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Barbara Cartland e una Battaglia di cuori

Barbara  Cartland è conosciuta come scrittrice romance molto prolifica e anche, incidentalmente, come nonnastra di Lady Diana Spencer d’Inghilterra. Regina del romance classico e virginale, mi è capitata sottomano con questo titolo, Battaglia di cuori, uno storico d’annata. Venite che vi racconto cosa ne penso.

Trama

A seguito dell’omicidio accidentale di un noto membro della società inglese, Sir Denzil Caversham viene costretto all’esilio in America. Per affrontare le spese, la figlia Thalia inizia lavorare sotto falso nome in una sartoria alla moda, dove cattura l’attenzione dell’affascinante conte di Hellingham. Dapprima contraria alle avances del conte, Thalia è presto irresistibilmente attratta dal suo strano magnetismo e dalla sua tenerezza. L’amara certezza che la loro storia non potrà mai diventare ufficiale, però, soffoca questo sentimento che nasce.

Lettura di una sera 

Battaglia di cuori è un romanzo semplice e rilassante, che si legge in una serata o poco più. D’altra parte, Barbara Cartland ha pubblicato talmente tanto, che è difficile aspettarsi trame più complesse. Sto scrivendo questo commento qualche giorno dopo averlo finito e stavo per dimenticare anche i nomi dei protagonisti, quindi non posso dire che rimanga impresso a lungo. E’ scritto bene, però, e i due protagonisti sono carini ed entrambi personaggi positivi, quindi non posso dire che mi sia dispiaciuto. Avrei solo voluto che lei gli resistesse un po’ di più, in fondo dovremmo essere in un’epoca in cui (spoiler) non si cena a casa di uno scapolo senza servitù presente! Gli altri personaggi sono solo di contorno, non c’è nessuno che spicchi in modo particolare, tutta la narrazione è concentrata su Thalia e Caversham. Alla fine è più un racconto lungo che un romanzo e lo consiglio se volete una lettura molto rilassante e senza colpi di scena.

Curiosità

 Barbara Carland diceva di essersi ispirata a una delle sue scrittrici preferite, Elinor Glyn, che poi è diventata sua amica. Curiosamente, era attratta da una scrittrice molto “spinta” per l’epoca, mentre lei era fautrice del sesso dopo il matrimonio.
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Prima o poi – Elinor Glyn

Ci sono dei libri che scegli, li prendi da uno scaffale e li porti a casa, oppure li scarichi sull’e-reader per leggerli dove ti pare. Ce ne sono altri, invece, che ti vengono a cercare e per qualche misterioso motivo trovano te e non qualcun altro. Prima o poi di Elinor Glyn (Sooner or later, 1933), edizione I Romanzi della Rosa Salani del 1963 mi stava aspettando, abbandonato dentro uno scatolone. Praticamente nuovo, perfetto. Non potevo non dargli una seconda vita, non vi pare?

Trama

La trama è semplice: Maria Ottley è una ragazza umile, figlia della domestica di una gran signora, che le vuole talmente bene da farne una sua protetta. Quando l’anziana signora muore, Maria si ritrova ingenua diciassettenne a fare i conti con il mondo. L’istruzione, le buone maniere e una gran bellezza, tuttavia, le sono di aiuto nel perseguire il suo obiettivo: diventare segretaria, che all’epoca, per le persone della sua condizione sociale, significava arrivare a essere “qualcuno”. Mentre cerca la sua strada, nella vita si affaccia anche l’amore. Ben presto bussano alla sua porta: un giovane ambizioso, un industriale, un anziano commerciante, un giovane aristocratico e Maria dovrà scegliere la via giusta per la felicità senza farsi abbagliare dal solo denaro.

L’antesignana della narrativa erotica popolare

Come dicevo, l’intreprima o poiccio è semplice e il romanzo porta via non più di due tranquille serate di lettura. Quello che mi ha colpito, invece, è il profilo della scrittrice, insieme allo sguardo diretto che dalla foto sembra trapassarti l’anima. Elinor Glyn, nata Sutherland (Jersey 1864 – Londra 1943) fu una scrittrice e sceneggiatrice considerata l’antesignana della narrativa erotica popolare e i suoi romanzi ebbero un successo notevole agli inizi del ventesimo secolo, arrivando a influenzare anche le carriere addirittura di Rodolfo Valentino e Gloria Swanson! Sposata e separata, due figlie, ebbe numerosi amanti, da cui prese spunto per scrivere le sue trame “spinte”.

IT girl

Nel 1920 Elinor Glyn si trasferì a Hollywood per lavorare nell’industria cinematografica dove lavorò come sceneggiatrice per il cinema muto sia per la MGM sia per la Paramount Pictures. Sapete chi coniò il termine IT che usiamo ancora oggi per indicare il sex appeal (avete presente le IT Girls) o quel certo non so che? Sempre lei! IT, quando ancora non era identificato da tutti come un romanzo di Stephen King, divenne uno dei suoi successi più grandi, facendola diventare un’icona delle donne libere, che conquistano gli uomini con il loro fascino.

Insomma, dopo Katherine Brush e Patricia Highsmith, sono ahimè costretta a dirlo di nuovo: queste autrici del passato hanno davvero una marcia in più!

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