ponte rosso

Non c’è mondo fuori dalle mura di Verona/giorno 2

Il secondo giorno a Verona inizia dove era finito il primo. Dopo Romeo, non può che esserci Giulietta. Anzi, insieme a Romeo.

Giulietta 

Nonostante sia il richiamo più forte per chi visita Verona, il Club di Giulietta colleziona ogni anno migliaia d lettere d’amore indirizzate alla ragazza per chiedere che interceda presso l’amato o l’amata, è però un luogo a mio parere bistrattato. Scritte, scritte ovunque, sui muri, fuori e dentro il cortile su cui si affacciava Giulietta per incontrare il suo innamorato. Non bastano, evidentemente, due pannelli in cartongesso su cui postare bigliettini d’amore, firme e frasi di innamorati, installati forse dal Comune per arginare l’irruenza degli scrittori pazzi.
Nel cortile fa bella mostra di sé una statua in bronzo raffigurante Giulietta, con cui i turisti si fanno fotografare. Chissà perché, soprattutto le donne mettono le mani a coppa sul seno di Giulietta prima di sfoderare un gran sorriso. Ne ho visti pochi baciarsi…mah…forse non va più di moda? Comunque, sembra che William Shakespeare abbia inventato la location e non è certo che Giulietta sia davvero esistita, ma questo non toglie di certo nulla alla favola.

IMG_5501

Luogo dell’anima 

Dal balcone, foto veloce e via, proseguo la passeggiata attraversando via Roma per sbucare a corso Castelvecchio. In tutte le città del mondo c’è un luogo dell’anima: ecco, Castelvecchio è diventato il mio a Verona. Oggi ospita il museo civico, ma se non avete voglia di fermarvi all’interno potete percorrere, come ho fatto io, il ponte rosso sull’Adige, che un tempo serviva come via di fuga o di accesso o per organizzare sortite tattiche sulle opposte rive fluviali. Il castello era il fulcro dell’intero sistema difensivo, e dalla sua torre maestra era possibile controllare la città, a sinistra e a destra dell’Adige, e il paesaggio circostante. Oggi, offre una visuale privilegiata sulle due rive del fiume, soprattutto se non soffrite di vertigini. Gli scalini permettono, infatti, di arrampicarsi per salire in alto e fare foto, o gustare il tramonto, però non hanno protezioni. Il problema è che è più facile salire che scendere. Vi avviso, la discesa di sedere è altamente probabile 🙂

IMG_5534 IMG_5530
Alla fine del ponte, sono scesa nella spiaggetta di ciottoli sottostante, in vera pace con il mondo, a guardare i rari canoisti che si allenavano sul fiume.

IMG_5533
Al rientro sull’altra sponda, mi sono fermata all’omonima pasticceria Castelvecchio, per una pausa relax. Tè caldo e aragostine allo zabaione sono la migliore medicina del camminatore che si possa immaginare, provare per credere.

IMG_5539

Porta Leoni

Dopo essermi rifocillata, è ora di dirigersi verso Porta Leoni, anticamente la porta che dava accesso al cardo massimo, uno dei due principali assi viari. Leggenda vuole che il nome derivi da un cunicolo dell’Arena che serviva al passaggio dei leoni per gli spettacoli con i gladiatori. Della porta originaria rimane solo la metà sinistra della facciata interna. Qui c’è un particolare curioso: alcuni anni fa, durante degli scavi gli operai trovarono casualmente le
fondamenta della parte mancante della Porta, assieme al basamento di una delle due torri circolari che ne proteggevano l’esterno. Il Comune ha deciso di lasciare tutto visibile e nella collocazione originale. Su via Cappello, praticamente ho girato in tondo per tornare vicino alla casa di Giulietta, m’imbatto in una libreria da mille e una notte.

Il Minotauro

Si chiama Il Minotauro, è un caffè, libreria, cartolibreria, mostra di fotografia e chi più ne ha più ne metta. Ho trovato delle chicche inaudite tra i libri in dismissione. Avete presente i bambini in un negozio di caramelle? Così io. Mi sono imposta di uscire di lì solo per raggiunti limiti di fame. A cena uno dei locali del centro andrà bene, dicono che più o meno sono tutti di qualità. Tra i piatti tipici, suggerisco (anche se non sono esperta) il risotto all’Amarone, appena tornata a casa l’ho dovuto rifare! Vi lascio alla fine dell’articolo la ricetta con tutti i passaggi.

E vi do appuntamento a domani, con la terza e ultima puntata

Leggi anche:

http://www.pennaecalamaro.com/2017/02/27/non-ce-mondo-fuori-dalle-mura-di-veronaterzo-e-ultimo-giorno/

Non c’è mondo fuori dalle mura di Verona/primo giorno

La ricetta del risotto all’Amarone

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *