è di una modernità sconcertante, innanzitutto perché tocca temi di grandissima attualità. In secondo luogo, perché è scritto bene, cosa che oggi è sempre più difficile poter dire. Terzo, ultimo ma non per ultimo, la storia è appassionante e commovente allo stesso tempo, colma di mistero e magia. Nel finale qualche lacrimuccia scende e il (piccolo) lettore non può che chiudere con un sospiro di soddisfazione.

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Cose assai sorprendenti possono accadere a chi, avendo nella mente un pensiero sgradevole e scoraggiante, abbia semplicemente il buonsenso di accorgersene e scacciarlo via in tempo sostituendolo con un altro pensiero piacevole e ottimista.
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Illustrazione di Gianni Benvenuti per le edizioni Valentina

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La piccola principessa

Il sogno di Ellie. Royal Ballet School – Alexandra Moss

Altra idea librosa da infilare nella calza della befana. Dopo Lucia Vaccarino e una serie mistery rosa, Me, mum & mistery, detective per caso, stavolta vi propongo il racconto giusto per i bambini che amano la danza e, più in generale, i diari. Il romanzo, infatti, è narrato in prima persona da una bambina di dieci anni che vola in Gran Bretagna per partecipare alle selezioni della Royal Ballet School di Londra. Ne succederanno tante…

Trama 

Caro diario, la vuoi una notizia strepitosa? Sto per iniziare il corso per allievi esterni alla Royal Ballet School di Londra! Ci pensi? Io, Ellie Brown, nella migliore scuola di danza di tutta l’Inghilterra! E pensare che non volevo saperne di lasciare Chicago per trasferirmi qui a Oxford con la mamma. Certo mi mancano i nonni e la mia migliore amica, Heather, ma… e se il mio sogno di diventare una grande ballerina si avverasse? Tra poco comincia, non sto più nella pelle! Tu augurami in bocca al lupo, poi ti racconterò tutto…

Una storia profonda e ben costruita 

billy-20elliot-2010Anche questo libro è adatto alla fascia 9-11 anni, quella delle prime passioni sportive e non. Anche in questo caso gli elementi sono dosati benissimo. L’ambientazione, Londra e la vita frenetica di una giovanissima ballerina, una mamma precocemente vedova e afflitta da problemi di salute importanti, una ragazzina che non ha mai conosciuto il padre, morto quando lei era piccolissima, ma che ha un sogno nel cuore, diventare una grande ballerina. Mamma e figlia lasciano gli Stati Uniti per ricostruirsi una nuova vita in Europa, con tutti i problemi di adattamento che una scelta del genere può comportare, soprattutto per una ragazzina di quell’età. Se poi la bambina deve anche affrontare una malattia importante in famiglia, ecco che la storia acquista immediatamente profondità e consistenza. In un passaggio, addirittura sembra leggere la storia al femminile di Billy Elliot. 

Consigliato perché

E’ un racconto ben costruito, che pur essendo pensato e scritto per un target di giovani lettori, convince anche i più grandicelli. Innanzitutto, sembra di essere alla scuola di danza mentre Ellie e i compagni fanno lezione, perché il linguaggio tecnico è curato e preciso. Poi, la storia parallela della mamma, alle prese con un trasloco, un nuovo lavoro, la gestione della malattia e, forse, un nuovo amore, commuove. C’è poi un accenno al bullismo a scuola, per fortuna quasi subito rientrato, e il sogno. Realizzare il sogno e trasformare la passione per la danza in qualcosa di più. La nostra Ellie ci riuscirà? Noi facciamo il tifo per lei!