In questi giorni abbiamo difficoltà a concentrarci. Sì, leggiamo, guardiamo film, stiamo con i nostri cari, mangiamo. Facciamo tutto, con la mente sempre rivolta a un pensiero solo. Cosa succederà? Cosa faremo? Quanto cambierà il mondo che finora abbiamo conosciuto e frequentato?
Per dare voce ai nostri pensieri, quelli positivi e quelli negativi, quelli che sostengono e quelli che ci abbattono, proviamo a metterli su carta. Scrivere serve a tirare fuori quello che abbiamo dentro, le paure a cui non riusciamo a dare voce, le speranze che abbiamo nel cuore. Scrivetemi il vostro racconto della quarantena, in qualsiasi forma, con qualunque mezzo abbiate a disposizione, nella vostra lingua (il sito è tradotto in più lingue). Proviamo a raccontare quello che succede fuori e dentro di noi, vi va?
Prendete carta e penna e date vita al vostro racconto. Queste le uniche indicazioni da seguire:
- una lunghezza compresa tra 2000 e 3000 battute;
- il titolo e il tema per tutti è La vita in quarantena;
- il racconto deve contenere obbligatoriamente il seguente passaggio: “quando tutto questo sarà finito…”.
- inviate l’elaborato a lizamjones@hotmail.com, preferibilmente in formato .rtf;
- scrivete liberamente nella vostra lingua madre;
- non preoccupatevi troppo di stile e grammatica. Non è un concorso e non è un invito rivolto (solo) a scrittori di professione. Ci sono io per aiutarvi, in caso di bisogno;
- potete usare un nome di fantasia o il vostro nome reale, come preferite. Se volete, potete corredare il racconto di una breve presentazione e/o biografia;
- non ci sono premi, non ci sono restrizioni, non c’è copyright. I diritti rimangono degli autori;
- i racconti saranno pubblicati in base all’ordine di arrivo nella casella di posta elettronica sopra indicata.
L’iniziativa non ha fini di lucro. L’obiettivo è solo quello di sentirci più uniti e vicini. Ora più che mai abbiamo bisogno della fantasia per sentirci vivi.
E ora…forza, al lavoro, vi aspetto!
La vita in quarantena: il racconto di Natascia