Tutti gli articoli di Liza M. Jones

Mister OK, il 2024 parte male

Quest’anno è andata male, la tradizione di Mister Ok è stata rispettata solo in parte. Dal 1946 i romani si riuniscono su Ponte Cavour per dare il benvenuto al nuovo anno. Oggi il sole si è nascosto, ma la folla si è affacciata lo stesso sulle sponde del biondo Tevere. Solo che c’è stato un fuoriprogramma. Ora vi racconto.

 Il quartetto

Il quartetto si presenta al completo: Maurizio Palmulli, settantenne e attuale Mister Ok, che si tuffa con Marco Fois, Simone Carabella e Valter Schirra. E così, esattamente a mezzogiorno, partono i tuffi. 

Inizia Simone Carabella con un tuffo a candela

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A seguire, Valter Schirra, con un tuffo ben eseguito e il gesto di Mister Ok a indicare che va tutto bene quando riemerge. 

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Chiude, l’airone Marco Fois. 

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Rimane solo il protagonista, Mister OK, al secolo Maurizio Palmulli. Ma qui c’è il colpo di scena: Mister OK quest’anno non ce la fa, rinuncia, per malanni fisici. Però è qui, a festeggiare con gli altri, e come grida qualcuno tra la folla: “a volte, ci vuole più coraggio a fermarsi che ad andare avanti”. Noi li aspettiamo tutti l’anno prossimo, puntuali a Ponte Cavour!

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Perché Mister Ok?

Ve lo spiego qui.

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Vi piace questa tradizione romana? Cosa succede dalle vostre parti il primo dell’anno? Raccontatemi nei commenti!

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Mister Ok a Roma e il 2023 può partire

Spettri e fantasmi cinesi, antichi racconti

Cos’è uno yaksha? E un essere “peloso”? Gli spettri come si comportano? Un libricino per gli amanti di storie di fantasmi. Ora vi racconto.

Trama

Un piccolo libro di racconti, con scritti di: T’ao Ch’ien (Tao Qian, alias Tao Yuanming) [365-427] Liu Tsung-yüan (Liu Zongyuan) [773-819] Yüan Hao-wen (Yuan Haowen) [1190-1257] Feng Meng-lung (Feng Menglong) [1574-1646] Ch’en Ting (Chen Ding) [vixit din. Qing, 1644-1911] Ch’ien Yung (Qian Yong) [vixit din. Qing, 1644-1911] P’u Sung-ling (Pu Songling) [1640-1715] Yüan Mei (Yuan Mei) [1716-1797] Chi Yün (Ji Yun) [1724-1805] Yi Ting (Yi Ding) [1832-1880] Miao Ch’üan-sun (Miao Quansun) [1844-1919]

Yaksha

Leggere libri di racconti cinesi per me è sempre ostico. Probabilmente perché mi manca la cultura di base, soprattutto sugli autori del passato più remoto. Leggendo questo libro, però, penso di aver acquisito almeno un’infarinatura sulle figure mostruose e non che popolano la fantasia cinese. Lo yaksha, per esempio, mi ha affascinato: “aveva il corpo azzurro, la bocca aperta verso l’alto, gli occhi rotondi, il naso all’insù, le labbra a punta, i capelli rossi, gli speroni da pollo e gli zoccoli da cammello”. Gli “esseri pelosi”, invece, sono solitamente creature ottuse e servili, raramente pericolose, con grande appetito sessuale, quindi comunque bisogna fare attenzione. Poi ci sono gli spettri, le figure che animano monti e boschi e, ovviamente, demoni travestite da donna, quelle non mancano in nessuna cultura.

Il visibile e l’invisibile 

Alcuni racconti sono molto brevi, altri più articolati. Quello che li caratterizza tutti è il ricorso a un tono di osservazione dei fatti e a un umorismo macabro, a volte velato, a volte più spinto. Tanto che sembrano scivolare nel grottesco, o nel paradossale, con chiusure spesso brusche. Senza morale finale, come siamo abituati noi. E’ come se la cultura cinese non consideri il mondo delle tenebre o i fantasmi come altro dalla vita umana, ma un tutt’uno con la parte più visibile dell’esistenza. Una cultura millenaria non può che pensarla così, non trovate?
Vi piacciono i racconti orientali? Datemi suggerimenti nei commenti!
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Robin Carr, Ritrovarsi a Virgin River

Robin Carr ci racconta di una seconda possibilità: chi di noi non la vorrebbe? Eppure, la vita a volte sembra accanirsi sempre con gli stessi. Ma a Virgin River tutto è possibile: anche che una storia senza speranza diventi l’unica ragione per vivere. Venite che vi racconto cosa succede nel quinto libro della serie, Ritrovarsi a Virgin River.

Trama

Un amore segreto e inconfessabile, una donna irraggiungibile! Paul Haggerty aveva quasi rinunciato a esser felice quando Vanessa è rimasta sola con un figlio piccolo e bisognosa del sostegno di un amico. Ma il destino sembra perseguitarlo perché, quando pensa di poter finalmente aprire il proprio cuore e dichiararsi, un ostacolo inaspettato si pone sulla sua strada. 

Vanessa non è tonda

Non sto leggendo i libri in ordine, quindi dopo i primi due ho attaccato la terza uscita doppia, Ritrovarsi a Virgin River e Sognare a Virgin River. Oggi vi parlo del primo dei due. Rispetto a quelli che avevo già letto, purtroppo la coppia principale non mi ha appassionato più di tanto. Soprattutto lei, non l’ho trovata “tonda”, anzi. Sempre lì a sottolineare che lei non è una donna che si piange addosso. Perché, quelli che non si riprendono subito dopo un lutto si piangono addosso? Non credo. Essendo partite col piede sbagliato, non abbiamo recuperato. Come non ho recuperato con il padre di Vanessa: va in pensione e non può aiutare la sorella, lasciando sola la nipote ad affrontare tutto, per stabilirsi a Virgin River? Mah, trovo questa famiglia molto autocentrata.

I dialoghi sono tondi

Per il resto, rimangono gli elementi positivi che mi avevano spinto ad andare avanti: una comunità montana dove tutti aiutano tutti, in cui gli elementi naturali selvaggi, e a volte violenti, spingono le persone a stringersi e vivere le difficoltà con senso pratico e sincero. I dialoghi vanno in questo senso, danno un quid in più alla narrazione. Ora non mi resta che andare avanti con Sognare a Virgin River. Vi racconterò.

Tutti i libri in ordine

  • La strada per Virgin River (Virgin River)
  • Innamorarsi a Virgin River (Shelter Mountain)
  • I ponti di Virgin River (Whispering Rock)
  • Le stagioni di Virgin River (A Virgin River Christmas)
  • Ritrovarsi a Virgin River (Second Chance Pass)
  • Sognare a Virgin River (Temptation Ridge)
  • Destinazione Virgin River (Paradise Valley)
  • Natale a Virgin River (Under the Christmas Tree)
  • Le campane di Virgin River (Forbidden Falls)
  • Novità a Virgin River (Angel’s Peak)
  • Tra i boschi di Virgin River (Moonlight Road)
  • Midnight Confessions
  • Un’eredità a Virgin River (Promise Canyon)
  • Chiaro di Luna a Virgin River (Wild Man Creek)
  • Una chef a Virgin River (Harvest Moon)
  • Bring Me Home for Christmas – inedito in Italia
  • Sotto il cielo di Virgin River ( Hidden Summit)
  • Viaggio a Virgin River (Redwood Bend)
  • Mele dolci a Virgin River (Sunrise Point)
  • Romantiche vacanze a Virgin River (My Kind of Christmas)
  • Ritorno a Virgin River – (Return to Virgin River)

Tè, copertina e i film di Natale che vi consiglio

Anche i più cinici cedono sotto i colpi dei film di Natale. Andiamo, saranno scontati, saranno leziosi, ma fanno atmosfera come nient’altro riesce a fare. Ho selezionato per voi alcuni film e serie tv abbastanza recenti o appena usciti. Qualcuno classico, altri molto meno, ce n’è per tutti i gusti e nazionalità. La corazzata made in Usa l’ho lasciata per ultima perché magari avete voglia di scoprire altri bei prodotti europei o asiatici. Spero di darvi qualche consiglio utile per accompagnare degnamente divano e copertina! E…ah! Alternate con qualche buon libro! E…ah! (2) Buon Natale!

Giusto in tempo per Natale – Jeszcze przed swietami (Polonia)

Questo è uno dei miei film di Natale preferiti. C’è una madre single che lavora come corriere, ma la ditta sbaglia le etichette sui pacchi e lei consegna i regali di Natale alle persone sbagliate. Compreso quello per suo figlio! In una corsa contro il tempo, lei e un suo cliente cercheranno di rimediare all’errore  della fabbrica. Mi sono piaciute le situazioni e i protagonisti. La postina, in particolare, è bravissima! Guardatelo, non vi pentirete. 

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Julestorm – A storm for Christmas (Norvegia)

Rimaniamo al freddo, con una serie tv norvegese delicata e commovente. Sei episodi in cui una girandola di personaggi è bloccata da una tempesta di neve in aeroporto a Oslo. Le loro storie si intrecceranno, fino a rivelare i lati più intimi della loro personalità e della vita. C’è il barista, il prete dell’aeroporto, i viaggiatori in partenza per il caldo, il pilota cinico, cuccioli che nessuno vuole…L’atmosfera è leggera, ma preparate i fazzoletti.

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Come sempre a Natale

Sempre in Norvegia, dove il Natale è molto sentito. Per festeggiare il loro fidanzamento, Thea invita Jashan a casa sua in Norvegia. Ma le radici indiane di lui e le tradizioni norvegesi della famiglia di lei trasformeranno il tutto in uno scontro di culture destinato a creare caos. Quello che doveva essere per tutti un Natale “come al solito” si trasformerà in un caos che metterà a dura prova le convinzioni preconcette e le tradizioni di tutti, nonché la storia d’amore tra Thea e Jashan. Carino, corto, senza pretese, un piccolo spaccato di tradizioni del profondo nord.

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Odio il Natale (Italia)

Gianna ha 30 anni, fa l’infermiera, è realizzata nel lavoro ma non nella vita sentimentale. Da quando l’ex fidanzato Francesco l’ha lasciata tre anni prima, non ha più avuto una relazione. In famiglia tutti non si fanno gli affari loro e così, esasperata, Gianna dice loro una piccola, grande bugia: presenterà il suo nuovo fidanzato a Natale. Ha 24 giorni di tempo per trovarlo, ma l’impresa non sarà affatto facile. Leggero, leggero. Anche dove avrebbero potuto spingere, decidono di non farlo. In linea con le produzioni italiane, si può dare di più, ma c’è Venezia che comunque vale la visione. La seconda serie non cambia registro e attinge a mani basse da Sex and the City. Odio il Natale è remake della serie di cui vi parlo subito dopo. 

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Hjem til jul – Natale con uno sconosciuto – Home for Christmas (Norvegia)

Come vi dicevo, Odio il Natale è il remake italiano di questa serie norvegese. Le dinamiche sono le stesse, infermiera trentenne relegata al tavolo dei bambini e la sua ricerca di un fidanzato da presentare alla famiglia. Le dinamiche sono le stesse, ma in Norvegia scavano più nel profondo. Quindi, decidete voi: leggerezza, al limite della superficialità, italiana, o il profondo Nord.

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Your Christmas or mine? – Il tuo Natale o il mio? (Gran Bretagna)

Commedia inglese natalizia uscita da poco. James e Hailey sono una giovane coppia di studenti che andrà dalle rispettive famiglie per Natale. Dopo che si sono salutati alla stazione, entrambi cambiano idea e scendono dal proprio treno per salire  su quello dell’altro. Complice anche qui una tempesta di neve, si ritrovano da soli a casa dell’altro. Senza che nessuna delle due famiglie sappia che stanno insieme. Così, lei, un tantinello invadente per i miei gusti, si ritrova dal ricco padre di lui e lui si ritrova nella caotica famiglia di lei. Riusciranno a uscirne vivi? Commedia senza grandi variazioni sul tema, la cosa migliore secondo me è la colonna sonora. Nei film inglesi si può sempre contare su buona musica.

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A year-end medley (Corea del Sud)

Il modo migliore per iniziare il nuovo anno. Leggero ma con sentimento come sanno fare solo i coreani, spiritoso e sofferto insieme, più va avanti e più diventa super romantico. Non è un film di Natale, ma di Capodanno. E’ la storia di un gruppo di persone che si trovano in un albergo per l’ultimo dell’anno, ognuno con la sua storia e i suoi traumi. Tutti alla ricerca dell’anima gemella. Con un parterre di attori di kdrama di tutto rispetto, su tutti Lee Dong Wook che qui è fascinoso al massimo. Da vedere se amate gli asiatici. p.s. per chi non lo conosce, secondo i coreani, la persona con cui sei quando scende la prima neve diventerà il tuo amato, tenetelo a mente.

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Dash & Lily (Usa)

E’ un vero peccato che abbiano deciso di non rinnovare Dash & Lily per una seconda serie. Mi ha ricordato i film di Woody Allen, con New York vera protagonista delle 8 puntate. Dash e Lily si incontrano, per modo di dire, grazie a un taccuino che Lily lascia da Strand e che Dash trova. Nasce un gioco a colpi di quiz e sfide, che li coinvolge sempre di più e che fa spostare il taccuino in diversi posti della città. E’ una serie molto carina, che vi consiglio per i pomeriggi festivi, soprattutto se ci sono adolescenti nei paraggi. 

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Best Christmas ever! (Usa)

Film carino, con un cast super esperto. Come ogni altro Natale, Jackie invia un’arrogante newsletter per le feste che fa sentire la sua vecchia compagna di università Charlotte completamente inadeguata. Quando qualche giorno prima di Natale per uno scherzo del destino Charlotte e la sua famiglia arrivano a casa di Jackie, Charlotte ne approfitta per dimostrare che la vita della sua vecchia amica non è così perfetta come appare. Finale un po’ così, avrebbero potuto inventare qualcosa di meno mirabolante. Protagonisti, Heather Graham, Brandy, Jason Biggs e Matt Cedeño.

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Fall into winter (Usa)

Quando il suo fidanzato del liceo decide di investire in un’azienda di caramelle di famiglia, Kerry non è molto entusiasta dell’idea. È possibile che cambi idea? Anche qui, niente di nuovo sotto il manto nevoso. Tv movie per passare un pomeriggio sul divano, con un’attrice famosa ed esperta del genere, al suo ritorno in tv dopo vicende personali burrascose.

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Natale tutto incluso (Canada)

Tracey Moore, una travel blogger, si reca in una cittadina per trascorrere le sue vacanze di Natale. Tutto senza spese, a una condizione: che scriva una recensione su un bed and breakfast della zona. Che sta lottando per non chiudere, schiacciata dalla concorrenza di un hotel di lusso. Dovrebbe fare dei video su un weekend romantico, ma viene lasciata dal fidanzato prima di arrivare…semplice semplice, da guardare con una cioccolata calda in mano. 

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Il diario segreto di Noel (Usa)

Quando un autore di bestseller torna a casa a Natale per sistemare l’eredità della madre, trova un diario il cui contenuto nasconde segreti del passato. Nel frattempo, si presenta alla porta una ragazza in cerca delle sue origini. Qui c’erano tutti gli elementi per un bellissimo film, peccato che alla coppia protagonista manchi un po’ di pathos, sembrano più due amici che due innamorati. La storia però non mi è dispiaciuta, e neanche la casa di Noel, quindi ve lo segnalo. 

The Noel Diary. (L to R) Barrett Doss as Rachel, Justin Hartley as Jake in The Noel Diary. Cr. KC Bailey/Netflix © 2022.

Un Natale di cuore (Usa)

Da Beverly Hills in poi, Jennie Garth è una garanzia. Qui è Jaime, una vedova che per onorare lo spirito natalizio del marito, decide di fare dei regali a chi ne ha bisogno. La voce si diffonde e la gente in città si chiede chi sia questo Babbo Natale segreto. Lei vuole rimanere anonima, ma incontra Scott. E’ il giornalista del programma mattutino che Jamie guarda da anni ed è molto interessato a rivelare ai suoi telespettatori chi sia questo Babbo Natale così generoso…Commedia dei buoni sentimenti, ben scritta e ben recitata. 

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Un castello per Natale (Usa)

La famosa scrittrice americana Sophie Brown (Brooke Shields) viene stroncata perché ha osato far morire il protagonista di una sua serie. Decide quindi di partire per la Scozia, perché il nonno le parlava sempre di un castello. Una volta lì, si mette in testa di comprare il castello, ma il proprietario, il duca scozzese Myles, è riluttante a venderlo a una straniera. La trama è abbastanza inconsistente, ma Brooke Shields è sempre fascinosa, il castello pure…si lascia guardare. Nel film c’è anche Drew Barrymore. 

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I believe in Santa (Usa)

E’ un film di Natale che parte un po’ in sordina, sembra la solita storia fantasy con Babbo Natale travestito da umano. Invece, qui c’è solo un uomo adulto che crede ancora a Santa e celebra il Natale con tutti i rituali possibili e immaginabili. Incontra però Lisa, una sorta di Scrooge in gonnella, che del Natale ha solo brutti ricordi. Lui si mette in testa di farle cambiar idea, ci riuscirà? In realtà la pellicola parla della capacità di accettare gli altri per come sono, senza volerli per forza incasellare in una categoria. Il protagonista per i miei gusti è un po’ troppo plasticoso, ma i due attori nella realtà sono sposati e il loro affiatamento è percepibile.

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Consigli utili per Natale di Donna Letizia

Mi date altri titoli di film di Natale che secondo voi meritano? Scrivetemi nei commenti! 

La costola di Adamo, seconda indagine per Rocco Schiavone

Antonio Manzini e la seconda indagine della serie Rocco Schiavone. Stavolta, siamo alle prese con un misterioso delitto: assassinio o suicidio? L’infallibile istinto del vicequestore Schiavone ci porterà dritti dritti dentro i segreti di casa Baudo. Riuscirà questo burbero romano a capire come diavolo sia stato possibile? Venite che vi racconto.

Trama

Una donna viene trovata cadavere dalla domestica, mentre il marito è fuori. Impiccata al lampadario di una stanza immersa nell’oscurità. Intorno la devastazione di un furto. Ma Rocco non è convinto. E una successione di coincidenze e divergenze, così come l’ambiguità di tanti personaggi, trasformano a poco a poco il quadro di una rapina in una nebbia di misteri umani, ambientali, criminali. Per dissolverla, il vicequestore Rocco Schiavone mette in campo il suo metodo annoiato e stringente, fatto di intuito rapido e brutalità, di compassione e tendenza a farsi giustizia da sé, di lealtà verso gli amici e infida astuzia.

Rocco Eastwood

Torno a leggere Antonio Manzini dopo più di un anno da Pista nera, che mi era piaciuto soprattutto per il colpo di scena finale. Anche qui, i colpi di scena non mancheranno, vi posso assicurare. In questa seconda indagine di Rocco Schiavone, però, predomina la personalità del vicequestore sui fatti. Di lui, veniamo a sapere qualcosa in più, luci e ombre in un carattere certamente non facile. provato dai fatti della vita, ma anche dalla tendenza a volersi fare giustizia alla Clint Eastwood. Stavolta, il costrutto generale è meno convincente: a partire dal richiamo che la capitale esercita su di lui, e che lo spinge a tornare a Roma nel pieno di un’indagine, fino al vero e proprio rompicapo che si trova a dover risolvere.

Ossessione patologica

Intendiamoci: gli espedienti e le soluzioni trovate da Antonio Manzini sono godibili e avvicinano questo romanzo alla sceneggiatura di una serie tv, cosa che in effetti per la maggior parte degli estimatori di questo personaggio è. Però. C’è un però. I comportamenti di alcuni personaggi sono al limite (superato) dell’ossessione patologica. Non è un messaggio edificante e, probabilmente, neanche vuole esserlo. Tuttavia, non capisco la nota a fine romanzo in cui l’autore si riferisce esplicitamente alla violenza contro le donne.  L’amarezza che mi lascia l’escamotage non è descrivibile: è questa l’unica soluzione? Una delle uscite becere di Schiavone sarebbe stata apprezzata da tutte le lettrici, ne sono sicura. La supina verticale rassegnazione…no.

Arrivederci, Schiavone. Al prossimo delitto.

Leggi anche: 

Pista nera: Rocco Schiavone si presenta

I romanzi di Rocco Schiavone, in ordine di uscita 

  • Pista nera (2013)
  • La costola di Adamo (2014)
  • Non è stagione (2015)
  • Era di maggio (2015)
  • 7-7-2007 (2016)
  • Pulvis et umbra (2017)
  • Fate il vostro gioco (2018)
  • Rien ne va plus (2019)
  • Ah l’amore l’amore (2020)
  • Vecchie conoscenze (2021)
  • Le ossa parlano (2022)
  • ELP (2023)
  • Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America? (2023)
  • Il passato è un morto senza cadavere (2024)