Kati Hirschel, una tedesca in Turchia. Sembra l’inizio di una barzelletta e un po’ comica questa libraia trapiantata lo è. D’altra parte, la sua libreria è specializzata in gialli e che altro potrebbe fare se non mettersi a indagare su un omicidio? Venite che vi racconto.
Trama
Kati Hirschel, tedesca-turca trapiantata in città, ha vissuto a Istanbul per metà circa della sua vita di quarantenne e ne conosce ogni angolo. È indipendente, sola, vanitosa, e dirige una libreria specializzata in gialli. Un giorno Petra, vecchia amica tedesca diventata attrice di una certa fama, la chiama. È all’Hotel Bosforo, giunta nella capitale per un film di produzione turco tedesca. Dopo il loro incontro, però, in albergo viene commesso un crimine, ed è proprio Petra la principale sospettata. Kati, per amicizia o curiosità, si sente coinvolta e decide di indagare.
Esmahan Aykol
Vi avevo già parlato di Esmahan Aykol perché a inizio anno mi è capitato per caso un suo racconto breve tra le mani e la protagonista era proprio Kati Hirschel la libraia. Anche Hotel Bosforo mi è capitato tra le mani per caso e non potevo non leggerlo subito. Adesso, penso di aver capito qualcosa in più su questo personaggio stravagante e sulle sue avventure a Istanbul.
Il giallo come scusa
Intanto, ho capito che chi cerca un giallo, nel senso proprio del termine, farebbe bene a rivolgersi a un altro tipo di scrittura. Qui, la parte del mistero è utilizzata solo al fine di far passare altri messaggi, soprattutto sulla cultura turca vista da uno sguardo innamorato, ma che si sente, o è, esterno. Questa, secondo me, è la cifra con cui accostarsi alla lettura e a Kati Hirschel.
Kati Hirschel
Kati Hirschel mi è sottilmente antipatica ed è un effetto che può fare una donna di quasi quarant’anni che pensa al centro estetico, lavora poco, fa tutto la povera assistente nella libreria, si lamenta dei turchi chiacchieroni, ma poi va in giro a chiacchierare. Quello che mi piace di lei, è l’amore per questa città difficile, Istanbul, mentre tutti intorno la criticano. Vivere da sola in una megalopoli, con gente che ti entra dentro casa come niente, non deve essere facile. Ma è proprio attraverso il suo sguardo con le lenti rosa che possiamo tentare di capire qualcosa di questa babele. Che sarà presto oggetto di un viaggio, ormai sono innamorata pure io.
La storia
La storia in sé, invece, fa un po’ acqua da tutte le parti. Sembra sconclusionata come la sua protagonista, forse appositamente. Non credo che volontariamente prenderò altri libri di questa autrice, ma se dovessero ricapitare come questi due…la leggerò volentieri.
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