C’è un libro che vi ha cambiato la vita? Qual è? Uno dei miei è decisamente Sotto la pelle, dello scrittore olandese Michel Faber. Leggetevi la trama, che poi vi spiego il perché…
Trama
Una macchina percorre più volte al giorno una statale deserta nelle Highlands scozzesi. Alla guida c’è una donna, Isserley. Sembra che stia cercando qualcosa. All’improvviso nota sul ciglio della strada un giovane robusto seduto sul suo zaino, gli fa cenno di salire a bordo. Il ragazzo la ringrazia del passaggio, non ha motivo di diffidare di una bella ragazza dall’apparenza inoffensiva. La fattoria in cui Isserley lo conduce è una base sotterranea, un labirinto di cucine, camere frigorifere e gabbie in cui altre prede attendono di essere macellate. Isserley è una cacciatrice di vodsel, la razza inferiore che ha un solo merito: una carne prelibata e costosissima.
Niente è come sembra
In questo romanzo niente è come sembra e la prospettiva è completamente ribaltata. E’ fantascienza, sì, ma non così lontana dalla realtà. Come al solito, parlare delle storie senza incappare in anticipazioni non gradite a chi non l’ha letto, senza però rimanere troppo criptici con chi non ha questo problema, è compito arduo. Vediamo se riesco a esprimermi senza rivelare troppo: Isserley è una donna, ma non è una donna. I vodsel non sono vodsel, noi li chiameremmo in un altro modo. Li conosciamo bene, questi vodsel. Eppure, facciamo il tifo per loro perché sappiamo che stanno per fare una brutta fine, anche se allo stesso tempo non possiamo impedire a Isserley di entrarci nel cuore.
Pietà, non ne conosciamo più il significato
Sì, è così. Isserley è un personaggio indimenticabile. Così come lo è la parola che pronuncia senza conoscerne il significato: pietà. La pietà, che il mondo non conosce più e che invoca solo quando ormai non c’è più speranza. E la grande metafora animalista e crudele in cui Michel Faber ci immerge e dalla quale non riusciremo a emergere. Perché io questo voglio dirvelo: se questo romanzo è nelle vostre corde, se riuscirà a toccare delle sensibilità profonde, niente sarà mai più come prima. Vi ricordete questa povera ragazza e le sue atroci sofferenze, avrete scolpita in testa la richiesta di aiuto dei vodsel, e immaginerete un mondo in cui la razza umana conta meno di niente. Siete pronti? Ve la sentite? Bene. Da quando ho iniziato a leggere, sono stata disposta a cambiare abitudini che credevo radicate in me. Voi cosa cambierete, o avete già cambiato? Fatemelo sapere nei commenti.
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