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Leonardo da Vinci in mostra a Roma

Apre oggi alle Scuderie del Quirinale di Roma la mostra Leonardo Da Vinci. La scienza prima della scienza, che ho visitato ieri in anteprima e che mostra Leonardo nella sua dimensione ingegneristica e umanistica. Niente dipinti, quindi, bensì una bella panoramica dell’opera di Leonardo sul fronte tecnologico e scientifico. Ora vi racconto perché è da vedere assolutamente se siete nei paraggi. 

La mostra

La mostra, organizzata dalle Scuderie del Quirinale con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano e insieme alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, celebra il genio di Leonardo a 500 anni dalla sua morte. Dalla formazione toscana, al soggiorno milanese, fino al tardo periodo romano, la mostra ripercorre l’opera di Leonardo sul fronte tecnologico e scientifico e traccia le connessioni culturali con i suoi contemporanei, per offrire una visione finalmente ampia di questa grande figura, spesso presentata come genio isolato.

Il percorso

alianteIl percorso si articola in dieci sezioni, ognuna della quali ruota attorno a dieci disegni del Codice Atlantico di Leonardo, custodito nella Biblioteca Ambrosiana di Milano. Le opere di Leonardo vengono messe a confronto sia con i modelli storici della collezione del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, sia con i manoscritti di artisti e ingegneri del rinascimento. Sarà possibile ammirare un monumentale modello in gesso del Pantheon, i grandi portelli originali della chiusa di San Marco del Naviglio, i prototipi di aliante con cui Leonardo sognava che l’uomo riuscisse a volare e le macchine per la tessitura.

Leonardo: genio sì, ma non isolato

Al contrario, le sezioni della mostra rendono evidente non solo che Leonardo possedesse un approccio scientifico che applicava su più fronti, ma anche che i suoi interessi fossero strettamente connessi con il pensiero tecnico e umanistico dell’epoca. Seguendo il percorso, infatti, è possibile apprezzare Leonardo nella sua eccezionale abilità artistica e soprattutto nelle sue competenze ingegneristiche e umanistiche. Non era uno scienziato in senso stretto, ma del ricercatore e dell’uomo di scienza possedeva certamente l’approccio, di osservazione, misurazione e verifica, che lo avvicinano enormemente agli uomini di scienza che arriveranno dopo di lui.

La biblioteca di Leonardo

codiceInutile dirvi che la mia sezione preferita è quella dedicata alla biblioteca di Leonardo, che incredibilmente definiva se stesso “omo sanza lettere” per la sua formazione pratica. In realtà, la sua collezione di oltre 150 volumi, che per l’epoca era un numero ragguardevole, dimostra esattamente il contrario. Pensate che Leonardo non conosceva il latino e iniziò quindi a leggere testi in volgare come la Commedia di Dante o le traduzioni di classici di Ovidio e Plinio. Rendendosi presto conto che latino e matematica erano indispensabili per poter approfondire i suoi studi teorici, compì un faticoso processo di formazione studiandoli a Milano. Purtroppo la sua collezione è andata dispersa, con un’unica eccezione: il celebre Manoscritto Laurenziano, una copia del Trattato di architettura dell’ingegnere-artista Francesco di Giorgio Martini. Prestato dalla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze,  è l’unico volume appartenuto con certezza alla biblioteca di Leonardo perché arricchito di numerose annotazioni di suo pugno.  Eccezionalmente in prestito dalla Bibliothèque di Ginevra, inoltre, uno dei due manoscritti del De Divina Proportione di Fra’ Luca Pacioli. Quest’ultimo è un famoso trattato di matematica realizzato per il duca Ludovico il Moro nel 1498 e illustrato da sessanta solidi basati sui disegni preparatori eseguiti da Leonardo. Ci sono poi altre chicche per noi bibliofili, come la copia del Leggendario Sforza Savoia. Il manoscritto, prestato dalla Biblioteca Reale di Torino, è considerato la summa della miniatura del Quattrocento. Segue poi una serie di testi e autori che Leonardo avrebbe potuto avere nella sua biblioteca. La ricostruzione della sua biblioteca è interessante perché ci permette di toccare con mano non solo la poliedricità dei suoi interessi, ma anche la vera essenza del suo genio: teoria e pratica che si fondono fino a rendere l’una e l’altra utili al progresso dell’umanità.

Informazioni utili

Le Scuderie del Quirinale si trovano a Roma, in via XXIV Maggio numero 16 e sono accessibili alle persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. La mostra resterà aperta fino al 30 giugno 2019, da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00, venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura. Tutti i biglietti includono l’audioguida in italiano e inglese.

Per altre informazioni: www.scuderiequirinale.it

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