Mister Ok è una tradizione del primo dell’anno che si ripete a Roma, pensate, dal 1946. L’anno nuovo non può partire senza questo tuffo beneagurante da Ponte Cavour. Sarà perché abbiamo tutti bisogno di un po’ di fortuna, sarà perché quella di oggi è stata una giornata spettacolare, comunque oggi sulle sponde del Tevere la folla era impressionante. Non credo esista al mondo un romano che non conosca questo rito, lo racconto per tutti gli altri. Così il prossimo anno verrete anche voi ad applaudire i coraggiosi!
Era il 1946
Era il 1946, quando un signore belga con un cilindro in testa, nato proprio l’1 gennaio, decise di festeggiare il suo compleanno tuffandosi nel Tevere. In realtà, all’epoca era abbastanza usuale vedere persone tuffarsi nel biondo fiume, non inquinato come oggi e considerato il mare di Roma. Ma non da quell’altezza e non a gennaio! Da quel giorno Rick de Sonay, questo il suo nome, si è tuffato tante e tante volte, fino al 1989, quando ormai anziano e malato, ha ceduto il posto a Spartaco Bandini, anche detto “er Nonno de Roma”, che morì a 76 anni pochi giorni dopo l’ultimo tuffo. Spartaco Bandini si tuffava con Aldo Corrieri e Maurizio Palmulli. Anche Aldo Corrieri smise di tuffarsi nel 1995 e di quella formazione oggi è rimasto Maurizio Palmulli, settantenne e attuale Mister Ok, che si tuffa con Marco Fois, Simone Carabella e Valter Schirra. E così, esattamente a mezzogiorno, la tradizione ogni anno si ripete, con il bello e il brutto tempo. Un po’ di scena, qualche foto e poi via, uno dopo l’altro, ognuno col suo stile, in caccia degli applausi che il pubblico non lesina.
Inizia Simone Carabella, arringando la folla.
E poi si butta con un tuffo a candela
Segue Valter Schirra, con un tuffo in avanti e un’entrata quasi perfetta
E poi è il turno dell’airone Marco Fois, che sceglie il carpiato indietro
Rimane solo il protagonista, Mister OK, al secolo Maurizio Palmulli, che si lancia con stile perfetto e con l’ombra delle braccia disegna un cuore proprio all’altezza della parola AUGURI.
Perché Mister Ok?
Mister Ok perché era il gesto che Rick de Sonay rivolgeva alla gente sulle sponde e sui parapetti per dire “tutto a posto, sono vivo”. Ed è esattamente questo che il rito scaramantico evoca: è il nuovo anno, il cannone (del Gianicolo) spara, siamo vivi e il vecchio anno ha lasciato il posto al nuovo. Tutto scorre, l’acqua porta via gioie e dolori dell’anno passato, guardiamo all’anno nuovo con fiducia. Perché è tutto Ok.
Penne e calamari! Qui da Roma vi auguro un anno spettacolare, ricco di gioia, salute, senza rincari e senza guerra, ma con tante nuove letture! In mia compagnia, se vorrete.
Vi piace questa tradizione romana? Cosa succede dalle vostre parti il primo dell’anno? Raccontatemi nei commenti!
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