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Lo “stufato dello studente” di Ellery Queen

Tutto ebbe inizio con una cipolla…La ricetta del diavolo di Ellery Queen è diabolicamente buona. L’ho trovata nello speciale Mondadori e l’ho provata per voi. Il diavolo dimenticherà pure i coperchi, ma cucina divinamente! Lo stufato dello studente di Ellery Queen è un piatto unico il cui profumo vi trasporterà immediatamente nell’atmosfera di un pub inglese…però attenzione! E’ una ricetta del diavolo, seguite la mia ricetta e non quella del romanzo (in corsivo), mi raccomando. Altrimenti, l’assassino potrebbe farla franca!

The devil’s cook – Ellery Queen 

– Ma spiegami meglio: cos’è precisamente questo “stufato dello studente”? – insistette Farley. – Sai, come scapolo dalla digestione lenta, le ricette mi interessano sempre.
– E’ il principe degli stufati – sentenziò la donna.
– Be’, non occorre che tu faccia tanti misteri…Si tratta di un segreto?
– Non proprio. Vuoi che ti dica come si prepara?
– E’ quello che ti sto chiedendo!
– Semplicissimo. Per prima cosa prendi una bella pentola di quelle capienti, poi tagli delle fette di prosciutto e ne copri il fondo. Fatto questo, tagli a pezzetti mezzo chilo di manzo bello magro e lo metti nella pentola sopra il prosciutto, con un po’ di sale e pepe; poi aggiungi le carote tagliate a fette sottili. Sopra le carote ci metti tre belle cipolle tritate finemente e infine le copri con tre o quattro patate, a seconda della grandezza, anche queste tagliate a fette sottili. Ancora un po’ di sale e pepe; poi fai cuocere, coperto, a fuoco lento.Secondo me, bisogna aggiungere un bel po’ d’acqua per evitare che si attacchi alla pentola. D’accordo che la verdura fa acqua, ma un po’ di più non guasta.

Ingredienti 

  • manzo in pezzi medi, 500 gr.
  • patate medie, 3
  • cipolla, 1
  • pancetta, 5 fette sottili
  • carote, 3
  • sale e pepe, q.b.

Procedimento 

Per prima cosa prendete una bella pentola di quelle capienti,  poi coprite il fondo con le fette di pancetta e fare uscire l’olio. Togliete la pancetta e nella stessa mentola mettete la carne, con un po’ di sale e pepe, facendola rosolare a fuoco vivo. Se volete potete infarinarla prima, ma non è necessario. Quando è ben rosolata, abbassate il fuoco al minimo e aggiungete le carote tagliate a fette sottili e una cipolla tritata finemente. Infine, coprite con le patate, tagliate a pezzi piccoli. Poi aggiungete acqua fino a ricoprire tutti gli ingredienti e fate cuocere, coperto, a fuoco lento, per almeno due ore. Quando il sugo si sarà ristretto, lo stufato è pronto.

Note 

  • nella versione italiana c’è un errore. Il prosciutto che si mette sul fondo è in realtà pancetta. Un errore da chef creativo, tuttavia. Potete anche provare il prosciutto al posto della pancetta, secondo me ci sta bene;
  • le cipolle nel romanzo sono tre. Questa è una delle chiavi del giallo e quindi se volete sapere perché ne ho messa una sola dovete leggervi il libro;
  • mentre cucinavo ho dimenticato sale e pepe. Il pepe ci sarebbe stato bene, del sale non ho sentito la mancanza perché la pancetta è già abbastanza salata. Decidete voi cosa fare;
  • nel romanzo, la cuoca parla di manzo bello magro. Dal macellaio fatevi dare “il piccione”, un taglio venato che è particolarmente adatto per spezzatini e stufati.

Buon appetito! Fatemi sapere se la ricetta del diavolo vi è piaciuta!

Leggi anche: 

Ellery Queen, La ricetta del diavolo

La ricetta del diavolo – Ellery Queen

Il primo romanzo dell’anno è un giallo e fa parte di una raccolta di due libri e un racconto della serie Il giallo Mondadori, che s’intitola “L’alta cucina del delitto”. Il racconto è “Morte in ascensore”, di cui vi ho già parlato qualche tempo fa e scritto dall’autore americano Cornell Woolrich nel 1938. “La ricetta del diavolo”, invece, è del 1966 e fa parte dei gialli apocrifi di Ellery Queen. Una donna scompare mentre sta preparando “lo stufato dello studente“. Cosa le sarà successo? 

Trama 

Terry Miles, bella e disinibita, è scomparsa un venerdì pomeriggio dopo aver detto a due vicini di casa, Ben e Farley, che doveva uscire per un appuntamento. Cosa le è successo? E’ stata rapita? Uccisa? Entrambe le cose? Le piste possibili non si contano, a partire da un marito per nulla preoccupato. Ma per il capitano della polizia Bartholdi, un posto speciale tra gli indizi spetta a uno stufato con troppa cipolla.

L’inventore del genere noir

Ellery Queen è una firma prestigiosa nell’ambito dei gialli. In realtà dietro lo pseudonimo si nascondevano due penne, come nel caso di Sveva Casati Modignani. I Queen sono due cugini che hanno dato vita a quello che oggi sarebbe chiamato un brand. Quindi, nel tempo hanno concesso l’utilizzo del nome a diversi ghostwriter, che hanno continuato a scrivere libri a loro nome anche quando la produzione originale era ormai esaurita. “La ricetta del diavolo è uno di questi” ed è stato in realtà scritto da Fletcher Flora, uno scrittore americano morto due anni dopo averlo finito. E’ bene tenerlo presente durante la lettura, perché in effetti si capisce quasi subito di non essere di fronte a Ellery Queen nelle sue produzioni migliori. Il romanzo comunque, seppur breve, è appassionante. L’autore è bravo a disseminare indizi e a far capire che lo stufato dello studente ha un ruolo centrale. Ma quale? Alla fine gli elementi del giallo ci sono tutti, compresa la suspense, quindi l’ho letto con piacere. L’unica cosa a non convincermi del tutto è una mossa a sorpresa dell’assassino che poteva avere sì una motivazione, ma secondo me non quella che gli viene attribuita a posteriori! Non posso dire di più per non fare spoiler, ma se dopo averlo letto volete parlarne scriviamoci 🙂 

Per la ricetta dello “stufato dello studente” clicca qui.