Vi ricordate il famoso scatolone dei romance che mi hanno regalato? Stavolta ho pescato Neve sul lago, di Susan Wiggs, un’autrice che non conoscevo. A ispirarmi è stata soprattutto l’illusione di combattere il caldo con un po’ di neve fresca…vi racconto com’è andata.
Trama
Sophie Bellamy, avvocato specializzato in diritto internazionale, ha dedicato la sua vita ad aiutare le popolazioni bisognose. Ma quando è vittima di un tentato rapimento da parte di un gruppo di terroristi, realizza improvvisamente di aver trascurato quello che ha di più prezioso: i propri figli. Accompagnata dai rimorsi, fa ritorno nella cornice idilliaca di Avalon, una località nei pressi di Willow Lake. Complice una nevicata eccezionale, Sophie scopre che anche la vita di paese può riservare imprevisti e sorprese, inclusa un’irresistibile attrazione per Noah Shepherd, giovane e aitante veterinario.
Lakeshore Chronicles
Neve sul lago è il quarto libro della serie Lakeshore Chronicles, ma quando ho iniziato il romanzo non lo sapevo. Ho capito dopo che la protagonista è l’antipatica dei libri precedenti. Non che qui sia tanto più accattivante, però l’autrice tenta di dare una spiegazione ai suoi comportamenti. Dal mio punto di vista, tutta la costruzione è poco credibile.
No doubt
Intendiamoci. A parte il fatto che una donna da sola sventi un attacco terroristico di terroristi così goffi da strappare qualche risata, lo spunto iniziale è buono: niente è meglio di una tragedia per capire quello che conta davvero nella vita. Ma possiamo diventare un’altra persona di punto in bianco? Ecco, è forse questa la fragilità maggiore nella storia. D’accordo recuperare gli affetti, va bene prendersi una pausa nella professione, però come può questo cambiamento repentino non essere fonte di dubbi, ripensamenti, stress e incapacità di adattarsi? Eppure, gli inevitabili problemi rimangono sullo sfondo.
Tutto ok, sempre
Sophie sembra un robot, programmata per agire con coerenza e razionalità sempre, però non si accorge di quanto sia giovane Noah e in una piccola cittadina che non fa altro che mormorare nessuno le sussurra l’età all’orecchio. I figli, poi, accettano la nuova situazione senza alzare un dito: mamma non c’è? Ok. Mamma c’è? Ok. Nessun sussulto, nessun contrasto. Neanche con l’ex marito: ah, sei tornata? Ok. Più interessante Noah, giovane e ironico, nonché l’unico empatico, come è lecito aspettarsi da un veterinario. Anche qui, però, il climax e il massimo scontro con Sophie viene raggiunto quando ormai il romanzo è quasi finito e si risolve in un pouf!
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Insomma, il mio primo incontro con quest’autrice si risolve in un grande punto interrogativo e credo che la serie Lakeshore Chronicles per me finisca qui.
Voi che mi dite? L’avete letto? Vi è piaciuto?
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