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Giorno di neve, di Komako Sakai

Komako Sakai e l’arte di  avvicinare i cuccioli alla poesia con le immagini, prima ancora che con le parole. Un libricino tenero e delicato, come i fiocchi di neve che scendono e accendono la fantasia. Altro consiglio per la calza della befana dei piccolissimi.

Trama

Oggi mi sono svegliato e la mamma mi ha detto che posso restare ancora a letto perché non c’è scuola. Il pulmino della scuola è rimasto bloccato per neve. La neve? Non ho voglia di restare a letto! Voglio subito vestirmi e andare a giocare fuori! Sfortunatamente mamma me lo vieta. “Uscirai quando avrà smesso di nevicare, altrimenti ti prendi il raffreddore”. Posso solo fare una piccola uscita sul balcone. Tutto è tranquillo, non ci sono automobili né passanti. Ascoltiamo il silenzio della neve che cade e si ha l’impressione di essere soli sulla terra. A mezzogiorno, la neve cade ancora e anche all’ora della merenda. Solo a sera, proprio quando è l’ora di andare a letto, la nevicata si ferma e sotto le stelle posso finalmente giocare nella neve con la mamma.” 

Una storia tenera e delicata

Una storia tenera e delicata, da leggere con mamma, papà, zii, nonni o chi volete voi, mentre fuori nevica. O immaginando che nevichi, perché non tutti sono così fortunati da incontrare la neve. Il silenzio permea le illustrazioni, sembra quasi di essere lì con il coniglietto e la sua mamma. Il tratto è gentile, i colori soffusi. Una storia da leggere insieme come una carezza. Il finale commuove, vi avviso. Komako Sakai è un’autrice specializzata in storie per bambini che illustrano scene di vita quotidiana. Niente di eccezionale: solo la calda, rassicurante infanzia, con i suoi piccoli piaceri e le sue scoperte. Piacerà a piccoli e meno piccoli. 

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La piccola principessa di Frances Hodgson Burnett

La piccola principessa è uno degli ultimi lavori di Frances Hodgson Burnett e anche uno di quelli di maggior successo. C’è tutto: posti esotici, rovesci della situazione, mistero, buoni sentimenti. Chi dice che i bambini di oggi non apprezzino i classici di una volta, non ha mai letto Frances Hodgson Burnett, è evidente. E allora il mio consiglio di oggi per la calza della Befana è proprio “La storia di Sara Crewe”, che dal lontano 1905 verrà a trovare qualche bimbo fortunato il 6 gennaio. 

Trama

Sara Crewe è una bambina rimasta orfana che viene costretta a lavorare nello collegio di Londra che la ospitava per pagarsi vitto e alloggio: la perfida Miss Minchin la trasferisce in soffitta assegnandole le mansioni più umili, ma lei, grazie al suo cuore generoso, è sempre pronta ad aiutare le sue piccole amiche, dimostrando grande nobiltà d’animo. La soffitta diventa così un luogo magico dove compaiono stravaganti e simpatici personaggi e dove le storie narrate dalla bambina aiutano lei e le sue compagne a non perdersi d’animo.

Bambini “moderni”

La forza di Frances Hodgson Burnett è senza dubbio quella di saper tratteggiare bambini comuni, coi loro pregi e difetti. Se ne Il giardino segreto Mary è viziata, scontrosa e decisamente antipatica, qui Sara è sicuramente di buon cuore, ma perde le staffe con una certa facilità e, come si direbbe oggi, quando si arrabbia non le manda certo a dire. Per questo i romanzi di Frances Hodgson Burnett hanno superato la prova del tempo e sono diventati dei classici. Tutti possiamo ancora riconoscerci e partecipare alle vicissitudini di questa piccola orfana. 

Le ciambelle

La parte del romanzo che si svolge al panificio, con la moglie del fornaio e la mendicante Anna, è la mia preferita. Frances Hodgson Burnett ha scritto questo romanzo dopo un viaggio in Europa con la famiglia. Sicuramente ha visto mendicanti bambini a ogni angolo, come ci ha raccontato Charles Dickens, e avrà ascoltato la storia di Maria Antonietta, che Sara nomina come esempio di forza contro il mondo. Per questo, forse, sceglie le ciambelle, con punto di vista enormemente e meravigliosamente bambino, come metafora per sfamare chi ha bisogno. 

 Una storia attuale

Una storia ancora oggi godibilissima e attuale, che fa riflettere i piccoli lettori sull’importanza di essere e rimanere generosi. Perché per quanto possiamo stare male, c’è sempre qualcuno che ha più bisogno di noi. E le nostre opere buone, torneranno indietro con gli interessi. Poi, nella vita reale questo non sempre accade, e forse nessuna scimmietta indiana verrà a trovarci, ma perché non fantasticare?

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Altri suggerimenti per la calza della Befana 

La penna di Britta Teckentrup per volare come la Befana

Britta Teckentrup e il suo libro illustrato sulle…penne, apre la serie di suggerimenti per la calza della befana 2022. L’albo è pensato per bambini dai 6 ai 10 anni ed è un’opera a metà tra un’enciclopedia e un libro d’arte su uccelli e penne. Ora vi racconto cosa ne penso.

Dopo l’uovo, la penna

Britta Teckentrup è già conosciuta per il suo bestseller L’uovo, nel quale l’autrice guarda con il suo occhio di artista un oggetto semplice eppure molto complesso. La penna è uscito nel 2022 e ricalca lo stesso stile: è sempre un libro illustrato divulgativo e, insieme, un viaggio nella varietà e nello splendore del regno animale. L’autrice si muove, quindi, sulla falsariga del suo lavoro precedente, rendendo più accesi i colori delle illustrazioni, pur rispettando la delicatezza del tratto.

Per bimbi curiosi

La penna di Britta Teckentrup è un libro adatto a bimbi curiosi, che vogliono esplorare il mondo naturale partendo dall’osservazione di piccoli elementi. Lo immagino come un punto di partenza per un’esplorazione sul campo. Dopo aver letto quanti e quali voli esistano in natura, perché non affacciarsi all’aperto per osservare che tipo di volo amano i passeri? O i piccioni? O i gabbiani? O qualsiasi uccello passi sopra le nostre teste? E l’aereo, come vola?

Una penna per scrivere o per andare sulla Luna

Questo è solo uno spunto per utilizzare questa mini enciclopedia sulle penne di Britta Teckentrup. L’autrice ci parla anche di come gli esseri umani, che da sempre vorrebbero avere le ali, utilizzano le penne dei volatili, come già ci avevano mostrato i disegni di Leonardo sulle macchine volanti (richiamati nel libro). Perché non costruire una bella penna per scrivere? O per verificare la teoria di Galileo sulla velocità senza resistenza dell’aria sulla Luna per aspiranti astronauti?

Come fa la Befana a volare?

Insomma, un testo da cui partire per sviluppare la fantasia. E’ sempre possibile limitarsi ai bei disegni illustrativi e ai testi didascalici che li accompagnano, ma temo che in quel caso rischi di non piacere ai piccoli esploratori. I quali potrebbero sempre chiedervi: come fa la Befana a volare senza penne? Preparate una risposta convincente! 🙂

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Natale, New York, Henry Kane e i gioielli rubati

Henry Kane è uno di quegli autori anni ’50 specializzati in hard boiled e riscoperti da queste serie di gialli che per fortuna li fanno conoscere anche a noi. Penna brillante e ironica, un protagonista sagace e una sfilza di belle donne che gli girano intorno. Metteteci New York, la neve, la sera di Natale e l’atmosfera giusta è servita. Mancano giusto copertina e bicchiere in mano, ma a quello, caro lettore, devi pensare da solo. E poi mettiti comodo a gustare questa bella lettura. Magari in buona compagnia, come il nostro Peter Chambers.

Trama

Peter Chambers, l’investigatore privato con un debole (ricambiato) per le belle donne, non può resistere alla richiesta della sua affascinante collega Gene Tiny di occuparsi di una piccola faccenda al posto suo. La detective era stata assunta dal gangster Barney Bernandino perché gli procurasse un misterioso incontro “d’affari” con Sheldon Talbot, uno scienziato che si supponeva fosse morto tempo prima in un incidente e che invece vive sotto falso nome. Ma la vigilia di Natale, subito prima di quell’appuntamento, Gene Tiny è stata arrestata per guida in stato d’ebbrezza e si rivolge a Chambers affinché mantenga i contatti con i due uomini fino all’udienza per il suo rilascio. In fondo si tratta di un incarico poco impegnativo, ben remunerato e da sbrigare in poche ore, ma… Appena l’investigatore mette piede nell’appartamento dello scienziato, scopre che il finto morto stavolta è morto per davvero e si trova implicato in una vicenda che ruota intorno ad antichi gioielli rubati. 

La faccenda scotta 

Gene Tiny era davvero straordinaria, ed era la vigilia di Natale, ed eravamo soli nel mio appartamento, vicini e comodi, con la neve che si accumulava sul davanzale, e il parco tutto bianco e la stanza silenziosa e tranquilla, e quel non so che, che mi bolliva dentro…” non crea un’atmosfera fantastica? Peccato che “Eravamo insieme e immischiati entrambi in una faccenda che s’inquadrava con un morto dalla barba rosso vino, un mucchio di gioielli e l’amara delusione per la perdita di un guadagno di venticinquemila dollari“. Gli elementi ci sono tutti e Henry Kane li riassume quando la storia dei gioielli comincia a scottare. E non solo quella…

Henry Kane, ironia e immagini efficaci

La storia è godibile, gli elementi per divertirsi ci sono tutti e la scrittura di Henry Kane è ricca di immagini efficaci. Sembra proprio di essere lì, a New York, sotto la neve, a indagare con l’investigatore privato. E’ anche ironico, il che non guasta: “Il povero caro non era più lui. O aveva proprio bisogno di dormire come si deve, o aveva bisogno di uno psichiatra. Il sonno costava meno. Tornai a dormire“. Se avessi un caminetto, è questa l’immagine del lettore tipo che mi salterebbe in testa, sdraiato sul divano vicino al fuoco a cercare di districarsi tra tutti i possibili colpevoli. Chi avrà ucciso barba rosso vino? Se state attenti ai passaggi, lo capirete prima della fine. Dovrete però fare molta attenzione, perché quel furbetto di Henry Kane tenterà in tutti i modi di sviarvi, facendo girare a vuoto Pete Chambers come se non sapesse dove andare a parare. Invece lo sa bene, oh se lo sa! Ma se voi siete giallisti esperti, riderete sotto la barba rosso vino. Se non lo siete, vi divertirete un mondo.

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Chi sono i traditori di tutti di Scerbanenco?

“Vi prego, non fraintendetemi. Le donne sono splendide creature. Possono fare tutto quello che fanno gli uomini, e molte cose anche meglio. Certe donne. Altre no. Sono imparziale; ma non voglio cadere nella trappola più vecchia del mondo: quella di commettere la parzialità di essere imparziale. Magari a proposito del modo di guidare una macchina. Gene Tiny al volante di una carretta mi dava le palpitazioni. Non riuscivo a sopportarlo. Ero troppo stanco e avevo bisogno di pace. Guidai io”. 

Rifugio di montagna, protette dal Virgin River

La montagna anche in questo secondo capitolo come luogo di protezione, in cui una donna può rifugiarsi mentre scappa dalla sua vita precedente. Nel primo capitolo, da un grande dolore. Nel secondo, il romanzo di cui vi sto per parlare, da un marito violento. E voglio parlarvene proprio oggi, che si celebra in tutto il mondo la violenza contro le donne. Facciamo abbastanza? A Virgin River sanno come prendere in mano la situazione. Donne e uomini. E un forte senso di comunità. Venite che vi racconto.

Trama

La vita a Virgin River scorre quasi in un’altra dimensione, avvolta nell’abbraccio protettivo dei boschi che la circondano. Il luogo ideale per trovare rifugio e rigenerarsi. È una sera d’autunno. Piove. L’unico locale di Virgin River sta per chiudere. Ma ecco arrivare una giovane donna ferita. Una donna che non vuol dire il suo nome, che sobbalza a ogni rumore, che è chiaramente in fuga. John “Preacher” non ha un buon carattere e, con quel suo fisico imponente, incute lo stesso timore reverenziale delle sequoie che svettano nei dintorni. La fragilità di Paige, però, risveglia in lui il senso del dovere e l’istinto di protezione verso i più deboli. E in breve questi sentimenti evolvono in qualcosa di molto più dolce e intenso perché gli occhi di chi ci ama davvero non si lasciano ingannare dalle apparenze, ma vedono direttamente la nostra anima.

L’abbraccio della montagna 

Di nuovo una donna che fugge. Nel primo capitolo, dalla morte del marito e da una vita che non sente più sua. In questo, una donna con un bambino piccolo in fuga da un marito violento. La montagna di Virgin River è pronta ad accoglierla. come un rifugio (il titolo originale è proprio Mountain shelter, Rifugio di montagna). Non solo lei, anche Preacher, il burbero aiutante di Jack alla locanda, apre le sue possenti braccia per farle spazio nella sua vita solitaria. Come nel primo capitolo, lo stile della casa è quello: diretti, asciutti, subito al sodo, sia gli uomini sia le donne. Questo aspetto mi piace molto, come mi piace lo stile di Robyn Carr per i dialoghi, sembra quasi di essere lì con loro. Anche l’aspetto riguardante la violenza di genere viene trattato con la giusta profondità. La scrittrice è molto brava a far percepire la paura, gli errori che vengono commessi da chi vive queste situazioni sulla propria pelle, l’importanza di avere intorno una comunità che ti protegga e ti aiuti a uscirne. Devo dire che questa serie mi sta piacendo, penso che continuerò, anche se confesso: il numero dei volumi un po’ mi spaventa. Voi che siete più avanti, che mi dite? La serie prosegue con la stessa intensità?

Tutti i libri in ordine

  • La strada per Virgin River (Virgin River)
  • Innamorarsi a Virgin River (Shelter Mountain)
  • I ponti di Virgin River (Whispering Rock)
  • Le stagioni di Virgin River (A Virgin River Christmas)
  • Ritrovarsi a Virgin River (Second Chance Pass)
  • Sognare a Virgin River (Temptation Ridge)
  • Destinazione Virgin River (Paradise Valley)
  • Natale a Virgin River (Under the Christmas Tree)
  • Le campane di Virgin River (Forbidden Falls)
  • Novità a Virgin River (Angel’s Peak)
  • Tra i boschi di Virgin River (Moonlight Road)
  • Midnight Confessions
  • Un’eredità a Virgin River (Promise Canyon)
  • Chiaro di Luna a Virgin River (Wild Man Creek)
  • Una chef a Virgin River (Harvest Moon)
  • Bring Me Home for Christmas – inedito in Italia
  • Sotto il cielo di Virgin River ( Hidden Summit)
  • Viaggio a Virgin River (Redwood Bend)
  • Mele dolci a Virgin River (Sunrise Point)
  • Romantiche vacanze a Virgin River (My Kind of Christmas)
  • Ritorno a Virgin River – (Return to Virgin River)

Leggi anche: 

Sulla strada per Virgin River, il primo romanzo della serie