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Biscotti, dolcetti e una tazza di tè – Vanessa Greene

Vanessa Greene per il suo debutto sceglie una favola leggera e senza pretese, da leggere in una o due serate fredde, in compagnia di una tazza di tè. Naturalmente vintage! Per un attimo Alison fissò il vuoto, poi tornò fra le sue amiche con un sorriso. «Bisogna godersi la vita finché si è giovani e in salute, non credete?». Jenny sollevò con una mano un bicchiere di limonata, e con l’altra il cartone di pizza. «Ehm… Allora faremmo meglio a darci da fare. Non ci resta ancora molto tempo», disse guardando le altre.

La trama

Jenny ha ventisei anni, lavora nell’editoria e sta organizzando il matrimonio dei suoi sogni. Maggie gestisce un negozio di fiori e si è lasciata alle spalle un rapporto doloroso. Alison ha sposato il suo primo amore e ha due figlie. Tre donne in tre fasi diverse della vita si ritrovano un giorno in un mercatino dell’antiquariato a contrattare per accaparrarsi lo stesso servizio da tè. Per uscire da quella strana situazione decidono di acquistarlo in società e condividerlo. Giorno dopo giorno, tazza di tè dopo tazza di tè, tra chiacchiere, pettegolezzi e piccoli segreti, finiranno per scoprire un’amicizia che cambierà le loro vite.

Biscotti, tè e…vino a fiumi

L’attacco del libro di Vanessa Greene è piacevole. Tre donne che girano per un mercatino s’imbattono in un servizio da tè, che per motivi personali o lavorativi vorrebbero acquistare. Ovviamente, un’incauta lettrice sarebbe portata a pensare che il venditore faccia partire un’asta tra le tre, oppure che litigando finiscano per romperlo. Invece no, le tre donne in questione si accordano quasi subito per utilizzare a turno il servizio in questione. Da questo incontro casuale, nasce una bella amicizia al femminile, pur essendo Jenny, Allison e Maggie in situazioni personali ed età differenti. Il titolo originale, infatti, è The Vintage Teacup Club, il Club del servizio da tè vintage, e come quasi sempre accade è più azzeccato di quello tradotto, anche se l’avrei intitolato “Club del tè e del vino“. Perché le tre donne prendono l’abitudine di incontrarsi e raccontare quello che accade nelle loro turbolente vite, scolando nel frattempo litri di tè e di vino. Una lo racconta addirittura in prima persona ed è una scelta curiosa, forse nata con l’intenzione di movimentare un po’ la narrazione, e neanche tanto azzeccata.

Quasi una favola

Il romanzo di Vanessa Greene può infatti essere considerato quasi una favola e come tale secondo me dovrebbe essere letto, in uno o due pomeriggi freddi con in mano una tazza di tè, possibilmente vintage. Non ci sono grandi agganci con la realtà: le protagoniste svolgono lavori di moda nei libri del genere romance, una è fiorista, l’altra editor di una casa editrice e la terza confeziona candele artigianali che consentono alla famiglia di sopravvivere pur in presenza di figli e un marito disoccupato. Anche i personaggi maschili sono piuttosto stereotipati, mariti indolenti o traditori e fidanzati innamorati ma infantili , tutti però funzionali alla fiaba che l’autrice vuole raccontare. Nulla turba più di tanto un’atmosfera idilliaca rafforzata dal contesto in cui si muovono, un piccolo villaggio inglese di quelli resi famosi da tante scrittrici britanniche, dove i rapporti sociali sono semplici e soddisfacenti. Il contrario di quello che descrive J. K. Rowling ne Il Seggio vacante! Le storie d’amore e lavorative andranno esattamente come chi legge si aspetta che vadano e direi che da una lettura di San Valentino non ci si può, e non ci si deve, aspettare niente di diverso.

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