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Viaggio in Corea del Sud: il Tempio di Haeinsa

Lascio Chuncheonfiume che scorre quando arriva la primavera, per immergermi direttamente nel paesaggio fiabesco del Tempio che si riflette sul mare liscio, Haeinsa (해인사, Heinsà in italiano, dove Sa sta per “tempio maggiore”). E’ uno dei tre gioielli coreani, templi buddisti di particolare importanza. Il tempio Haeinsa è il secondo più rilevante, perché al suo interno custodisce i Tripikaka coreani. Che è anche il motivo per cui vi consiglio di sceglierlo come tappa del vostro tour in Corea del Sud.

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Tripikaka coreani

I Tripikaka coreani sono delle scritture buddiste scolpite su 81.258 blocchi di stampa in legno, che Haeinsa ospita dall’anno 1398 e che fanno di questo tempio il secondo in ordine di importanza dopo Tondosa, il primo perché è il più grande e soprattutto perché rappresenta Buddha stesso. Tanto è vero che è l’unico a non avere una statua di Buddha all’ingresso. Ma torniamo ai nostri Tripikaka. I Tripikaka sono l’insieme delle Scritture buddiste scolpite su 81.258 blocchi di stampa in legno, realizzati durante la dinastia Goryeo (918-1392) e oggi patrimonio dell’UNESCO. Il valore storico dei Tripitaka Koreana deriva dal fatto di essere la collezione più completa ed accurata di trattati, leggi e scritture buddhiste, in cui non è stato trovato alcun errore negli oltre 52 milioni di caratteri cinesi organizzati in 6.568 volumi e 1.496 titoli. Ogni tavoletta è lunga 24 centimetri e larga 70, mentre lo spessore varia fra i 2,6 e i 4 centimetri e il peso fra i 3 e i 4 chili. I compilatori della versione coreana incorporarono altre antiche versioni e vi aggiunsero versioni scritte da monaci rispettabiliLa qualità delle incisioni su tutte le tavolette è attribuita al Precettore nazionale Sugi, che le controllò attentamente in cerca del più piccolo errore. Proprio per la loro accuratezza, sulle Tripitaka Koreana sono basate le versioni giapponesicinesi e di Taiwan

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Scampati alla distruzione 

Purtroppo oggi possiamo vederli solo dall’esterno, protetti da grate in legno che ne assicurano la conservazione. E’ come se fossero in carcere, conservati come sono in quattro edifici nella parte più antica e più alta del tempio, Janggyeong Panjeon. Una costruzione fatta ad hoc per le tavole e che nei secoli è scampata a incendi, invasioni e distruzioni. Addirittura, durante la guerra di Corea avrebbe dovuto essere bombardato, senonché il pilota si rifiutò di obbedire agli ordini. Anche se li ho visti solo da lontano, sono molto suggestivi. Sarà perché quando li ho visitati non c’era quasi nessuno, ma mi è sembrato quasi di poter respirare il lavoro silenzioso e paziente dei monaci che li hanno creati.

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Il Tempio Haeinsa 

Anche se il motivo principale per visitare il tempio sono i codici, il tempio in sé merita una visita. E’ stato fondato durante il terzo anno del regno di re Ae-jang (802) da due monaci Suneung e Ijung. Il nome “Haein” ha origine dall’espressione “Haeinsammae di Hwaeomgyeong” (scrittura buddista), che significa “il mondo veramente illuminato di Buddha e la nostra mente naturalmente incontaminata”. Un’altra interpretazione del nome, invece, fa riferimento allo stato mentale del Buddha, talmente rilassato da essere come il mare calmo, che riflette le cose per come esse realmente sono. I due significati, comunque, in un certo senso si incontrano. Sia come sia, l’atmosfera è davvero quella incontaminata del mare calmo, anche se costruito in montagna.  A partire dalla prima porta, Iljumun, che nella maggior parte dei templi buddisti coreani ogni sattva deve superare per diventare un Buddha, che è considerata un’opera rappresentativa dell’architettura antica. Il sentiero continua in salita attraverso la Porta dei Quattro Re Celesti che custodisce il tempio e il Bullimun, o “porta della non dualità”, che rappresenta l’unicità di tutte le cose. All’interno dell’area principale del tempio, che si trova a un livello più alto rispetto alle porte d’ingresso, ci sono circa una dozzina di sale. Il principale, Daejeokgwangjeon, è dedicato a Vairocana Buddha, che rappresenta l’eterna verità dei precetti esposti nelle scritture buddiste.

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Yeongji, lo stagno della riflessione

Uscendo dal tempio, fermatevi a rimirare questo stagno. A parte la bellezza dei colori, ha una storia curiosa. Sembra, infatti, che la regina madre Heo, la moglie di re Kim Suro, del Regno Gaya, nella sua vita si recò sul Monte Gaia diverse volte, per vedere i suoi sette figli che avevano rinunciato alla mondanità per ritirarsi sul monte. La regina, però, non era in grado di scalare il monte, per motivi di salute. Per lei fu quindi creato questo stagno, che in determinate ore riflette la sommità del monte e il tempio Heinsa. Volgendo lo sguardo alle sue acque, la regina poteva pregare e ammirare il monte. Da qui, il nome di “stagno della riflessione”. Se guardate bene l’acqua in foto, lo vedrete anche voi.

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God of War

Gq8J5mSolo nel 2012, e solo una volta, il tempio di Heinsa è stato utilizzato per un kdrama: God of war, un drama in costume basato su una storia vera. E’ un kdrama che devo assolutamente vedere, anche perché non sono riuscita a trovare foto degli esterni.

Come arrivare al Tempio di Heinsa 

Haeinsa si trova sul monte Gaya, nella provincia del Gyeongsang Meridionale, ed è tuttora un attivo centro di insegnamenti Seon. Per arrivarci, la maniera più semplice è arrivare in treno a Daegu (2 ore da Seoul), fare 13 fermate di metropolitana e prendere un bus dalla stazione di Daegu Seobu Terminal (costo, 8100 won) fino alla fermata Haeinsa Temple, l’ultima, verificando prima gli orari di apertura a seconda della stagione. Haeinsa è l’ultima fermata. Prima che l’autobus si fermasse, un signore è salito e ci ha chiesto 3.000 won a persona. Li ha però chiesti solo agli stranieri e non vi so dire se si tratta di un’offerta “volontaria”, come credo, o un pagamento dovuto, dal momento che poi nessuno ci ha chiesto di far vedere il biglietto. Più probabile che si tratti di una richiesta “spintanea”, comunque poco costosa. Dal punto in cui vi lascia l’autobus, dovete tornare leggermente indietro e seguire i cartelli per circa 1 km. Sarà comunque pieno di donne che vendono cibo e altri prodotti lungo la strada, quindi non potrete sbagliare. Troverete il tempio dopo circa mezz’ora di camminata. Altrimenti, è sempre possibile arrivare in macchina o taxi. Oppure, se siete nella regione per una visita più lunga, potreste approfittare per fare trekking arrivandoci a piedi, soprattutto in autunno dove i colori caldi delle foglie giallorosse vi cattureranno. 

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Train to Busan 

Ora per me è tempo di ripartire e di prendere un altro treno. Un train to Busan

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Viaggio in Corea del Sud: Winter Sonata a Chuncheon

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Viaggio in Corea del Sud: Train to Busan

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Viaggio in Corea del Sud: Winter Sonata a Chuncheon

Chuncheon (춘천, pron. Ciuncion), che significa: fiume che scorre quando arriva la primavera. Curioso: il nome rimanda alla bella stagione, eppure questa cittadina è conosciuta per l’atmosfera innevata che il kdrama Winter Sonata ha saputo creare e far ricordare nel tempo. Se volete scappare per un po’ dalla cappa di polveri sottili che avvolge Seoul, e ripercorrere i passi dei protagonisti del kdrama, non c’è di meglio. L’ho visitata in autunno e posso dire con certezza che è romantica tutto l’anno.

Cosa fare a Chuncheon

Cosa vedere a Chuncheon dipende essenzialmente dal tempo che avete a disposizione. L’ideale sarebbe fermarsi per una notte, ma trovandosi a poco più di un’ora di treno da Seoul, volendo è ottima anche come escursione di un giorno. In ogni caso, sarebbe utile decidere prima di andare su cosa soffermarvi, perché di posti interessanti ce ne sono diversi, ma forse non tutti possono corrispondere ai vostri interessi. Di seguito vi faccio una panoramica delle possibilità che offre.

Il lago

In autunno la vista del lago è mozzafiato. Il colore rosso e giallo degli alberi è predominante e l’atmosfera del bosco trasmette una calma quasi innaturale. La passeggiata che costeggia l’acqua è piacevole e potenzialmente consente di fare tutto il giro, spostandosi fuori città. Chi ama il trekking lo troverà molto interessante. Io mi sono limitata a un giro panoramico per scattare foto. Volendo, è possibile affittare delle anatre pedalò, che sicuramente avrete visto in qualche kdrama e che sono molto amati dalle giovani coppie di coreani.

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Myeongdong Street 

chuncheon2E’ lo stesso nome della via centrale di Seoul. E sembra una sua copia in miniatura. La cittadina è piccola e questa strada ricalca quella della capitale, circondata com’è di negozi di ogni genere. All’entrata del dedalo di strade, le statue di bronzo dei due protagonisti di Winter Sonata danno il benvenuto, ancora oggi super famose e meta di pellegrinaggio per questa location. Chuncheon, infatti, è diventata meta turistica solo dopo la messa in onda del drama. Sono state messe lì, perché in quel punto si svolge una delle scene fondamentali della serie. Praticamente, questo è il kdrama che ha dato il via a tutto. Se volete vedere un drama vintage, ma molto vintage, ve lo consiglio. E’ del 2002 e con uno stampo diverso da quelli che vediamo oggi. Non c’è consegna a domicilio, non ci sono pasti pronti, non c’è caffè liofilizzato. C’è il tè!, servito in tazze di porcellana su vassoio quando arriva l’ospite. C’è anche una mentalità tradizionale, soprattutto della protagonista. E poi, c’è l’atmosfera invernale di Chuncheon. Lei vorresti ammazzarla ogni due minuti, ma bisogna un po’ calarsi nella situazione di una ragazza che è destinata a lavorare fino al matrimonio e poi stop. Peccato che un amore adolescenziale, finito tragicamente, faccia scendere in lei un velo di tristezza senza consolazione. Finché, un giorno, non le sembra di vedere un uomo che somiglia al suo perduto amore in modo straordinario. Ma lei sta per sposarsi…

Il Dalgona candy

E poi, agli angoli delle stradine che si intersecano, i venditori di street food con il loro carretto. E’ qui che ho assaggiato per la prima volta il Dalgona candy, un dolce molto popolare tra i bambini coreani e ora famosissimo dopo il successo di Squid Game. Spesso, infatti, le mamme o i papà lo comprano all’uscita da scuola, per merenda. Viene venduto infilato in un bastoncino e con un disegno creato all’interno con una formina. Il gioco consiste nel mangiarlo spezzettato lasciando per ultima la formina. Io non ci sono riuscita, la formina finisce inevitabilmente per spezzarsi, e sono anche tornata indietro per comunicarlo alla ajumma che me l’ha venduto 🙂

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Dakgalbi 

Sempre un’ajumma mi ha servito il Dakgalbi, il piatto tipico di questa regione, cioè pollo molto piccante saltato in padella. Ci sono tre intere strade dedicate solo a questo piatto e vi posso dire che i ristoranti sono pressoché equivalenti, almeno dalle informazioni che ho preso. Ho scelto quindi il posto che mi ispirava di più come atmosfera a Myeongdong Dakgalbi Street, una delle tre. E non credo di aver sbagliato. In questo ristorantino coreano tradizionale, senza sedie e tre donne a preparare e servire, mi sono molto divertita a osservare le padrone di casa e i pochi presenti. Soprattutto studenti, all’apparenza. Le ajumma pesano gli ingredienti e poi vengono al tavolo a cucinarlo, allontanandosi e tornando ogni tanto per girarlo. Il piatto, infatti, viene servito in gran quantità a prezzo abbordabile. Per questo, era all’inizio molto popolare tra i soldati, in questa zona c’è un distaccamento militare, e gli studenti. La sua popolarità, cominciata da un solo, piccolo ristorantino oltre cinquant’anni fa, è cresciuta fino a diventare uno dei piatti tipici coreani. Non potete non assaggiarlo almeno una volta durante il vostro viaggio.

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Chuncheon Romantic Market

Questo è il mercato più conosciuto di Chuncheon e ha cambiato nome nel 2010. Prima si chiamava semplicemente Mercato centrale. E’ qui che la madre della protagonista di Winter sonata ha un banco. Non mi ha particolarmente colpito, ma nelle serate molto fredde costituisce un buon riparo e sicuramente c’è un’atmosfera “calda” e allegramente confusionaria.

Il festival del Jeon

La parola Jeon indica genericamente le frittelle, un po’ come i nostri “fritti misti”, anche se all’apparenza sembra più una frittata, che prende nomi diversi a seconda dell’ingrediente fritto nella pastella. Nei ristoranti coreani in Italia troverete spesso la versione con frutti di mare, Pajeon. Appena arrivata a Chuncheon, mi sono imbattuta in questa “sagra del jeon”, con i proprietari dei banchetti che facevano a gara per farmi avvicinare e assaggiare. Che ve lo dico a fare, ho dato soddisfazione a tutti. Ma proprio a tutti. Ne avrò assaggiati una trentina, di ogni ingrediente e colore. Stupendi. Accompagnati da Makgeolli, sempre offerto da loro. Stupendi già l’ho detto? Allora lo ripeto. Dopo essermi saziata, mi sono gustata il concerto della festa e poi via, verso il centro città.

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Altre attrazioni 

Purtroppo, a Chuncheon non mi sono trattenuta abbastanza per fare altro. Ma volendo, ci sono diverse possibilità, che mi limito qui a elencare, nella speranza di poter vedere il resto un giorno.

Gubongsan Mountain Observatory

E’ un punto panoramico con vista sul centro città. In pratica, hanno costruito un’intera strada di Caffè a tema, dove ogni bar costituisce un osservatorio.

Uiamho Lake Skywalk

Altro punto panoramico dove fermarsi a fare foto, a metà della pista ciclabile. Lo skywalk è costruito con un pavimento in vetro trasparente, a circa dodici metri sopra l’acqua. Secondo l’opuscolo turistico, chi cammina sul ponte prova sia la sensazione di camminare sulle nuvole sia l’inquietante ansia di poter cadere in acqua da un momento all’altro.

Nami Island

Per i fan di Winter Sonata e non solo, è un must. Talmente must, vi avviso, che le file si sprecano. Motivo per cui a malincuore ho dovuto rinunciare. Si trova a circa mezz’ora di distanza da Chuncheon ed è stata pensata per promuovere sogni e speranze nei bambini e amore e ricordi nelle coppie. Non mi voglio sbilanciare, sicuramente bella e poetica, ma forse un po’ troppo turistica? Scrivetemi nei commenti cosa ne pensate se ci siete stati. 

Casa delle letterature di Kim You-jeong 

Conosciuto come uno dei principali romanzieri coreani di racconti, Kim You-jeong (1908-1937) è nato nel villaggio di Silla, a Chuncheon. Il restauro della sua casa natale fa parte di uno sforzo per trasformare l’intero villaggio in un villaggio della letteratura in onore del romanziere. 

Come raggiungere Chuncheon 

In treno

Chuncheon si trova alla fine della Gyeongchun Rail Line, che collega la città alla stazione di Cheongnyangni a Seoul (a cui è possibile accedere tramite la metropolitana di Seoul, linea 1). Il costo è di circa W5,500 per prendere il treno da Seoul alla stazione di Chuncheon, 190, Geunhoe-dong, Chuncheon-si. A Chuncheon ci sono due stazioni: Chuncheon Station, alla fine della linea Gyeongchun, e Namchuncheon Station (precedentemente chiamata Seongsan Station), che è la stazione principale e si trova a circa 2 km dal centro città. Da qui non ci sono autobus che portano al centro città, bisogna prendere un taxi o camminare per circa mezz’ora. 

In autobus

Gli autobus partono dal terminal degli autobus Express di Seoul o dal terminal Sangbong fino al terminal degli autobus di Chuncheon e impiegano circa 90 minuti. Dall’aeroporto di Incheon, puoi prendere un autobus direttamente per Chuncheon. Gli autobus costano circa W13.700. 

In macchina

Chuncheon è sulla direttrice settentrionale dell’autostrada Jung-ang (strada 55), che attraversa Wonju e prosegue verso sud fino a Busan. 

Allora? Come vi sembra questo primo assaggio di Corea? Avete domande? Curiosità? Scrivetemi nei commenti e cercherò di rispondervi 🙂

Intanto vi dico che nella prossima puntata andremo alla scoperta del Codice coreano. Cos’è? Presto lo saprete 😉

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Viaggio in Corea del Sud: Train to Busan

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Autumn in Korea: Corea del Sud, il Paese del Calmo Mattino

Questo post è un work in progress, pensieri in ordine sparso come se fosse un diario di viaggio. Viaggiate con me su e giù per la Corea del Sud: informazioni pratiche, curiosità e tutto quello che serve per convincervi che il Paese del Calmo Mattino è una meta che saprà stupirvi. E non poco!

Informazioni pratiche 

I trasporti

Organizzare un viaggio in Corea del Sud in autonomia è semplicissimo. Il Paese ha infrastrutture all’avanguardia e un senso razionale e logico che rende facile qualsiasi spostamento abbiate in mente di fare. Ho preso aerei, treni, pullman, autobus, metropolitane e tutta la rete ha mostrato lo stesso livello di efficienza. Dall’aeroporto di Seoul vi consiglio la metropolitana: è accessibile senza uscire dal perimetro dell’aeroporto e per prenderla vi basterà comprare una T Money. La carta è molto utile, consente di prendere qualsiasi mezzo di superficie e non semplicemente ricaricandola alle macchinette di ricarica presenti in tutte le stazioni. La cosa fantastica è che non serve solo per la città in cui vi trovate, ma potete usarla in tutto il Paese. Io l’ho usata anche a Busan e Jeju, per esempio. Il prezzo è accessibile, circa 0,70 euro per tratta, a cui dovete aggiungere un’inezia in più all’uscita se fate un percorso lungo più di dieci km. Metro e autobus viaggiano abbinati. Se uscite dalla metro e prendete l’autobus dovete comunque timbrare, ma non verranno scalati soldi.

La lingua 

I coreani parlano pochissimo inglese e quasi mai con una pronuncia corretta, ma vi assicuro che non avrete problemi. Sono di una gentilezza estrema, faranno di tutto per venirvi incontro e per trovare un punto di contatto. Usando il traduttore automatico non ci saranno problemi. L’unica accortezza che vi suggerisco, siate preparati. Portate sempre con voi mappa, vocabolario o guida. Non vi daranno mai indicazioni sbagliate, semmai perdete un po’ di tempo nel farvi rispiegare se non siete sicuri di aver capito bene.

Gli alloggi

Quanto volete spendere? In Corea del Sud ci sono alloggi per tutte le tasche. Se non siete particolarmente esigenti o schizzinosi, vi consiglio i cosiddetti “Love Hotel”. Sono degli alberghi a tutti gli effetti, che i coreani utilizzano per i loro incontri d’amore. Spulciando online tra gli annunci, potreste non distinguerli dal resto dell’offerta, però osservate bene le regole della struttura, soprattutto se viaggiate con minori. Alcuni, infatti, non accettano minorenni. Perché ve li consiglio? Perché rappresentano un buon compromesso tra comodità e prezzo. La pulizia è ovunque stratosferica e il personale gentilissimo, forse contento di avere clientela di tipo diverso ogni tanto. Qualche volta, di notte, potrebbe esserci un concerto :), ma non è detto. Nella maggior parte dei casi, avrete risparmiato qualche soldino per allungare di un giorno o due la vacanza.

I voli

Ho viaggiato con Korean Air per il volo principale e con Asiana Airlines e Jeju Air per quelli interni. Mi sono trovata bene con tutti, con Asiana in particolare. Korean Air effettua voli diretti da Roma con orari comodissimi e fornisce un kit di benvenuto con pantofole, spazzolino, dentifricio e mascherina per dormire. Asiana per un volo interno inferiore a un’ora ha offerto bevande a bordo. Jeju Air solo acqua, ma è una low cost.

Carte e contanti

Le carte di credito sono accettate ovunque, bancomat e carte ricaricabili dipende dalla situazione. Vi suggerisco di tenere a portata di mano una riserva di contante, che potrà servirvi per le piccole spese e nel caso la carta non dovesse funzionare. Personalmente ho avuto pochi problemi e solo con i piccoli negozi e alcuni bancomat a circuito interno. La cosa migliore è cambiare soldi nei bancomat dell’aeroporto e con i won in tasca affrontare il duro lavoro di assaggiatori dello street food locale.

Le vaccinazioni

Le vaccinazioni per un viaggio in Corea del Sud non sono obbligatorie e potete fare riferimento al sito Viaggiare sicuri per l’elenco aggiornato. Io posso dirvi che dopo averlo consultato ho deciso di non farle, considerando la stagione fredda e le informazioni che ho recuperato sul livello d’igiene complessivo. Certo, sta a voi decidere cosa è meglio in base al vostro stato di salute e il percorso che intendete fare. Al momento in cui scrivo, sul sito viaggiare sicuri è presente questa raccomandazione: “Vaccinazioni, nessuna. Previo parere medico, valutare l’opportunità di procedere alla vaccinazione contro l’epatite virale tipo B e contro l’encefalopatia giapponese (questa solo per i bambini) talvolta presente durante la stagione delle piogge (estate) e alla vaccinazione antitifica”.

Ok, grazie per le informazioni, ma che giro hai fatto?

E adesso passiamo alla fase più bella, quella del viaggio vero e proprio. Ecco le mie tappe: sono atterrata a 서울 Seoul, dove sono rimasta due giorni. Mi sono spostata in treno a 춘천 Chuncheon (Ciuncion la pronuncia in italiano), località a est di Seoul, sempre per due giorni. Successivamente, sono tornata a Seoul per quattro giorni, prima di lasciare la capitale in direzione 대구 Daegu (Degu in italiano) e tempio di 해인사 Haeinsa. Da lì, visita al tempio e via verso 부산 Busan,  la città portuale più grande della Corea del Sud. A Busan, o Pusan, sono rimasta tre notti, compresa una per partecipare al programma templestay del tempio 범어사 Beomeosa (Bomosa in italiano). Quindi aereo interno e altri tre magici giorni nell’isola di 제주 Jeju, poi di nuovo Seoul, per un’ultima notte in giro per la capitale. Questa è la panoramica del tour: ora con calma vi racconto tappa per tappa. D’altronde, sono o non sono nel Paese del Calmo Mattino?

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Templestay, due giorni nella vita di un monaco coreano

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Viaggio in Corea del Sud: Train to Busan

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Sex and the City tour: An (American) Girl In Paris

Il Sex and the City tour prosegue a…Parigi! Anche se le tappe, ovviamente, sono poche rispetto al tour newyorchese, le location parigine non hanno nulla da invidiare a quelle americane. E anche se a Carrie manca troppo Big per vivere la favola come avrebbe potuto! Alla fine la favola arriva, sì, però è già ora di tornare a Manhattan.
Ma andiamo con ordine. Sex and the City il telefilm si chiude proprio a Parigi, con le puntate 19 e 20 della sesta stagione: “An American Girl In Paris: Part Une” e “An American Girl In Paris: Part Deux”. Carrie accetta l’invito del suo uomo, Alexandr Petrovsky, a trasferirsi e molla tutto, lavoro, amiche e Mr. Big. E’ proprio così che finirà? Carrie si trasforma nella donna di un artista europeo? Vedremo.

Dodici tappe

Per quanto riguarda il Sex and the City tour parigino, ero un po’ incerta su come presentarvelo. Sono solo 12 tappe: meglio seguire l’ordine delle puntate o quello dei quartieri? Alla fine ho privilegiato il secondo: il tempo in viaggio è sempre poco e rischiereste di girare in tondo per i quartieri. Poi, la metropolitana si paga in base agli anelli che decidete di acquistare, quindi non è detto che vogliate fare tutte le tappe. Una cosa coerente con il telefilm però l’ho lasciata: la fine, perché è talmente romantica che anche il nostro Sex and the City tour di Parigi deve chiudersi lì. Di conseguenza, il numero degli arrondissement sarà dal più alto al più basso, così anche la tappa iniziale coinciderà con quella vista in tv. 

Se, invece, avreste preferito l’ordine del telefilm per il Sex and the City tour, alla fine di ogni tappa troverete il numero corrispondente secondo il criterio della serie tv, così potrete facilmente decidere quale tappa visitare per prima.

Pronti? Dior in spalla e si parte!

1° arrondissement

  1. Hotel Plaza Athénée e Dior

    Carrie arriva a Parigi e raggiunge il russo all’Hotel Plaza Athénée, dove lui ha affittato una suite. L’hotel è aperto dal 1913 e in passato è stato uno dei ritrovi prediletti dei soldati americani in seguito alla Liberazione di Parigi nel 1944.
    L’albergo si trova a dieci minuti a piedi dalla Tour Eiffel: infatti, se vi ricordate, la prima cosa che fa Carrie entrando nella suite è affacciarsi al balconcino, trovandosi la Tour Eiffel sulla destra. Nella foto vi faccio vedere il prospetto dell’albergo, con il balconcino da cui Carrie si affacciava, e la vista della Torre Eiffel, ovviamente più “plebea”, dal basso 🙂

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    Sull’altro lato della strada, al numero 30, c’è Dior, il negozio il negozio in cui Carrie cade rovinosamente, perdendo la collana “Carrie” che aveva comprato con le sue amiche (o forse no, chissà?). Se non volete spendere milioni per soggiornare al Plaza, potete accontentarvi di bere qualcosa al bar, magari sperando che qualcuno vi regali una collana di diamanti al posto di quella smarrita. Episodio: Indirizzo: 25 Avenue Montaigne, Champs Elysées. 1 

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  2. AVENUE

    Sulla stessa via, poco più in là, Carrie si ferma a spiare dalla vetrina quattro amiche che pranzano e si divertono insieme nel ristorante Avenue, e il pensiero inevitabilmente corre alle sue amiche. Ho spiato anch’io dalla vetrata e h visto tutti tavolini a due. Evidentemente ora si preferiscono le conversazioni a tu per tu! Episodio: Indirizzo: 41 Avenue Montaigne, Champs Elysées. 3

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  3. Galerie Nationale Jeu de Paume

    E’ la galleria in cui si tiene la mostra di Alexandr Petrovsky e vi suggerisco di non saltarla. Perché nel telefilm non rende tantissimo, dato che la fanno vedere quando i giardini sono al buio. In realtà vale almeno una passeggiata all’esterno, se non avete tempo per una visita alle mostre, perché i giardini sono molto curati e potrete godere di una bella vista dall’alto sulla piazza. Episodio: Indirizzo: Place de la Concorde, Champs Elysées. 11

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  4.  Ristorante KONG

    Carrie si reca a pranzo con l’ex moglie di Alexandr Petrovsky  in questo ristorante nel quartiere Halles, Saint Germain-l’Auxerrois. Nella puntata vediamo le due pranzare, e trovarsi reciprocamente simpatiche, sotto una cupola con una vista su Parigi. La cupola, vista dal vivo, non sembra così alta e i prezzi non sono neanche proibitivi. La prossima volta, una capatina all’interno la farò sicuramente. EpisodioIndirizzo: 1 di Rue Due Pont Neuf 2

    kong logo

  5.  Sala da the e pasticceria CADOR

    In questa bellissima pasticceria, Carrie si consola e allontana la solitudine a suon di pasticcini e macaron. Inutile sperare di poterli provare, la pasticceria ormai è chiusa e l’insegna è stata anche cambiata. Ora c’è scritto Cojean. EpisodioIndirizzo: 2 di Rue de l’Amiral de Coligny 4 

    cador chiuso logo

    4° arrondissement

  6. Square du Vert Galant

    Lungo la Senna c’è questa insenatura appartata e rigogliosa di verde, dove è piacevole sedersi sulla riva o su una panchina per guardare i traghetti turistici che passano. Come fa Carrie, che con un panino in mano scambia un saluto con un ragazzo impegnato a riprendere con una telecamera Parigi vista dalla Senna. In realtà, la panchina su cui si trovava Carrie è sicuramente da un’altra parte, perché le panchine nell’insenatura sono rivolte al contrario. Quindi il ragazzo non avrebbe potuto vederla, perché lei si sarebbe dovuta trovare all’interno e non sulla riva. Episodio: Indirizzo: Square du Vert Galant 5

  7. Place Dauphine

    Molto vicina a Square du Vert Galant, è l’ultimo posto in cui vediamo Carrie ed Alexandr Petrovsky relativamente tranquilli. In effetti, quando ci sono passata io, la piazza mi ha dato una sensazione di grande serenità, come se invece che in una grande città mi trovassi in un piccolo paese. Gli uomini che in mezzo alla piazza giocavano in guppo a…bocce? Un altro gioco? Non hanno fatto che rafforzare questa sensazione. Episodio: Indirizzo: Place Dauphine  6

     

    piazza sulpice logo.jpg6° arrondissement

  8. Rue Servandoni

    Passeggiando per Parigi, è meglio guardare dove si mettono i piedi. Anche se lo so, non è facile, considerando la bellezza che ci circonda. Carrie lo impara a sue spese in Rue Servandoni, nel quartiere Saint Germain des Prés-Odéon, quando camminando distrattamente inciampa nella…merde…con i suoi tacchi a spillo. Episodio: Indirizzo: Rue Servandoni 7

  9. Promenade de l’Allée du Séminaire

    E subito dopo, tenta di pulire le scarpe nella fontana di questa via. Che però non è quella di Carrie,  perché quella reale è più alta e non le avrebbe consentito di alzare graziosamente le gambe come fa nella puntata. Episodio: Indirizzo: Promenade de l’Allée du Séminaire 8

  10.  Place Saint Sulpice

    A questo punto Carrie è davvero depressa e chiama Miranda perché ha bisogno di sentire una voce amica. Si ferma su questa piazza, a una cabina telefonica che nella realtà non esiste. Oppure è stata rimossa nel frattempo. Comunque, ora non c’è nessun telefono pubblico. Episodio: Indirizzo: Place Saint Sulpice 9

  11. La libreria dei suoi fan 

    Proprio quando sembra che niente possa consolarla, Carrie si ritrova davanti alla vetrina di una piccola libreria e vede il suo libro! Non solo, i giovani proprietari della libreria sono suoi fan e la invitano a una cena con altri fan. Ma la serata non andrà come previsto…La via è minuscola e non esiste alcuna libreria, anche perché non sarebbe il posto ideale. Anche il ristorante della cena in onore di Carrie non si trova a Parigi, ma a New York. Episodio: Indirizzo: Rue Henry de Jouvenel   10         

    1° arrondissement           

  12. Pont des Arts

    E qui torniamo da dove siamo partiti, il 1° arrondissement. Non potevamo non chiudere qui, sul ponte degli innamorati, come è chiamato. Anche qui, non ci salviamo dai lucchetti, che ormai in tutto il mondo simboleggiano l’amore eterno (ora il Comune li ha rimossi perché erano diventati pericolosi). O almeno finché non ritroviamo la chiave del nostro cuore. Qui, Carrie e Big finiscono dopo essersi scontrati nella hall del Plaza Athénée, dove Mr. Big era entrato per compiere l’estremo tentativo di riportare Carrie  a New York. Carrie e Mr. Big non potevano non suggellare il loro patto d’amore con un bacio appassionato su questo ponte, davvero suggestivo. Sarà il mix tra struttura di ferro e pavimento in legno, o le panchine che occupano la parte centrale. Fatto sta che è uno dei posti dove tirare fuori un anello, se volete farvi dire sì. Episodio: Indirizzo: Pont des Arts 12

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Sex and the City tour in 62 tappe tra New York e Parigi!

Il vero Sex and the City tour è qui. Alert: questo post è per le vere fan di Sex and the City e per gli accompagnatori che vogliono far felici le loro donne. Non troverete da nessuna parte un tour così completo del telefilm che definire cult è poco. Sex and the City è IL telefilm, una serie capace di raccontare le donne e New York come nessuna. Siccome, però, mi piace esagerare, ho girato per New York e anche per Parigi. Perché il Sex and the City tour senza la capitale francese sarebbe un tour a metà. Quindi mi raccomando, segnatevi tutte le tappe. Ho cercato di comporle secondo un ordine razionale, che vi faccia avanzare tempo anche per le migliaia di altre cose che avrete da fare nelle due città. Alcune saranno inevitabilmente cambiate, altre non ci sono più, ma vi posso già dire che il fascino, pure dopo tutti questi anni, è assolutamente immutato.

West Village 

  1. La casa di Carrie

    Il Sex and the City tour non può che partire dalla casa di Carrie. Ovviamente il posto più famoso, quello dove la nostra scrittrice trova rifugio dai drammi personali e ispirazione creativa per il suo lavoro. L’appartamento si trova in un palazzo abitato. Diciamo, per usare un eufemismo, che il pellegrinaggio sotto casa di Carrie Bradshaw dopo un po’ di tempo ha cominciato a infastidire gli inquilini. Tanto che non è raro trovarne uno che esce e inizia a sbraitare sui poveri malcapitati che sono lì per una foto. Ecco, una delle malcapitate sono stata io. Il signore è uscito così imbufalito che ci ha dato l’indirizzo…dell’attrice! Esatto, proprio di Sarah Jessica Parker! Che casualmente, ma non troppo, abita nello stesso quartiere, a una manciata di metri dal suo flat televisivo, in Charles Street (n.b. aggiornamento, ha traslocato da poco, ma è rimasta nei dintorni). Inutile dirvi che il palazzo è molto grazioso, identico a come l’abbiamo visto in tv. Solo la scala è purtroppo inaccessibile, a protezione della privacy degli abitanti. Quindi, mi raccomando: quando arrivate in Perry Street occhio al portone se si apre. 🙂 Esatto: anche se nel 1° episodio della terza serie Carrie dà un altro indirizzo,  245 East 73rd street, in realtà si trova qui. Indirizzo: 64 Perry Street p.s. non vi metto i riferimenti della puntata perché si vede praticamente sempre

    casa di Carrie logo

  2. Magnolia Bakery 

    Dopo la foto, guardando la casa dirigetevi a destra, all’incrocio di nuovo a destra e al primo angolo troverete la pasticceria Magnolia Bakery. E’ specializzata in cupcakes e nell’episodio D’amore o d’accordo Miranda e Carrie sono sedute su una panchina all’esterno e chiacchierano tra loro mentre ne mordono uno ciascuna. Carrie sta raccontando a Miranda di aver conosciuto Aidan e di essersi presa una cotta per lui, la prima dopo aver chiuso con Big. La storia di questa bakery è curiosa: sembra che sia stata la stessa Sarah Jessica Parker a voler girare lì una scena, perché cliente abituale. Fino ad allora una semplice pasticceria di quartiere, boom! Magnolia Bakery si è trasformata in un must per newyorchesi e stranieri. Non faticherete a trovarla, se non c’è fuori il gruppo del tour organizzato, quello ufficiale, di Sex & the City, ci saranno certamente molti clienti a farvela notare. Io non sono una grande amante dei cupcakes e mi sono limitata a fare qualche foto. Mi direte voi nei commenti se, invece, avrei fatto meglio a fermarmi. Episodio: D’amore o d’accordo, Stagione 3, episodio 5 Indirizzo: 401 Bleecker Street 

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    magnolia bakery logo

  3. Tortilla Flats

    E’ il locale dove Carrie prova a riconquistare Aiden durante un’uscita a coppie con Steve e Miranda e che però ora è definitivamente chiuso. Peccato, il nome era bellissimo e molto, molto letterario. E poi le recensioni dicono che si mangiava un buon messicano a prezzi onesti. Episodio: Parlare non basta, Stagione 4, episodio 6 Indirizzo: 767 Washington Street tortillas flat con logo

    parlare sex

    Greenwich Village 

  4. Jefferson Market Garden

    A qualche blocco di distanza, sempre nello stesso quartiere, m’imbatto nel parco pubblico in cui Miranda e Steve si sposano, con una delle cerimonie più romantiche che abbia mai visto in vita mia. Purtroppo quando sono passata io il Jefferson Market Garden era chiuso, perché apre solo da aprile a ottobre e quindi l’ho potuto ammirare da fuori. In origine era una prigione femminile, poi col tempo gli abitanti hanno ottenuto di trasformarlo in un giardino. Ah, tenete presente che se volete imitare Miranda e Steve e sposarvi qui, celebrano davvero matrimoni fino a 150 invitati. Episodio: Chi sale e chi scende, Stagione 6, episodio 14. Indirizzo: Greenwich Ave. at, W 10th St

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  5. Ristorante Il Cantinori

    Il Cantinori è il secondo ristorante toscano aperto a New York, nel 1983 per la precisione.  Frequentato da vip e artisti, Samantha lo sceglie per festeggiare il trentacinquesimo compleanno di Carrie. Solo che per motivi diversi, nessuno degli invitati si presenta e la serata rischia di trasformarsi in un incubo per la festeggiata. Episodio: Il tormento e l’ex-tasy, Stagione 4, episodio 1. Indirizzo: 32 E 10th St

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    cantinori logo

  6. Da Silvano

    Quella del ristorante Da Silvano è una storia particolarissima. Locale iconico, con il colore giallo che lo contraddistingue e che richiama la Toscana, patria d’origine del proprietario, Silvano Marchetto. Chiuso nel 2019 in mezzo a una sanguinosa battaglia per il divorzio, ha da poco riaperto con un altro nome, Avena, e un altro menù. Niente più Toscana, ma rimane il giallo a dominare. E il proprietario? E’ tornato in Italia. Anche quando ci sono passata io era chiuso, ma per lavori di ristrutturazione. I suoi tavoli hanno visto le feste di compleanno di Darren Star, il produttore del telefilm. Cronache dell’epoca narrano di danze scatenate sui tavoli da parte di Candace Bushnell e Kim Cattrall. Indirizzo: 60 Avenue of the Americas

    Meatpacking District

  7. Buddakan

    Nel 2018 il Buddakan ha festeggiato vent’anni di attività, quindi è di fatto partito insieme alla serie, che è nata sempre nel 1998. Il ristorante asiatico è famoso per l’eleganza e il lungo tavolo conviviale, scenografico al punto giusto per una festa di classe. Ecco perché Carrie e Big l’hanno scelto per la festa prematrimoniale con dozzine di invitati nel primo film post serie. Certo, non si può dire che abbia portato tanta fortuna, quindi se siete in viaggio di nozze pensateci bene prima di varcare la soglia. Episodio: Sex and the City primo film, al minuto 39′. Indirizzo: 75 9th Avenue

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  8. Casa di Samantha

    Anche se in And just like that non ci sarà, il Sex and the City tour non può non fare tappa a casa di Samantha. L’appartamento di Samantha dovrebbe trovarsi al 300 di Gansevoort Street, ma l’indirizzo è inventato. Il 300 non c’è e non ho trovato nulla che somigli al palazzo che fanno vedere in tv. Posso però dirvi che in quella strada c’è un bel negozio di scarpe che vende le Manolo Blahnik ed è pieno di cantieri e operai. Capito perché la nostra Samantha l’ha eletto sua residenza?? Il Meatpacking District, il quartiere di Samantha, si vede anche nell’ultima stagione, quando le amiche si ritrovano a pranzo dopo che Carrie è andata ad aprire la Borsa di New York e si lamentano dei prezzi esagerati degli hamburger. Nella stessa puntata, vediamo di nuovo il portone di Samatha, che dice di abitare al 3F mentre parla col nuovo vicino del 4F. Episodio: Le soluzioni possibili, Stagione 3, episodio 18 e Amori in rialzo, Stagione 6 , episodio 1 Indirizzo: 300 Gansevoort Street 

    SAMANTHA

  9. Pastis

    Nel periodo in cui Carrie frequenta il russo, vanno molto spesso in questo bistrot francese, che proprio Sex and the City ha reso famoso. In una delle puntate, Carrie e Petrovsky incontrano degli amici di lui che si siedono al loro tavolo. E’ proprio in quel momento che la scrittrice comincia ad avere delle prime avvisaglie del carattere complesso di lui e che entrare nel suo mondo non sarà poi così semplice. Dopo che la vecchia sede ha chiuso, ha riaperto con nuovi soci e un altro indirizzo. Indovinate quale? Indirizzo: dall’angolo tra la 9th Avenue e Little West 12th si è spostato in Gansevoort Street 52, cioè nella via di Samantha!

    Soho

  10. Galleria d’arte di Charlotte

    Charlotte è una gallerista, lavoro che lascia per sposarsi col primo marito Trey. La galleria in cui lavorava come direttrice era la Louis K. Meisel Gallery, specializzata in arte realista e fotorealismo.  Ora la galleria è chiusa, o si è trasferita da qualche altra parte, ma vale la pena farci un salto per un particolare curioso: guardando la galleria e proseguendo verso sinistra, a un certo punto si incrocia la MacDougal St, cioè la strada che porta il cognome del primo marito di Charlotte. La quale, a sua volta, prosegue fino a incrociare Bleecker Street , cioè la strada della Magnolia Bakery (vedi sopra). La galleria si vede bene nell’Episodio: Sesso: bugie e tradimenti, Stagione 2, episodio 6.  Indirizzo: 141 Prince Street       

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  11. Raoul’s

    Questo ristorante si vede nel primo film,  nella scena di San Valentino, quando Miranda confessa di aver rovinato il matrimonio di Carrie. Episodio: Sex and the City il film, minuto 98′ Indirizzo: 180 Prince St

    raouls film

  12. Balthazar 

    Qui Carrie e Samantha non riescono a trovare un tavolo per sedersi, fino a quando la scrittrice non aiuta la cameriera in bagno dandole un tampax. Magicamente, si libera un tavolo. Questa brasserie francese, che nella serie chiamano Balzac, è aperta da oltre 20 anni e ancora uno dei luoghi più alla moda di New York. Episodio: Il giusto scambio, Stagione 1, episodio 5. Indirizzo: 80 Spring Street

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  13. Il bar Scout

    Aperto in società tra Steve e Aiden dopo la prima rottura di quest’ultimo con Carrie, il bar Scout, dal nome del cane di Steve, si chiama in realtà Onieal’s. Episodio: A ognuna il suo fantasmaStagione 4, episodio 5. Indirizzo:  174 Grand Street

  14. Cipriani Downtown

    Ristorante italiano costosissimo, dove Carrie scopre che Mr. Big e Natasha si sono sposati, con tanto di bouquet di calle con nastro purpureo intorno e un sax che suona When a man loves a woman. Episodio: Sfide al femminile, Stagione 3, episodio 3. Indirizzo: 376 W Broadway, New York

  15. Atelier di Patricia Field

    Parte del successo della serie è dovuto alle mise, a volte stravaganti ed eccessive, di Carrie e delle sue amiche, portate però sempre con tanto stile. Artefice ne era la costume designer della serie e dei lungometraggi Patricia Field. Se vi piace la sua moda, potrete visitare il suo shop, che dalla storica sede di Bowery Street si è ora spostato. Indirizzo: 200 East Broadway

    Soho

  16. Asia de Cuba

    Ristorante dove Carrie&c. aspettano che le raggiunga Aleksandr Pretrovsky per cena. Indirizzo: 415 Lafayette Street

    Wall Street

  17. La Borsa

    Carrie viene scelta come rappresentante del suo giornale, il New York Star, per suonare la campanella e iniziare la sessione mattutina degli scambi in Borsa. Poi, andrà a pranzo con le sue amiche al Meatpacking District. Episodio: Amori in rialzo, Stagione 6, episodio 1. Indirizzo: 11 Wall St

  18. Chiesa neogotica della Santa Trinità

    Qui Charlotte sposa il primo marito Trey con un matrimonio sfarzoso. La chiesa fa parte della National Historic Landmark, per la sua architettura, ma anche per il suo ruolo nella storia della città di New York. Il campanile della Trinity Church è stato in passato un faro di benvenuto per le navi che arrivavano nel porto di New York. Indirizzo: 89 Broadway kyle-maclachlan-1

    Brooklyn

  19. Il ponte di Brooklyn

    Il luogo è iconico e ci passerete sicuramente a prescindere dal Sex and the City tour. Nel primo film di Sex and the City, Miranda e Steve, dopo essersi separati e aver deciso di seguire una terapia di coppia, devono scegliere se tornare insieme o no. La terapeuta consiglia il ponte di Brooklyn come punto d’incontro, perché si trova a metà strada tra le loro case. Se entrambi si presenteranno all’appuntamento a metà del ponte, il loro matrimonio potrà andare avanti. Se non rifate la scena sul ponte, io non vi conosco. 🙂 p.s. vi consiglio di terminare qui il primo giorno del Sex and the City tour. Se ci arrivate prima del tramonto, prendetevi un aperitivo sull’altra sponda, ai Brooklyn Heights. Vedrete Manhattan cambiare colore minuto dopo minuto, con una scena veramente suggestiva per gli occhi e il cuore. Agli uomini: se volete tentare una proposta di matrimonio, prendete questo suggerimento seriamente in considerazione. Non potrà dire no. Episodio: Sex and the City il film, minuto 149′

    ponte brooklyn film

    Midtown

  20.  New York Public Library

    La New York Public Librarnon è una biblioteca. E’ LA biblioteca. Non solo per l’immensità dell’edificio, che comunque colpisce, ma anche per la vastità dei titoli che si possono trovare. E’ un servizio che veramente mi fa invidiare i cittadini newyorchesi. Avete presente i film in cui il protagonista si mette a fare ricerche per conto suo? Ecco, se mi capitasse un fatto del genere è proprio lì che vorrei andare. Se ci passate, e ve lo consiglio caldamente, fermatevi davanti a un computer e digitate un titolo a caso, non serve iscrizione. Lo troverete. Qui Carrie aveva deciso di sposare Big. Riuscite a immaginare una location più romantica? Io no. E, per la cronaca, i newyorchesi possono davvero sposarsi qui, se lo desiderano. Episodio: Sex and the City primo film, al minuto 48′ Indirizzo: 476 5th Avenue 

  21. Manolo Blahnik e Sarah Jessica Parker shoes

    Questo era l’indirizzo del famoso negozio  di scarpe dello stilista Manolo Blahnik, uno dei preferiti di Carrie. In realtà è un piccolo negozio, stilosissimo. Peccato che non ci sia più, ma poco male, perché al suo posto da quest’anno troverete la linea di scarpe di Sarah Jessica Parker. Che non è allo stesso livello come design, ovviamente, ma agli stessi prezzi purtroppo sì. Il negozio di Manolo Blahnik si vede nell’Episodio: Diritto alle scarpe, Stagione 6, episodio 9, quando Carrie manda a una sua amica una lista di nozze con un solo articolo: un paio di scarpe da 485 dollari, lo stesso modello che le era stato rubato qualche giorno prima quando l’amica aveva costretto tutti a togliersi le scarpe per non far entrare germi in casa. Indirizzo location: 31 W 54th 

  22. Bryant Park

    E’ il parco pubblico più centrale di New York e in cui sono girate molte scene, come quella in cui Carrie e Big leggono un libro o quella in cui si assiste alla preparazione della Fashion Week. Se passate da New York prima di Natale troverete un villaggio molto carino, pista di pattinaggio inclusa. Indirizzo: tra Fifth e Sixth Avenues, 40th e 42nd St    

  23. 21 Club

    Questo locale è davvero particolare, fin dalla facciata esterna, che almeno merita una foto. In Sex and the City viene usato in una delle puntate più malinconiche della serie. Mentre sono a cena insieme, Mr. Big confessa a Carrie di essere tornato a New York per sottoporsi a un’operazione al cuore e lei scoppia in lacrime. Episodio: Effetto domino, Stagione 6, episodio 11. Indirizzo: 21 W 52nd St                                    

  24. Russian Samovar

    Carrie incontra Aleksandr Petrovsky mentre entrambi assistono alla performance di un’artista. Dato che Carrie mette in dubbio che la donna la porti avanti davvero anche di notte senza muoversi, lo scultore la invita a verificare di persona. Ma prima, le offre una cena russa a notte fonda in questo ristorante. L’attore che interpreta Petrovsky, il celebre ballerino Mikhail Baryshnikov, è uno degli investitori. Il ristorante ha una storia complessa e molto interessante. Basti pensare che al secondo piano per un periodo ha vissuto Frank Sinatra. Sicuramente un posto in cui fare una sosta, se le finanze ve lo permettono. Nel 2018 ha dichiarato bancarotta, ma è ancora aperto. Episodio: UnoStagione 6, episodio 12. Indirizzo: 256 W 52nd St                                                                                                     

  25. Hotel Plaza

    Qui dovete assolutamente passarci e, se potete permettervelo, potreste anche dormirci. Non solo perché è l’albergo più classico di New York. Qui Carrie incontra Mr. Big il giorno in cui sta ufficializzando il fidanzamento con un’altra, la giovane Natasha, dopo che aveva detto a Carrie di non volersi sposare mai più. Carrie è invitata, ma non partecipa, però si presenta fuori dall’hotel e lo fa uscire, per dirgli addio con una citazione da Come eravamo, il bellissimo film con Robert Redford e Barbra Streisand. Big rimane perplesso “non ho capito” e Carrie replica: “non hai mai capito”. Poi si gira e se ne va, bella come il sole, per un’uscita di scena in grande stile. Episodio: Ex: la terza dimensione, Stagione 2, episodio 18. Indirizzo: 768 5th Avenue

  26. Di fronte all’Hotel Plaza c’è anche il Cinema Paris Manhattan, il preferito di Carrie e ovviamente uno dei più vecchi e rinomati, per 70 anni meta di intellettuali e cinefili. Dopo 70 anni di ininterrotta attività, ha chiuso nel 2019 ma è stato per fortuna riaperto da Netflix, che programma lì i suoi film in anteprima. “La cosa straordinaria, se vivi a New York, è che ogni sera puoi andare…a Parigi“. Episodio: Salpare le ancore, Stagione 5, episodio 1. Indirizzo: 4 W 58th St
  27. Da Marino

    In questo ristorante italiano, Carrie e Big vanno a cena dopo una delle loro riconciliazioni e Big le canta una serenata. Purtroppo sono passata qui davanti troppo presto e il locale era ancora chiuso, però mi è sembrato alla mano e il personale, che stava sistemando, mi ha simpaticamente salutato mentre fotografavo. Quando tornerò a New York ci andrò sicuramente. Episodio: Leggende metropolitane, miti e luoghi comuni, Stagione 2, episodio 8. All’inizio della puntata, fanno vedere che Big viene salutato all’entrata dal proprietario. Piccola curiosità: nella vita reale, il proprietario è amico dell’attore Chris Noth e questo è un locale in cui lui fa tappa fissa. Se sperate di incontrarlo, è qui che dovete venire. Indirizzo: 220 W 49th Street

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  28. Tiffany & Co.

    E’ una gioielleria talmente famosa e fotografata che non mi soffermerei più di tanto, anche solo per curiosità ci passerete sicuramente. Ovviamente se dici Tiffany dici Colazione da Tiffany e Haudrey Hepburn, ma anche in Sex and the City ha il suo spazio. Davanti alle vetrine si fermano Charlotte e a Trey, che qualche giorno prima avevano deciso d’impulso di sposarsi. Solo che lui aveva rovinato un gran momento pronunciando il famigerato “Ottimo!”, smontando immediatamente la povera Charlotte. Mentre passeggiano lui vede Tiffany e riacquista punti: “credo che dovremmo fermarci un attimo. Ora entriamo là dentro e ti compro l’anello più bello che hanno”. Come risponde Charlotte? “Ottimo!” Indirizzo: 727 Fifth Avenue. p.s. Al momento, Tiffany & Co. il negozio è in fase di ristrutturazione. I lavori termineranno verso la fine del 2021 e, fino a quel momento, potete visitare il Tiffany Flagship Next Door al 6 della East 57th Street CentralPark. Episodio: C’è chi va e c’è chi viene, Stagione 3, episodio 9.

  29. Takashimaya

    In questo negozio di prodotti nipponici viene girata la scena in cui Carrie discute con le amiche sull’opportunità o meno di iniziare una relazione con Aleksandr Petrovsky menre provano diversi profumi. Anche questo negozio risulta oggi definitivamente chiuso. Episodio: L’uomo perfetto, Stagione 6, episodio 13. Indirizzo: 693 5th Avenue

    Central Park

  30. Central Park

    Impossibile andare a New  York e non passare per questo parco. Che in Sex and the City, ovviamente, è stato utilizzato spesso e volentieri per le scene della serie: Carrie con Big alla Loeb Boathouse o con Aleksandr Petrovsky in carrozza, Charlotte e Anthony, Miranda che si prepara per la maratona, Charlotte che riprende a cavalcare, Miranda e Carrie che pranzano insieme su una panchina. E così via. Vi consiglio una bella e lunga passeggiata all’interno.

  31. Loeb Boathouse 

    Si affaccia su un laghetto all’interno di Central Park. Qui Carrie e Mr. Big si incontrano a pranzo dopo la fine del matrimonio di lui  e della relazione di lei con Aidan,  ma cadono entrambi nell’acqua per l’imbarazzo di salutarsi. E’ molto scenografico, se capitate all’ora di pranzo, attenzione a non finire nel laghetto! Episodio: Le soluzioni possibili, Stagione 3, episodio 18.

    Sarah Jessica Parker and Chris Noth fall into Central Park Lake filming a scene for Sex & the City, NYC July 24, 2000. Exclusive (Photo by Lawrence Schwartzwald/Sygma via Getty Images)

    Upper east side

  32. Tao Uptown

    Qui Carrie e Big s’incontrano per caso mentre entrambi sono a un appuntamento galante e, soprattutto, mentre tentano di definire la loro relazione. Lei con un jazzista, lui con una modella. Rinomato per la cucina fusion asiatica, in particolare per il sushi, è ovviamente un locale alla moda. Episodio: Momenti decisivi, Stagione 4, episodio 3. Indirizzo: 42 E 58th Street

  33. Attico di Carrie e Big

    L’appartamento da favola in cui vanno a vivere Carrie e Big si trova proprio di fronte al Metropolitan Museum of Art. Da fuori non sembra un granché, ma dentro…avete visto cos’è. Episodio: l’esterno e l’interno si vedono nei primi minuti di Sex and the City il film, subito dopo i titoli di testa. Dall’attico scendono nel secondo film, precisamente di dodici piani. Ma sempre nello stesso palazzo. Indirizzo: 1000 Fifth Avenue 82th Street

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  34. Columbus Circus Fountains

    Questa è una delle scene più tristi dell’intera serie, quella della rottura definitiva tra Carrie e Aidan, che ha capito di non essere l’uomo che lei vuole. La lite decisiva avviene proprio di fronte a queste fontane. Episodio: Cambio d’abito, Stagione 4, episodio 15. Indirizzo: 59th Street 8th Avenue

  35. La casa di Miranda

    Dovrebbe trovarsi nel fantomatico  331 di West 78th Street. Peccato che in quella strada non esista nessun 331, il numero lo saltano proprio. Andarci è stato però utile, perché lì vicino c’è un negozio carinissimo di casa di bambole. Vale la pena entrarci per curiosare un po’. Miranda la compra nell’Episodio: Strane opportunità, Stagione 2, episodio 5.

  36. La casa di Charlotte

    Invece la casa di Charlotte esiste, ma francamente da lei mi sarei aspettata un palazzo molto più chic, invece di questo grattacielo un po’ anonimo. Molto meglio, al 686 della stessa strada, l’edificio che ospita Il consolato e l’Istituto di Cultura italiani. L’appartamento si vede in diverse occasioni, perché Charlotte ci tiene molto. L’Episodio in cui la casa diventa protagonista, in senso negativo per la povera Charlotte, è: La chiave della felicità, Stagione 4, episodio 14. Indirizzo: 700 di Park Avenue

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  37. Sexy Shop

    Una vetrina interessante quella del più grande sexy shop di New York, Pleasure Chest, in cui Charlotte acquista l’indimenticabile coniglietto vibratore che crea dipendenza. Episodio: Autoerorismo, Stagione 1, episodio 9. Indirizzo: 1150 2nd Ave

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  38. Lumi

    Maledetto il giorno…Questa è una delle scene più ridicole del primo film di Sex and the City. Charlotte incontra Big per la prima volta dopo che lui non si è presentato al matrimonio con Carrie e nel bel mezzo della frase che si era preparata con tanta cura, “Io maledico il giorno in cui sei nato”…arrivano le doglie! Ora è chiuso e al suo posto troverete la Brasserie Cognac 70th , con interni ed esterni completamente rivisitati. Indirizzo:  963 Lexington Avenue

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  39. 995 Fifth Avenue Hotel

    Precedentemente si chiamava Stanhope ed è l’apartment hotel in cui Carrie si reca per trovare un po’ di pace da Aidan e dai lavori nel loro appartamento e in cui riceve una telefonata da Mr. Big. Ovviamente stiamo parlando di un albergo di lusso. Indirizzo: tra 995 Fifth Avenue e East 81st Street Episodio: C’è chi va e c’è chi viene, Stagione 3, episodio 9.

  40. Monkey Bar

    Questo è il bar in cui, nella quarta stagione, Carrie e Big decidono di essere amici. Costruito nel 1936 come parte dell’elegante e famigerato Hotel Elysee (dove Tennessee Williams morì nel 1983, soffocato dal tappo di una bottiglia), nel 2009 il Monkey Bar è stato acquistato dal direttore di Vanity Fair Graydon Carter e dall’albergatore Jeff Klein, che lo hanno completamente restaurato. Il ristorante è connotato da pareti con scene di scimmie che giocano a carte, bevono e festeggiano, originariamente dipinte negli anni ’30 e ’40 e restaurate negli anni ’80. Episodio: Sex and the Country, Stagione 4, episodio 9. Indirizzo: 60 East 54th Street

  41. Little Church of Transfiguration

    E’ la chiesa dove Samantha conosce e tenta di sedurre con tutte le armi in suo potere un bel prete cattolico francescano. Senza riuscirci. E anche la chiesa dove, nel 2012, è stato celebrato il primo matrimonio tra persone dello stesso sesso nella Diocesi di New York. Episodio: Il tormento e l’ex-tasy, Stagione 4, episodio 1. Indirizzo: 1 East 29th Street

    Flatiron District 

  42. Eleven Madison Avenue

    Qui Mr. Big dà una notizia ferale a Carrie: si è fidanzato con una bellissima ragazza ed “è una cosa seria”. Carrie ovviamente rimane sconvolta, si arrabbia e rovescia una sedia mentre esce precipitosamente dal ristorante. E’ uno dei ristoranti più lussuosi e costosi della città, però se devo dirla tutta da fuori non mi ha fatto una grande impressione. Addirittura la porta di entrata è in plastica e non di vetro! Decisamente in linea con la notizia di Big. Comunque, se lo provate fatemi sapere. Sempre che riapra, perché al momento è chiuso causa Covid e il proprietario si dice molto preoccupato per il futuro. Episodio: Ex: la terza dimensione, Stagione 2, episodio 18. Indirizzo: 11 Madison Avenue

  43. Barney’s

    E’ una famosissima boutique di moda, dove spesso il quartetto si ritrova per fare shopping.  Clamorosamente ha dichiarato fallimento quest’anno, chiudendo a febbraio dopo quasi cento anni di attività ininterrotta. Nell’Episodio: Come far funzionare una relazione, Stagione 3, episodio 7, Carrie si preoccupa quando neanche un giro da Barney le fa superare una crisi esistenziale Indirizzo: 660 Madison Ave

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  44. ABC Carpet & Home

    E’ il negozio per la casa in cui Charlotte apre la sua lista di nozze e in cui si scontra con Bunny, la madre di Trey, prendendo posizione contro l’opprimente coinvolgimento della donna nella sua vita coniugale. Episodio: A ognuna il suo fantasmaStagione 4, episodio 5. Indirizzo: ABC Carpet & Home, 888 Broadway

  45. Sushi Samba

    In questo ristorante asiatico, nella stagione 5, il magnate Richard Wright cerca di riaccendere la fiamma in Samantha. Il locale ha chiuso alla fine del 2017. Episodio: Salpare le ancore, Stagione 5, episodio 1. Curiosità: in questo episodio compare Chandra Wilson, alias Miranda Bailey di Grey’s anatomy, nei panni di una poliziotta che ferma Samantha mentre appende volantini ingiuriosi contro RIchard. Dopo aver appreso cosa le ha fatto l’uomo, la poliziotta se ne va “faccia pure“. Indirizzo: 245 Park Avenue 

    Union Square

  46. The City Bakery

    E’ il panificio in stile retrò dove Carrie e Samantha pranzano insieme, e che secondo Carrie prepara i brownies migliori della città.  Qui incontrano Nina Ketz, la donna che è uscita con Aiden dopo la fine della relazione con Carrie.  Mi sembra quasi assurdo dirlo, ma da pochissimo ha chiuso definitivamente, nonostante un’iniziativa collettiva del quartiere per salvarlo. Episodio: Recensioni, Stagione 5, episodio 6.  Indirizzo: 3 W 18th St

  47. Blue Water Grill

    Anche questo ristorante, che fa parte di una catena, ha chiuso. Tutte le volte in cui Charlotte pensa di aver incontrato l’uomo giusto della sua vita in qualche modo scopre di essersi sbagliata. È quello che succede anche con Arthur, romantico galantuomo troppo avvezzo alle risse. Mentre stanno conversando durante un brunch a due, Charlotte viene casualmente urtata da un uomo. Come finisce? Ovviamente in rissa. Episodio: L’uomo che le donne vorrebbero, Stagione 3, episodio 1. Indirizzo: 31 Union Square W

    Gramercy Park

  48. Pete’s Tavern

    Tutt’altro stile quello della coppia Miranda/Steve. Mentre sono seduti a bere una birra, Miranda chiede d’impulso a Steve di sposarla. E lui accetta. “Ci sono delle coppie che devono dire no, per poter dire sì“. Considerando che una birra possiamo permettercela e che questo è dei bar più antichi della metropoli, se siete una coppia sportiva potreste anche rifare la scena. Aperta dal 1864, la Pete’s Tavern era abitualmente frequentata dallo scrittore O. Henry, pseudonimo di William Sydney Porter, che viveva vicino alla taverna, al 55 di Irving Place. Una curiosità: durante il proibizionismo, il bar continuò a lavorare in segreto, “travestito” da negozio di fiori. Episodio: Chi sale e chi scende, Stagione 6, episodio 14. Indirizzo: 129 E 18th Street

    Garment district

  49. Gray’s Papaya

    Dopo la presentazione del suo libro Carrie si concede un hot dog take away in un piccolo e quasi anonimo chiosco, perché la tassista che la sta portando a casa dice che deve assolutamente festeggiare e che lì fanno i migliori hot dog di tutta New york City. Lo confermo: è vero, sono ottimi e vi suggerisco di provarli almeno una volta. La storica sede sull’ottava avenue, dove hanno girato l’episodio, è ormai chiusa, ma Gray’s Papaya è vivo e vegeto tra la 72 e la Broadway. Episodio: Libri e carte di cuori, Stagione 5, episodio 5 Indirizzo: 539 8th Avenue 2090 Broadway

  50. Madison Square Garden

    Nell’ultima stagione, Miranda inizia a uscire con un vicino di casa, il dottore dei New York Knicks. Il dottore dà i biglietti a Miranda, che guarda la partita dal parterre con Charlotte. La serata, però, finisce male perché una cheerleader si mette a flirtare col bel dottore, facendo infuriare Miranda, che se ne va senza salutare. Come vi ho detto nell’articolo su New York, vale la pena di comprare i biglietti e guardarsi una partita. EpisodioRagazzo interrotto, Stagione 6, episodio 10 Indirizzo: 4 Pennsylvania Plaza

    ***

    Vi è piaciuto il Sex and the City tour? L’avete fatto anche voi o avete in programma di farlo prima o poi nella vita? Raccontatemi il vostro personale Sex and the City tour. E se gli Stati Uniti sono troppo lontani, perché non iniziare da…Parigi? O magari, dal libro di Candace Bushnell da cui tutto è partito?

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La seconda parte del tour: An (American) Girl In Paris

Il libro di Candace Bushnell

Perdersi a New York tra libri, tramonti e gospel

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